Con un appunto pubblicato sul blog ufficiale dell’azienda, Zaheda Bhorat – Open Source Programs Manager di Google – ha criticato aspramente il formato OOXML (Office Open XML) che Microsoft ha proposto alla ISO per l’approvazione a standard riconosciuto.
“L’importanza del problema relativo agli standard aperti per i documenti continua a crescere non solo per coloro che hanno una mentalità tecnica ma anche per chiunque utilizza un computer e desideri lavorare su file editabili”, è l’incipit del post. Bhorat spiega come gli standard siano fondamentali perché sono in grado di assicurare che le periferiche e le tecnologie in uso oggi continuino a funzionare domani. “I vostri documenti saranno accessibili da qualunque sistema scegliate, oggi ed in futuro”.
Google supporta il formato ODF (Open Document Format), standard internazionale già riconosciuto (ISO 26300).
“Al momento”, aggiunge Bhorat, “l’industria sta valutando l’adozione di un’altra proposta, quella di Microsoft”. La bozza iniziale, sottoposta da parte di Microsoft alla commissione della ISO, nel mese di Settembre 2007 era stata bocciata. Dopo ulteriori analisi tecniche delle specifiche del formato OOXML di Microsoft, Bhorat dichiara che “Google considera OOXML insufficiente e non necessario, studiato esclusivamente sulla base del funzionamento di Microsoft Office”.
Il colosso di Mountain View, quindi, si schiera accanto alla ODF Alliance affermando con forza come il formato OOXML non risponda ai criteri richiesti per uno standard universalmente accettato.
Come già anticipato, fino a Venerdì, 120 rappresentanti di vari organismi di standardizzazione a livello mondiale, sono convenuti a Ginevra per discutere circa 1.100 osservazioni che erano state mosse nei confronti di OOXML nel corso delle precedenti sedute. Il primo responso sul futuro di OOXML potrebbe quindi arrivare a giorni sebbene la decisione finale possa giungere entro il 30 Marzo prossimo.