I tecnici di Google sono al lavoro per individuare tecniche alternative che consentano di migliorare tangibilmente i tempi di risposta delle applicazioni JavaScript quando esse sono elaborate da parte del browser Chrome. Sebbene le ottimizzazioni via a via applicate al motore JavaScript V8 abbiano fatto evidenziare notevoli progressi, applicazioni altamente interattive quali Google Maps, Angry Birds ed i vari esperimenti condotti con le WebGL (ved. questa pagina); le WebGL consentono di attivare l’accelerazione hardware per il rendering di elementi grafici 3D senza dover installare alcun plugin: viene utilizzato l’elemento canvas di HTML5 per disegnare oggetti grafici direttamente nella finestra del browser web) mettono a dura prova il motore alla base del funzionamento di Chrome.
Google ha quindi deciso di metter mano al funzionamento del cosiddetto garbage collector: utilizzato dal browser web, si fa carico di annotare le aree di memoria che restano inutilizzate ovvero che non sono più referenziate da parte di alcun processo attivo liberandole in modo automatico. Il nuovo garbage collector dovrebbe minimizzare le “pause” che ancor’oggi è frequente notare durante l’utilizzo di un’applicazione web piuttosto complessa.
Il team di sviluppo di Chrome ha allestito il benchmark Spinning Balls proprio con lo scopo di mettere alla prova il comportamento del motore JavaScript e del garbage collector nelle situazioni “più dure”. La buona notizia è che l’ultima versione di Chrome (la 17), al momento ancora in fase di sviluppo, è in grado di ridurre il tempo massimo necessario all’elaborazione dell’animazione da 272 a 50 millisecondi.
Per adesso Mozilla Firefox si è mostrato più abile nella gestione della garbage collection, con la release 9.0 che si è comportata ancora meglio.