Android è il sistema operativo più popolare al mondo: sono oltre tre miliardi i dispositivi che risultano attivi su base mensile e che si servono della piattaforma Google. Solo nell’ultimo anno sono stati attivati più di un miliardo di nuovi smartphone Android. Cresce però anche l’utilizzo in ambito automotive, sulle smart TV, sugli smartwatch e su altri dispositivi intelligenti.
Così, Android non poteva non essere al centro dell’attenzione durante l’evento Google I/O di quest’anno.
Aggiornamenti a Google Messaggi con supporto RCS
I messaggi basati sull’utilizzo del protocollo RCS (Rich Communication Services) rappresentano l’evoluzione dei vecchi SMS, il cui utilizzo è ormai ridotto ai minimi termini.
L’idea di Google è quella di usare uno standard condiviso per trasferire i messaggi tra gli utenti svincolandosi sempre di più dalle app di messaggistica proprietarie (in questo segmento l’azienda guidata da Sundar Pichai ha fallito ripetutamente…).
Google racconta di aver lavorato a stretto contatto con gli operatori di telecomunicazioni per estendere il supporto a livello globale e portare la compatibilità con RCS sulle reti dei singoli provider. I risultati sembrano incoraggianti tanto che sono oltre 500 milioni gli utenti attivi ogni mese che inviano e ricevono messaggi usando il protocollo RCS.
RCS supera gli SMS perché consente di condividere foto di alta qualità, disporre di indicatori che segnalano lo stato di ciascun utente, inviare messaggi tramite WiFi e ottenere una migliore esperienza per la messaggistica di gruppo.
L’app Google Messaggi già supporta la crittografia end-to-end per le conversazioni one-to-one ovvero limitate a due utenti. Google ha però annunciato che entro la fine dell’anno la stessa funzione di sicurezza sarà estesa alle conversazioni di gruppo cominciando con la versione beta dell’applicazione.
Google Wallet, per conservare documenti personali
Google osserva che di recente abbiamo assistito a una serie di trasformazioni importanti: si pensi alla versione digitale delle chiavi dell’auto o alle certificazioni vaccinali memorizzate come codici QR.
Il nuovo Google Wallet vuole standardizzare il modo con cui vengono memorizzate le informazioni personali e offrire un accesso sicuro a questi stessi dati.
Oltre a cose come carte di pagamento, biglietti per i trasporti e per gli eventi, carte d’imbarco, tessere fedeltà e documenti di riconoscimento, Google Wallet permetterà di gestire molti altri dati come le chiavi dell’hotel, i badge dell’ufficio e addirittura le patenti di guida (previo accordo con le Autorità nazionali).
Google Wallet debutterà inoltre su Wear OS in modo da avere tutto ciò che serve all’interno del proprio smartwatch. Insomma, non c’è alcun bisogno dei microchip sottopelle che tanto scalpore hanno sollevato: basta portare con sé i dispositivi giusti che, all’occorrenza, possono essere semplicemente spenti.
Google Workspace: l’intelligenza artificiale è sempre più protagonista
In occasione della conferenza Google I/O di quest’anno l’espressione intelligenza artificiale è stata usata molto di frequente.
Grazie a una serie di nuove funzionalità Google Workspace consentirà di ottimizzare le videoconferenze Meet. La tecnologia AI di Google è infatti adesso in grado di migliorare la qualità video: se si stesse usando Google Meet in una stanza poco illuminata, con una vecchia webcam o una telecamera dalle prestazioni mediocri, con una cattiva connessione WiFi, la resa del flusso video verrà automaticamente migliorata.
Gli utenti di Meet hanno poi la possibilità di impostare una sorgente luminosa e definirne la posizione così da migliorare ulteriormente la resa del proprio flusso video.
La funzione per la rimozione del riverbero è adesso in grado di rimuovere i fastidiosi echi dovuti alla presenza di superfici dure nelle immediate vicinanze: sembrerà di trovarsi sempre in una sala conferenze, anche quando ci si sistema in un seminterrato, dice Google.
Il nuovo strumento per la condivisione in tempo reale dei contenuti consente ai partecipanti alla riunione di vedere cosa sta succedendo in tempo reale. Grazie ad apposite API i vantaggi della condivisione dal vivo possono essere integrati nelle app di terze parti, a loro volta compatibili con Meet.
Con l’obiettivo di migliorare la produttività, Google sta introducendo i riepiloghi automatici utili per ottenere un riassunto delle conversazioni perse.
Entro fine anno, inoltre, le trascrizioni automatiche consentiranno di ottenere la versione testuale di tutto ciò che è stato detto durante un meeting su Google Meet.
Ricerca multipla che combina testo e immagini
Venendo incontro alle necessità degli utenti, Google ha via via introdotto nuove modalità di ricerca. Si pensi alla ricerca per immagini che consente di risalire a quanto rappresentato in una foto, alla funzione che permette di stabilire come si chiama una canzone semplicemente canticchiandola o fischiettandola, alla possibilità di effettuare ricerche a partire da immagini, testi inquadrati con la fotocamera, informazioni esposte sui cartelli e così via usando Google Lens.
Con la nuova ricerca multipla Google diventa possibile cercare sul motore di ricerca un’immagine abbinandovi contemporaneamente del testo.
“Potrai utilizzare un’immagine o uno screenshot e aggiungere “vicino a me” per vedere le opzioni di ristoranti o rivenditori locali che hanno l’abbigliamento, i prodotti per la casa e il cibo che stai cercando“, spiega Google.
La novità arriverà per gli utenti in lingua inglese entro fine 2022 per poi essere estesa a livello mondiale.
Lo strumento “esplorazione della scena” permetterà in futuro di usare la ricerca multipla per eseguire una panoramica degli oggetti inquadrati con la fotocamera dello smartphone e ottenere istantaneamente informazioni su più oggetti in una scena più ampia.
Non ci sarà più bisogno di usare OK Google o Hey Google per attivare l’assistente digitale
Cominciando con alcuni dispositivi Google ben precisi, come il Nest Max, a breve gli utenti non dovranno più pronunciare le “parole magiche” ben note per attivare l’assistente digitale.
Chiamata Look and Talk, la nuova funzione consente di interagire con Google Assistant semplicemente guardando il dispositivo e iniziando a parlare.
Il sistema è stato studiato per attivarsi solo quando sia Face Match che Voice Match riconoscono l’utente. Inoltre, il video temporaneamente acquisito durante questo tipo di interazioni viene elaborato in locale senza mai essere trasmesso a Google o ad altri soggetti.