Lato mobile Google sta spingendo tantissimo sull’adozione di AMP (Accelerated Mobile Pages): l’obiettivo è quello di rendere praticamente istantaneo il caricamento delle pagine web sui dispositivi mobili.
Le pagine AMP non sono altro, infatti, che una versione “alleggerita” delle pagine web tradizionali che compongono ciascun sito web: Cos’è Google AMP e come velocizza le pagine su mobile.
L’adozione di AMP è a discrezione di ciascun editor e si basa sull’erogazione di pagine che utilizzano un particolare markup, basato su HTML, JavaScript e il formato JSON (vedere questo esempio).
I responsabili del progetto AMP in Google hanno oggi anticipato che l’esperienza sino ad oggi maturata sarà presto utilizzata per velocizzare anche il caricamento dei contenuti non-AMP.
Come spiegato in questo intervento, Google proporrà una soluzione in stile AMP per velocizzare il caricamento delle pagine: l’idea è quella di farla diventare uno standard per il web universalmente approvato.
Prima che Google cominci a utilizzare le nuove specifiche durante l’indicizzazione dei contenuti nel suo motore di ricerca, l’azienda avvierà una serie di test approfonditi volti anche a sondare la risposta dei webmaster.
Se da un lato, oggi, AMP è adottato su un discreto numero di siti web (Pagine AMP: SEMrush rileva che ancora pochi siti le usano e chi le eroga commette errori), alcuni editori continuano a “resistere” considerando il progetto come un mero esperimento Google che porta pochi benefici sul versante SEO e un tentativo di “appiattire il web”. Certo, le cose potrebbero essere destinate a cambiare dal momento che i tecnici di Google hanno evidenziato come nel 2018 AMP inizierà a rivestire un ruolo più rilevante sul versante del posizionamento nelle SERP (Fattori di ranking su Google: SEMrush ha pubblicato uno studio aggiornato).