Se i video pubblicati su YouTube “scattano”, la responsabilità – molto probabilmente – è del provider Internet che si sta utilizzando. È quanto sostiene Google con il lancio della sua ultima iniziativa: quando un contenuto su YouTube non viene riprodotto in maniera adeguata, la società di Mountain View visualizzerà automaticamente il messaggio “il video si interrompe? Scopri perché“. Cliccando sull’apposito pulsante, all’utente verrà proposta la pagina Video Quality Report.
Si tratta di un servizio l’azienda ha presentato ad inizio anno e che si propone come una sorta di guida ragionata per la scelta del miglior fornitore di accesso Internet.
Google vuole mettere un pungolo ai provider facendo i nomi di aziende attive nel settore delle telecomunicazioni che riescono ad offrire buone prestazioni agli utenti ed, in particolare, connettività adeguata per la visualizzazione di video e di altri contenuti multimediali online. Allo stesso tempo, “Video Quality Report” contiene anche le pagelle dei “cattivi”, con l’indicazione dei provider che non offrono prestazioni adeguate.
“Video Quality Report” è in grado di stabilire automaticamente l’area di residenza dell’utente e comporre una sorta di “classifica” dei provider migliori. Tutti i fornitori di connettività che riusciranno a trasferire correttamente il flusso dei dati YouTube a 720p HD verso l’utente, potranno fregiarsi del riconoscimento “YouTube HD Verified”. Google stila anche l’elenco dei provider che permettono di guardare video a definizione standard (almeno 360p) senza buffering o interruzioni ed, infine, di quelli che danno modo di riprodurre video a una definizione inferiore a 360p, con caricamento lento ed eventuali interruzioni per rebuffering.
Allo stato attuale, “Video Quality Report” non è ancora pronto per l’Italia: i dati relativi al nostro Paese non sono ancora disponibili. Tuttavia, la traduzione in italiano di questa pagina di supporto lascia presagire un imminente aggiornamento.
I tecnici della società di Mountain View evidenziano come la struttura distribuita dei server Google faccia sì che per ogni utente che richiede la riproduzione di un video YouTube venga sempre scelto il server fisicamente più vicino. L’obiettivo è quello di velocizzare il più possibile lo streaming dei dati e di scegliere la strada che garantisce la ricezione più fluida delle informazioni.
Un ruolo fondamentale, però, è rivestito dal provider scelto da ogni singolo utente di YouTube. Nel caso di problemi di congestione o di ridotta banda di rete (Connessione Internet lenta: come diagnosticare e risolvere il problema), il caricamento dei video risulterà molto lento.
Nell’articolo Scegliere il provider Internet, alcuni suggerimenti, in attesa del varo italiano del servizio “Video Quality Report“, abbiamo presentato alcuni suggerimenti per verificare le performance garantite dal proprio fornitore di connettività e per valutare eventuali soluzioni alternative.
L’iniziativa promossa da Google sembra voler anche fungere da monito nei confronti di quei grandi provider che sono sempre più orientati a penalizzare il trasferimento di certi tipi di contenuti. Da tempo si registrano infatti continue frizioni fra le aziende “over the top“, che mettono a disposizione anche contenuti piuttosto voraci in termini di banda (Google, ad esempio), ed i grandi provider che vorrebbero ricevere un aiuto economico per ampliare le loro infrastrutture (Neutralità della rete a rischio: velocità per chi paga di più).