Con l’intenzione di calcare la stessa via imboccata da Mozilla, Google ha anticipato che il suo browser Chrome sarà in grado di bloccare i plugin non aggiornati da parte dell’utente. L’intento è ovviamente quello di garantire un elevato livello di sicurezza evitando che l’utente possa correre inutili rischi durante la “navigazione” sul web.
Gli ingegneri di Google non hanno chiarito quando la modifica verrà implementata in Chrome: si parla di un intervento che avverrà “a medio termine” e che sarà dapprima applicato a “Chromium”, la versione opensource del browser di Google.
Chris Evans, Julien Tinnes e Michal Zalewski hanno spiegato che Chrome visualizzerà un messaggio d’allerta anche allorquando un sito web dovesse tentare il caricamento di un plugin poco noto. “Certi plugin vengono installati anche se non sono assolutamente indispensabili per la navigazione. Ogni tentativo di installazione dei plugin meno conosciuti verrà considerato sospetto“.
Google ha già reso la versione non definitiva, ancora in fase di sviluppo, di Chrome 6 capace di aprire i documenti in formato PDF, senza l’installazione di alcun componente aggiuntivo. La gestione dei file in tale formato avverrà così entro la sandbox del browser: in questo modo eventuali attacchi non avranno impatto sull’intero sistema. Per il momento, anche chi decide di provare la versione “developer” di Chrome 6, deve abilitare l’uso del plugin digitando about:plugins
nella barra degli indirizzi del browser.
Il visualizzatore PDF integrato in Chrome funziona correttamente solo sui sistemi Windows e Mac: lo stesso meccanismo dovrebbe essere portato sui sistemi Linux nelle prossime settimane.
Chrome già integra invece, di default, Flash Player: in questo caso il plugin viene mantenuto costantemente aggiornato in modo da scongiurare qualunque possibilità di attacco.
Secondo un report diffuso recentemente da StatCounter, la quota di mercato vantata da Google Chrome negli Stati Uniti (8,97%) avrebbe superato quella detenuta da Apple Safari (8,88%). A livello globale, invece, NetApplications pone Chrome già da tempo al terzo posto (7,04%) dopo Internet Explorer (59,75%) e Firefox (24,32%). Safari ed Opera deterrebbero una quota di mercato pari, rispettivamente, al 4,77% ed al 2,43%. Opera Mini, browser per i dispositivi mobili, è invece accreditato di uno 0,74%.