Per festeggiare i 15 anni dalla sua fondazione, Google ha organizzato una storica conferenza in quello stesso garage che fu utilizzato da Larry Page e Sergey Brin per dare vita a quello che pochi anni dopo sarebbe divenuto un colosso mondiale, delle ricerche prima e dell’IT in generale, poi.
In soli tre lustri l’intuizione degli allora due giovanissimi studenti dell’Università di Stanford, basata sull’analisi della topologia del Web ha rivoluzionato la vita di ciascuno di noi rendendo possibile l’individuazione istantanea di qualunque tipo di informazione. Un progetto ambizioso sin dall’inizio: il nome di Google avrebbe dovuto essere Googol, termine coniato dal nipote del matematico statunitense Edward Kasner nel 1938 per riferirsi al numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri. Un termine che secondo Page e Brin ben si confaceva a descrivere la vastità del Web. Sbagliarono però a registrarlo scrivendolo “Google” e da allora il nome del loro motore di ricerca rimase tale.
Così, per ricordare quello storico 27 settembre 1998, oggi tutti sono tornati nel garage utilizzato dai due fondatori che, tra l’altro, era stato messo a disposizione dai proprietari: Susan Wojcicki (oggi manager dell’azienda con responsabilità commerciali, legate soprattutto all’advertising) e da suo marito.
E nel rammentare nostalgicamente gli inizi di Google (qui e qua come si presentava la home page del motore di ricerca nel 1998), si è parlato anche di futuro.
Amit Singhal, ingegnere di Google e vice presidente senior della società, ha preso la parola per spiegare che oggi, diversamente da 15 anni fa, è semplicissimo trovare informazioni indipendentemente dal dispositivo che si sta utilizzando. Da qui in avanti, quindi, il lavoro si concentrerà sul miglioramento di molte funzionalità che già ci sono cercandone di estrarne tutto il potenziale.
Di recente Google ha portato anche in Italia i servizi Now, l’assistente digitale in grado di rispondere a qualunque genere di quesito utilizzando le risorse gestite dal motore di ricerca, ed il Knowledge Graph, tecnologia che riesce a scoprire e tracciare relazioni tra termini, oggetti, fatti, personaggi. Il “grafico della conoscenza” rappresenta l’architettura di base sulla quale poggia Google Now (Now, l’assistente digitale di Google capisce l’italiano) e che verrà sfruttata in futuro per molteplici applicazioni ancor più raffinate (Ricerche più efficaci con il Knowledge Graph italiano).
Già sin d’ora, spiega Google, grazie agli aggiornamenti che sono stati implementati in queste settimane, grazie al Knowledge Graph strumenti come Now permetteranno di paragonare le caratteristiche di oggetti, animali, prodotti o di restringere ed affinare le proprie ricerche effettuate in modalità vocale. “Confronta il burro con l’olio d’oliva“, si potrà comunicare a Now che, prontamente, provvederà a paragonare – in forma tabellare – le caratteristiche dei due alimenti.
“Dimmi qualcosa sugli Impressionisti“, si potrà domandare a Now durante una visita al museo. Per passare rapidamente agli artisti astratti basterà agire semplicemente su di un apposito filtro.
La ricerca vocale sarà quindi il fulcro dei prossimi sforzi dell’azienda. Nelle prossime settimane, ad esempio, gli utenti di iPhone ed iPad potranno scaricare una nuova versione dell’app Google Search che consentirà di usare le notifiche: “Ok, Google. Ricordami di comprare il latte al supermercato“. Non appena ci si troverà nei pressi del supermercato, lo smartphone od il tablet ricorderanno automaticamente l’acquisto.
L’idea è quella di non dover rendere nemmeno più indispensabile l’interazione con il telefono: basteranno semplicemente comandi vocali per effettuare la stragrande maggioranza delle operazioni.
Per rendersi conto delle innovazioni che Google ha introdotto in 15 anni, suggeriamo di consultare quest’immagine che ben riassume ogni singolo passaggio.