Bloomberg ha pubblicato quest’oggi uno scoop che ha lasciato molti di stucco. Google e Mastercard avrebbero siglato uno storico accordo per consentire alla società di Mountain View di raccogliere maggiori informazioni sulle preferenze, sulle abitudini e sulla propensione all’acquisto degli utenti che usano i suoi servizi.
Secondo quanto riferisce Bloomberg, l’intesa tra Google e Mastercard sarebbe in essere già da tempo con l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin che già starebbe riutilizzando i dati provenienti dalle carte di credito.
Google avrebbe individuato un modo estremamente efficace per mettere in relazione gli acquisti effettuati nei negozi fisici usando la carta di credito con quelli espletati online.
Christine Bannan, una delle responsabili dell’Electronic Privacy Information Center (EPIC), ha commentato che i consumatori non sono stati informati sulla raccolta di dati che sarebbe stata posta in essere e che è davvero singolare apprendere da altre fonti che le informazioni relative alle merci acquistate verrebbero condivise “dietro le quinte” all’insaputa dei diretti interessati.
Per il momento Google non ha rilasciato ancora alcun commento ufficiale ma senza entrare nel merito i portavoce dell’azienda si sono affrettati a precisare che né Google né i partner possono accedere a tutti quei dati che possano identificare individualmente e univocamente un individuo ben preciso. In altre parole lo scambio di dati tra Mastercard e Google non viene negato ma tra le righe si lascia ad intendere che la raccolta sarebbe stata posta in essere in forma completamente anonima.
“Non abbiamo accesso ad alcuna informazione personale proveniente dai nostri partner e relativi a carte di credito e di debito“, si aggiunge da Google. “Inoltre, non condividiamo alcuna informazione personale con i nostri partner“.
Anche Mastercard ha preferito non citare il nome di Google spiegando che la società condivide con alcuni clienti alcune tendenze relative agli acquisti con carta di credito. L’intento è quello di misurare l’efficacia delle varie campagne pubblicitarie. “Nessun dato sulle singole transazioni né informazioni personali vengono mai condivise“, ha aggiunto l’azienda.