Avvistati i primi esempi di ricerca sematica su Google. Il motore di ricerca di Mountain View, infatti, ha subìto un nuovo aggiornamento che, almeno questa volta, non introduce delle novità legate ai criteri d’indicizzazione delle pagine web ed alla loro presentazione nelle pagine dei risultati (SERP) ma riguarda piuttosto ciò che è direttamente visibile da parte dell’utente. Un motore di ricerca semantico è capace di “studiare” il significato di una o più parole nel contesto dell’interrogazione effettuata da parte dell’utente e stabilire relazioni attinenti.
Traendo spunto da una serie di esperimenti che si sono susseguiti nel corso del tempo, la nuova versione di Google cerca di risolvere eventuali “disambiguità” nelle interrogazioni e nell’uso delle parole chiave con l’obiettivo di proporre risultati il più possibile pertinenti.
I frutti del lavoro dei tecnici di Mountain View cominciano a vedersi, almeno nella versione inglese del motore di ricerca. Da qualche ora, infatti, richiedendo informazioni su un determinato argomento (un personaggio illustre, una pellicola cinematografica, un’epoca storica e così via), Google presenta, a destra dell’elenco dei risultati (link facenti riferimento ai vari siti web), anche un riquadro di dimensioni variabili. All’interno di esso vengono automaticamente posizionate delle informazioni che potrebbero essere utili per l’utente: per un personaggio pubblico viene pubblicata, ad esempio, una breve biografica, la data di nascita, i fatti più importanti, le personalità correlate di particolare interesse. Poco più sotto sono generalmente proposte fotografie, video od altri dati connessi all’interrogazione introdotta nella casella di ricerca di Google.
Nel caso di film o di serie televisive, ad esempio, Google visualizza trame, attori con le relative biografie, titoli correlati e così via.
Non è dato sapere quando le medesime funzionalità saranno portate anche nella versione italiana di Google ma è facilmente ipotizzabile che ciò possa accadere presto e comunque nel giro di qualche settimana al massimo.
Alle ricerca semantica stanno guardando anche i rivali di Google: un esempio sono le modifiche che Microsoft ha di recente pianificato per il suo motore “Bing” (ved. questo articolo).