Fino a ieri gli utenti del motore di ricerca di Google avevano la possibilità di bloccare alcuni siti web evitandone la comparsa all’interno dell’elenco dei risultati. La funzionalità, ritenuta utile da molti utenti, viene adesso messa in cantina.
Dopo la decisione di mandare definitivamente in pensione Google Reader (scelta che ha sollevato non poche critiche) le “pulizie di primavera” del colosso di Mountain View sembrano non essere affatto terminate.
Da oggi, quindi, nessun utente del motore di ricerca di Google potrà più bloccare manualmente alcun sito: lo spiega la stessa azienda con un aggiornamento appena applicato alla documentazione dei suoi servizi (vedere questa pagina).
Al posto della funzionalità precedentemente integrata nel motore di ricerca, Google suggerisce l’installazione e l’utilizzo di una speciale estensione per il browser Chrome (Personal Blocklist).
Anche in questo caso, non sono pochi gli utenti ad aver storto il naso facendo notare come l’estensione, anch’essa sviluppata dai tecnici di Google, non possa essere installata su altri browser web mentre la funzionalità per il blocco dei siti dal motore di ricerca era ovviamente compatibile con qualunque applicazione.
Gli utenti che avessero sino ad oggi fatto uso della funzionalità di Google, potranno comunque scaricare un file di testo contenente l’elenco dei siti web bloccati.
L’intervento di Google non ha nulla che vedere con la tecnologia “Safe Browsing“, utilizzata per l’individuazione dei siti web contenenti malware o materiale potenzialmente nocivo: Google: ogni giorno rilevati 9.500 nuovi siti dannosi. Lo strumento “Safe Browsing” resterà attivo e funzionante.