Nella giornata di ieri, mercoledì 21 febbraio, Google ha annunciato al mondo il lancio di una nuova famiglia di modelli linguistici basati sull’Intelligenza Artificiale.
Si tratta di Gemma, un gruppo di modelli gratuiti basati su una tecnologia simile a quella proposta con Gemini, con una maggiore potenza anche se indipendenti tra loro. A differenza di Gemini, questi modelli possono essere eseguiti localmente, direttamente da PC desktop o laptop.
I modelli Gemma sono disponibile agli utenti attraverso due “formati”: Gemma 2B (che offre 2 miliardi di parametri) e Gemma 7B (con 7 miliardi di parametri). Nel contesto dell’IA, i parametri sono un valore che determina la struttura della rete neurale e di quanto essa è in grado di elaborare efficacemente dati. Entrambe le versioni di Gemma possono essere pre-addestrate, il che apre scenari alquanto interessanti per quanto concerne le applicazioni pratiche.
Con Gemma Google lancia la sfida a LLaMA e Llama 2 di Meta
Questi nuovi modelli linguistici sono il frutto degli sforzi di Google DeepMind, con la collaborazione di altri team interni del colosso di Mountain View. Gemma rappresenta il primo grande LLM aperto lanciato sul mercato dopo lo storico debutto di ChatGPT.
Una delle caratteristiche che rende Google Gemma così interessante è la sua natura open source, il che lascia le porte aperte per futuri interessanti sviluppi nel contesto del suo utilizzo.
In molti hanno visto nella mossa di Google una sorta di risposta a Meta, che propone già da un anno modelli simili come LLama e Llama 2. Il parere di molti è che, Google, stia cercando di attirare sviluppatori sulla propria piattaforma distogliendo l’attenzione dalla concorrenza.
Il gigante tecnologico ha infatti già affermato come il modello 7B, messo alla prova con diversi benchmark, superi il lavoro di Llama 2 7B e 13B. Infine, va detto come Google abbia già abbinato Gemma a un “Responsible Generative AI Toolkit” che renderà questi modelli ancora più comodi per gli sviluppatori.