A distanza di 24 ore dall’annuncio di Oracle circa il varo del suo servizio “Public Cloud” (ved. il comunicato ufficiale, Google ha subito voluto rispondere lanciando evidentemente il guanto di sfida alla società di Larry Ellison.
Navneet Joneja, uno dei responsabili di Google, ha presentato il progetto Cloud SQL, un servizio che offre agli utenti ed ai programmatori di interagire con i più popolari formati di database poggiando sulle risorse “in the cloud“. Sino ad oggi, infatti, tra le applicazioni online offerte dal colosso di Mountain View, mancava all’appello una piattaforma per la gestione di database relazionali.
Come qualunque servizio “cloud“, tutte le attività di manutenzione dei database saranno effettuate da Google. Joneja sottolinea, poi, i vantaggi in termini di affidabilità derivanti dall’uso di Cloud SQL: i dati degli utenti saranno replicati e sincronizzati in tempo reale su più macchine in modo che sia scongiurata qualunque perdita di dati.
Alla base del funzionamento di Cloud SQL c’è App Engine, la soluzione Google che permette di eseguire applicazioni web appoggiandosi all’infrastruttura dell’azienda di Larry Page e Sergey Brin.
Il database sul quale fa leva l’offerta di Google è MySQL, un prodotto che è entrato proprio nel portafoglio della rivale Oracle dopo l’acquisizione di Sun Microsystems.
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