Aziende come Google e Microsoft sono aziende che guidano l’adozione di energie rinnovabili all’interno dei rispettivi settori di competenza. E non potrebbe essere diversamente perché entrambe le società consumano più energia di quanta serva a residenti e imprese di interi Paesi. I data center hanno un impatto ambientale considerevole, che non può essere ignorato.
Google, fin dal 2017, ha fatto passi da gigante operando esclusivamente con energia rinnovabile. L’azienda di Mountain View non si limita ad acquistare energia verde, ma investe attivamente in progetti solari ed eolici, contribuendo così all’espansione dell’infrastruttura di energia pulita a livello globale. La società fondata da Larry Page e Sergey Brin sta rivoluzionando l’efficienza dei suoi data center, implementando sistemi di raffreddamento all’avanguardia e sfruttando l’intelligenza artificiale per ottimizzare il consumo energetico. Inoltre, sta affrontando la sfida della scarsità idrica con innovative tecniche di riutilizzo e riciclo dell’acqua nei suoi centri dati.
La società diretta da Sundar Pichai mira inoltre a diventare carbon free, in tutti i suoi data center, entro il 2030. Proprio l’anno scorsa ha annunciato ulteriori investimenti in progetti di energia rinnovabile.
Microsoft, d’altra parte, sta perseguendo l’ambizioso obiettivo di diventare “carbon negative” entro il 2030. L’azienda di Redmond si è impegnata a utilizzare il 100% di energia rinnovabile entro il 2025 e sta investendo pesantemente in tecnologie per “catturare” il carbonio. Quest’ultimo punto è particolarmente significativo, poiché rappresenta un approccio proattivo alla riduzione dei gas serra già presenti nell’atmosfera.
L’azienda di Satya Nadella punta anche a una produzione di rifiuti pari a zero e a un utilizzo positivo dell’acqua sempre entro il 2030.
Google e Microsoft: 24 TWh di elettricità consumata nel 2023, più di Islanda, Ghana e Tunisia
Al netto di tutto quanto raccontato nell’introduzione, resta il consumo energetico mastodontico, che supera quello di Paesi come Islanda, Ghana e Tunisia. Nel complesso, 100 nazioni del mondo ogni anno hanno necessità energetiche inferiori rispetto a quelle di Google e Microsoft.
La tabella condivisa da Michael Thomas, che ripubblichiamo di seguito, è eloquente.
Il consumo elettrico di Google e Microsoft nel 2023 equivale alle necessità energetiche di una nazione come l’Azerbaijan, Paese da oltre 10 milioni di abitanti. Libia e Slovacchia sono di poco più in alto, rispettivamente con 25 e 26 TWh consumati lo scorso anno.
E se confrontiamo il consumo di energia con i ricavi prodotti? Nel 2023, Google ha generato 305,6 miliardi di dollari di fatturato, mentre il suo impatto economico, inclusi strumenti come Google Search, Google Cloud e YouTube, ha contribuito all’economia per circa 739 miliardi di dollari.
Microsoft ha registrato un fatturato di 211,9 miliardi di dollari nel 2023. Considerato che buona parte degli utenti a livello mondiale si appoggiano alle soluzioni di Redmond, per non parlare del business sviluppato attorno alla piattaforma Azure, l’impatto economico dei prodotti Microsoft è probabilmente quantificabile in migliaia di miliardi di dollari.
Nel 2023 il PIL dell’Azerbaijan era di circa 78 miliardi di dollari, quello della Slovacchia di circa 127 miliardi di dollari e quello dell’Islanda pari a 30 miliardi di dollari.
Thomas sottolinea come i risultati economici di Google e Microsoft superino di gran lunga il PIL di tanti Paesi. Ciò evidenzia l’enorme portata finanziaria di questi giganti della tecnologia rispetto al loro consistente consumo di elettricità.
L’immagine in apertura è prodotta da Playground.