Sul proprio blog ufficiale, attraverso un post pubblicato giovedì, Google ha comunicato di essere a lavoro su alcune modifiche delle proprie politiche rispetto alla trasparenza degli annunci. Questo cambiamento, a quanto pare, è mirato a conformarsi al Digital Services Act europeo
Per quanto riguarda la trasparenza delle ads, il colosso tecnologico afferma che espanderà il suo Centro per la trasparenza degli annunci per “soddisfare specifiche disposizioni DSA e fornire ulteriori informazioni sul targeting per gli annunci pubblicati nell’Unione europea“, scrivono Laurie Richardson e Jennifer Flannery O’Connor di Google.
Il centro, lanciato da Google all’inizio di quest’anno, è un archivio consultabile che consente all’utenza di scoprire di più sugli annunci che appaiono sulle piattaforme del colosso di Mountain View.
Trasparenza delle ads: concreti passi avanti da parte di Google
Per i ricercatori, i due dirigenti affermano che Google sta “espandendo l’accesso ai dati per i ricercatori” che potrebbero “cercare di capire di più su come funzionano nella pratica Ricerca Google, YouTube, Google Maps, Google Play e Shopping e condurre ricerche relative alla comprensione dei problemi sistemici e dei rischi relativi ai contenuti nell’UE“.
L’azienda sta inoltre espandendo la trasparenza in altre aree, inclusa la realizzazione di un altro Centro per la trasparenza per conoscere le politiche dell’azienda, comprese maggiori informazioni sulla moderazione dei contenuti e sulla condivisione delle valutazioni dei rischi “relativi alle nostre più grandi piattaforme online e al nostro motore di ricerca in in linea con i requisiti DSA“.
Google è uno dei tanti colossi tecnologici che hanno recentemente apportato modifiche per conformarsi alla DSA, con soluzioni che tendono a rendere le aziende più responsabili per i contenuti sulle loro piattaforme.
Il tal senso, per esempio, Instagram ha annunciato che aggiungerà un feed cronologico per Reels e Stories, ma solo in Europa. E gli utenti TikTok, sempre sul territorio europeo, potranno disattivare gli algoritmi personalizzati per i feed.