Google ed Intel hanno annunciato di aver instaurato una cooperazione con l’obiettivo di ottimizzare il sistema operativo Android per un corretto funzionamento coi processori Intel Atom.
Sino ad oggi, infatti, Google ha offerto il supporto, nel caso di Android, per i soli processori ARM mentre per ciò che riguarda l’architettura x86 esistono esclusivamente dei “port” non ufficiali. Con la nota odierna (consultabile a questo indirizzo), Google si schiera per la prima volta in favore dell’hardware a marchio Intel.
L’annuncio, reso in occasione dell'”Intel Developer Forum“, è stato descritto come lo sforzo congiunto da parte delle due imprese di aprire ad Intel prodotti quali ChromeOS e Google TV. Ma l’accordo non si fermerà certo qui ed anzi si spingerà certamente sugli smartphone e sui device portatili di ogni genere.
Secondo quanto stabilito, le future versioni di Android dovrebbero offrire il supporto x86 oltre ad una serie di ottimizzazioni pensate espressamente per la tecnologia dell’azienda di Paul Otellini. Grazie anche a tali modifiche, Intel dovrebbe riuscire ad offrire prodotti in grado di garantire minori consumi energetici. Ne è certo Andy Rubin (Google): “combinando Android con i passi avanti compiuti da Intel per ciò che riguarda la riduzione dei consumi energatici, gli utenti potranno godere di una maggior scelta ed innovazione. Questa collaborazione contribuirà a far maturare ulteriormente l’ecosistema Android“.
In occasione dell’annuncio pubblico, Intel ha mostrato agli astanti uno smartphone basato su di un SoC (“System on a Chip“) Medfeld a 32 nm, già in grado di eseguire Google Android 2.3. Il nuovo dispositivo, che non dovrebbe tardare a sbarcare sul mercato, dovrebbe competere con la prossima generazione dei SoC ARM come il quad-core Kal-El di NVidia.
Android potrebbe quindi oramai diventare il sistema operativo preferito da Intel in campo mobile.