Nel corso di un evento svoltosi l’11 dicembre a Milano, i vertici di Google Cloud hanno fatto luce sul potenziale dell’intelligenza artificiale (AI) per le aziende italiane e la Pubblica Amministrazione. le soluzioni basate su AI hanno fatto passi da gigante e ciò che appena un anno fa sembrava una prospettiva lontana, oggi sta trasformando interi settori in tutto il mondo.
Tanto che un numero sempre più ampio di realtà aziendali riconoscono che l’AI generativa non è un semplice strumento tecnologico, ma un elemento distintivo con il potenziale di ridefinire il panorama competitivo.
I 5 trend chiave per l’AI italiana nel 2025
Così, tenendo presente il quadro delle imprese del nostro Paese, i responsabili di Google Cloud hanno voluto fare un efficace identikit dei 5 trend chiave per l’AI italiana. Si tratta delle tendenze che, nel corso del 2025, aiuteranno professionisti e aziende a sfruttare appieno la tecnologia trasformativa chiamata AI.
AI multimodale
Innanzi tutto, dal prossimo anno si parlerà sempre più spesso di AI multimodale. Mentre i Large Language Models (LLM) di tipo “tradizionale” permettono di elaborare prompt basati sul linguaggio naturale, producendo a loro volta output testuali, le AI multimodali possono integrare diverse fonti di dati: immagini, audio, video e testi.
Questa commistione, che si avvicina ai meccanismi propri dell’intelligenza umana, permette una “comprensione” più profonda del contesto e conduce a risultati più intuitivi e precisi.
L’AI multimodale è ad esempio in grado ad esempio di analizzare i dati dei sensori provenienti dai reparti di produzione e prevedere guasti alle macchine ancor prima che si verifichino, riducendo i tempi di inattività e massimizzando la produttività. Una soluzione vincente per il nostro Paese, dal momento che – ad esempio – il settore manifatturiero continua a fare la parte del leone in Italia.
Il trend verso l’adozione di AI multimodali, consentirà alle organizzazioni di ottenere informazioni da fonti di dati che in precedenza non erano considerate, migliorando il processo decisionale in vari settori.
Google Cloud prevede che il mercato globale dell’AI multimodale raggiungerà l’incredibile valore di 98,9 miliardi di dollari entro il 2037 e che il 40% delle soluzioni di AI generativa diventerà multimodale entro il 2027.
Agenti AI sempre più protagonisti
Abbiamo visto i principali player muoversi di recente per proporre API o veri e propri agenti software in grado di usare l’AI per automatizzare attività e mettere in campo “decisioni” in risposta a eventi particolari o richieste specifiche. I primi test sono stati effettuati su normali PC, ma la tendenza è quella di coinvolgere nel breve termine dispositivi IoT e macchine industriali.
Google Cloud presenta gli agenti AI come assistenti digitali proattivi, in grado di automatizzare compiti e aumentare la produttività lungo tutta la catena. Sebbene si trovino ancora in fase embrionale, come spiegato in precedenza, la loro adozione sul mercato non tarderà ad arrivare, già nel 2025.
Un recente sondaggio di Capgemini indica che un sorprendente 82% delle imprese prevede di integrarli entro i prossimi tre anni. La versatilità degli agenti AI li rende ideali per molteplici casi d’uso, sia interni che esterni. Ad esempio, nel settore turistico italiano, gli agenti AI possono offrire supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, offrendo consigli personalizzati e risolvendo i problemi dei viaggiatori in modo efficiente.
La ricerca aziendale rivoluzionata con l’AI
Andavamo dicendolo da tempo. Da quando sono usciti i primi LLM, in particolare quelli open source. Le abilità di un’AI sono funzione della qualità dei dati di addestramento.
E sebbene la stragrande maggioranza dei modelli sia stata addestrata utilizzando enormi volumi di dati provenienti, spesso, dal Web, il loro funzionamento mal si adatta alle esigenze delle singole imprese. Le soluzioni RAG (Retrieval-Augmented Generation) saranno sempre più diffuse perché permettono di ampliare la base di conoscenze del modello “pubblico” con le informazioni di ogni singola azienda, magari frutto di decenni di ricerca e sviluppo. Fatta salva, ovviamente, la possibilità di mantenere quei dati sui propri server senza condividere nulla con soggetti terzi.
Da Google Cloud si spiega che gli strumenti di ricerca alimentati dall’AI e utilizzati in azienda, comprenderanno e risponderanno a immagini, audio, video e comandi conversazionali, fornendo risultati più ricchi e contestualizzati.
Un’opportunità significativa per le aziende italiane che puntano sulla comunicazione visiva, come quelle che operano nei settori della moda e del design. Si prevede che il mercato della ricerca aziendale raggiungerà i 12,9 miliardi di dollari entro il 2031, trainato proprio dalla crescente adozione di soluzioni di ricerca alimentate dall’AI.
Customer Experience orchestrata dall’AI
Nel 2025, l’intelligenza artificiale trasformerà l’esperienza del cliente, creando interazioni così intuitive e personalizzate. Tanto che la tecnologia alla base diventerà “trasparente”.
L’utilizzo di bot dalla parvenza sempre più “umana”, capaci di fornire informazioni precise, attendibili e contestualizzate, sarà centrale nel corso del prossimo anno. L’obiettivo è quello di migliorare la soddisfazione del cliente, favorirne la fidelizzazione e, in ultima analisi, incrementare i ricavi.
Risolvendo le criticità prima che diventino serie, le aziende possono ridurre il tasso di abbandono e fidelizzare il cliente. Inoltre, gli algoritmi di AI consentono alle aziende di offrire esperienze iper-personalizzate, analizzando enormi quantità di dati per identificare le preferenze individuali e anticipare le esigenze future, personalizzando le interazioni di conseguenza.
Rafforzamento della sicurezza
Dopo la presentazione di soluzioni che prima generazione, l’AI sta sempre più diventano una soluzione “smart” per rafforzare la sicurezza e la privacy in azienda.
Le organizzazioni utilizzeranno sempre più spesso soluzioni basate sull’AI per consolidare le proprie difese, individuare le minacce e rispondere agli attacchi in modo più efficace. L’AI può analizzare enormi moli di dati per rilevare schemi e anomalie che potrebbero indicare una violazione della sicurezza, consentendo ai team IT di intervenire tempestivamente sulle vulnerabilità e mitigare i rischi.
Le tecnologie cloud e AI offrono un’opportunità significativa per potenziare la cybersecurity in tutte le imprese italiane. Dalle grandi imprese e dalle aziende di settori altamente regolamentati come quello bancario (che affrontano attacchi mirati), fino alle PMI che possiedono risorse limitate per la sicurezza informatica, queste tecnologie offrono accesso a soluzioni avanzate per la rilevazione e la protezione dalle minacce.
Google Cloud, per cavalcare l’era delle soluzioni AI
L’intervento dei responsabili Google Cloud in Italia, mette in evidenza l’impegno dell’azienda nel nostro Paese. Sono già due le Cloud region attivate nel nostro Paese, a Milano e Torino.
L’Italia è il primo Paese europeo a ospitare due infrastrutture cloud di Google: sono data center progettati per fornire servizi cloud ad alta disponibilità e sostenibilità, rispondendo così alle esigenze di digitalizzazione delle aziende italiane e delle Pubbliche Amministrazioni.
Grazie alle Cloud region italiane, alla suite di soluzioni AI e numerosi strumenti intuitivi per gli sviluppatori, Google Cloud mira a sostenere le imprese di tutte le dimensioni a innovarsi e crescere, cogliendo le opportunità offerte dal nuovo scenario.