L’ultima volta che si era parlato di GDrive fu all’inizio dello scorso anno. A proposito del progetto di Google che consente, sostanzialmente, di far uso di una sorta di disco fisso virtuale – ospitato sui server “remoti” del colosso di Mountain View -, è anni che si sussegono indiscrezioni e “voci di corridoio”.
Sebbene non venga mai citato il termine GDrive, il progetto di Google comincia oggi a prendere forma. Sul blog ufficiale della società fondata da Larry Page e Sergey Brin, infatti, sono stati pubblicati alcuni importanti dettagli: il “disco fisso virtuale”, innanzi tutto, sarà connesso con il servizio “Google Docs” e non con GMail come alcuni avevano inizialmente supposto.
Nell’ottica di rendere Google Docs una piattaforma sempre più orientata alla collaborazione di gruppo, Google provvederà ad integrare ed a lanciare un'”inedita” funzionalità attraverso la quale gli utenti del servizio potranno caricare online file di dimensioni massime pari a 250 MB. Per la memorizzazione di tutti quei file che non vengono trasformati in un formato direttamente supportato da Google Docs, sarà a disposizione 1 GB di spazio. Gli interessati potranno comunque acquistare quantitativi di memoria aggiuntivi al costo di 0,25 dollari a gigabyte all’anno.
Anche se molto probabilmente non si chiamerà GDrive, l’hard disk virtuale di Google, come confermato dai rappresentanti della società, dovrebbe debuttare già nel corso delle prossime settimane.
Il gigante di Mountain View ha fatto sapere, inoltre, di aver modificato il comportamento del servizio Gmail in modo tale che lo scambio dei dati avvenga sempre impiegando il protocollo SSL. In passato avevamo più volte ricordato come l’utilizzo di una connessione https
debba essere sempre preferita quando si ricevono e si inviano informazioni da e verso applicazioni web come quelle di Google (ved. questo articolo). L’anno scorso, poi, un team di esperti da nomi altisonanti quali Eugene H. Spafford, Bruce Schneier, Jeff Moss, Jacob Appelbaum, Steven M. Bellovin, William R. Cheswick e Ronald L. Rivest, aveva pubblicamente invitato Google ad attivare l’utilizzo di una connessione cifrata ogniqualvolta un qualunque utente utilizzi uno dei servizi messi a disposizione online (ved. questa notizia).
L’attivazione di default della connessione https
entra quindi oggi in vigore per quanto riguarda la consultazione via web del servizio di posta Gmail mentre, nel caso di Google Docs, resta per il momento un’opzione alternativa.