Fino a qualche anno fa, parlando dei programmi che riducono in maniera più significativa l’autonomia della batteria di un notebook, si sarebbe puntato il dito contro le applicazioni per il video editing o altre soluzioni per i creativi.
Google Chrome è invece oggi, senza ombra di dubbio, uno dei programmi che incidono in maniera più significativa sulla batteria del portatile. Il comportamento è strettamente correlato con il numero e la tipologia di pagine Internet che si mantengono aperte nelle varie schede.
Chrome integra già un meccanismo che scarica temporaneamente dalla memoria RAM il contenuto di quelle schede che non sono al momento oggetto di consultazione da parte dell’utente ma che vengono tenute aperte.
Nell’articolo Chrome: come ridurre l’occupazione di memoria RAM abbiamo presentato le principali strategie per ridurre l’appetito del browser Google in termini di RAM.
Adesso, dopo aver introdotto (per il momento “in punta di piedi”) una funzionalità che blocca automaticamente le inserzioni pubblicitarie che occupano troppo memoria e CPU (Chrome blocca gli annunci che consumano RAM e processore), giunge la notizia che i tecnici dell’azienda di Mountain View stanno lavorando per ridurre l’impatto negativo di Chrome sull’autonomia delle batterie. La “tattica” consiste ovviamente nel limitare il carico di lavoro generato dagli elementi JavaScript presenti nelle pagine web soprattutto quando caricati in background. Gli ingegneri di Google stanno quindi lavorando sui processi riconducibili all’interazione diretta dell’utente con gli elementi che compongono ogni pagina.
Nei test effettuati, alcuni dei quali hanno portato a miglioramenti della durata della batteria fino al 28%, sono state caricate 36 schede in background mentre sulla scheda attiva sono state eseguite diverse azioni: dalla visualizzazione di una pagina vuota alla riproduzione di un video su Youtube. Nel caso “peggiore”, la durata della batteria è stata aumentata del 13%.
Il nuovo comportamento tenuto da Chrome è ancora in fase di test: al momento non è dato sapere quando verrà introdotto nella versione stabile del browser. Certo è che in Windows 10 (a partire da Windows 10 Aggiornamento di maggio 2020) un significativo balzo in avanti sul piano della riduzione dei consumi energetici potrebbe arrivare dall’adozione delle API segment heap con Microsoft Edge che è stata la prima applicazione Win32 in assoluto a servirsene: Edge basato su Chromium consuma il 27% di memoria RAM in meno su Windows 10 release 2004.