Google si è impegnata a utilizzare entro il 2022 esclusivamente materiali riciclati in tutti i suoi prodotti. In un’intervista rilasciata a Fast Company i portavoce di Google hanno fatto presente di aver già iniziato a utilizzare plastica riciclata per produrre le popolarissime chiavette Chromecast e realizzato il tessuto esterno che arricchisce e migliora il design dei prodotti Google Home a partire da bottiglie riciclate.
Presto però lo stesso approccio sarà utilizzato per l’intero portafoglio dell’azienda che attualmente comprende hardware come Pixel, Pixelbook, Google Home, Nest, accessori e supporti di ricarica.
La mossa segue l’iniziativa di Apple: l’azienda guidata da Tim Cook non solo ha scelto di utilizzare materiali riciclati nei suoi prodotti ma è stato messo a punto un robot che negli stabilimenti smonta il vecchio hardware e recupera tutte le parti riutilizzabili.
All’inizio di quest’anno anche Samsung ha annunciato un progetto molto simile, promettendo di utilizzare “materiali sostenibili” per il confezionamento dei suoi prodotti.
Oltre a utilizzare materiali riciclati, Google ha anche detto che si sarebbe impegnata a rendere tutte le sue attività a zero emissioni entro il 2020 (carbon neutrality).
L’obiettivo è quello di rendere le varie operazioni svolte da Google e l’immissione dei prodotti sul mercato non impattanti dal punto di vista ambientale: il traguardo “carbon neutral“, con cui si definisce la situazione in cui il saldo di emissioni rilasciate nell’atmosfera è minore o uguale a zero, è raggiungibile principalmente orientandosi sull’utilizzo di energie rinnovabili.
Anna Meegan, responsabile della sostenibilità in Google, ha dichiarato che l’azienda è stata sin qui capace di ridurre le emissioni del 40% già modificando le modalità di spedizione e consegna delle merci (si è abbandonato l’utilizzo delle spedizioni per via aerea).
Google ha anche avviato un programma per il riciclo dei dispositivi non più utilizzati da parte degli utenti finali. Anziché gettarli nei rifiuti RAEE (cosa comunque da fare nel caso in cui non fossero disponibili iniziative come quelle promosse dall’azienda di Mountain View), chi possiede dispositivi Google che non usa più può inviarli gratuitamente all’azienda che si farà carico di smaltirli in proprio e ove possibile recuperarne le parti per far nascere nuovi prodotti.
Il programma presentato da Google è al momento disponibile solo negli Stati Uniti ma verrà quasi certamente esteso negli altri Paesi.
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