Che Google creda profondamente nell’Intelligenza Artificiale è sotto gli occhi di tutti.
Il recente lancio dell’app Gemini per Android è solo uno dei tanti segnali in tal senso. A quanto pare, però, il colosso di Mountain View è in procinto di avviare ulteriori investimenti in tale settore.
Stiamo parlando del progetto noto come AI Opportunity Initiative, appositamente ideato per rendere l’IA accessibile a tutti nel contesto europeo. L’iniziativa prevede un finanziamento di 25 milioni di euro, utili a sostenere organizzazioni no-profit e imprese per abbracciare le nuove soluzioni tecnologici.
In tal senso, Google vuole privilegiare le comunità vulnerabili e svantaggiate, fornendo soprattutto piani di formazione, affinché tutti possano ottenere vantaggi dall’IA.
Per raggiungere il maggior numero possibile di persone Google ha stretto una partnership con il Center for Public Impact, attraverso cui sta contattando imprese sociali e alle organizzazioni no-profit per ottenere candidature al fine di fornire risorse e formazione.
25 milioni di euro e non solo: Google punta forte sull’IA in tutta l’area EMEA
L’introduzione dell’IA offre grandi opportunità ma, al contempo, rischia di andare a colpire duramente diversi settori produttivi. Google cerca di intervenire proprio in questo contesto, andare ad ammortizzare il duro colpo inferto dalla tecnologia a settori già provati da crisi energetica e pandemia.
Secondo Adrian Brown di Center for Public Impact, questo nuovo programma aiuterà a portare più conoscenza, competenza e fiducia rispetto all’IA, garantendo che nessuno rimanga indietro.
L’operazione, tra le tante iniziative incluse, presenta anche una nuova serie di Google for Startups Growth Academies, pronte a sorgere in tutta l’area EMEA (dunque Europa, Medioriente e Africa). Questi centri avranno lo scopo di supportare le startup impegnate nello sviluppo dell’IA in svariati settori che spaziano dall’istruzione alla sicurezza informatica fino alla salute.
Matt Brittin, Presidente di Google EMEA, ha espresso la sua soddisfazione affermando: “Siamo impegnati a fare la nostra parte, lavorando insieme ai governi dell’UE, alla società civile, al mondo accademico e alle imprese per trovare la strada giusta per far approdare questa tecnologia in modo sicuro e per tutti“.