Il “quartier generale” di Google a Mountain View è stato il palcoscenico per la prima presentazione di Chrome OS, sistema operativo firmato dal colosso fondato da Larry Page e Sergey Brin che sarà rilasciato, molto probabilmente, nel secondo semestre del prossimo anno.
In concomitanza con l’evento, Google ha rilasciato il codice sorgente di Chrome OS (ved. questa pagina), prodotto che è stato descritto dai tecnici della società come “il nostro tentativo per ha come obiettivo quello di rivisitare il concetto di sistema operativo”. Tracce dell’impostazione “browser-centric” erano state sinora individuate solamente nel codice sorgente di Chromium, equivalente opensource di Google Chrome a partire dal quale prenderanno vita le versioni per Mac e Linux.
Il codice sorgente di Chrome OS, da poco reso disponibile, permetterà alle aziende partner di Google di collaborare allo sviluppo del sistema facilitandone l’adozione sui dispositivi mobili. Come già sottolineato, Chrome OS con buona probabilità non sarà disponibile come pacchetto “stand alone” ma sarà fruibile solo acquistando un dispositivo ove la piattaforma risulti già preinstallata. Chrome OS sarà disponibile nelle versioni per processori x86 ed ARM.
Chrome OS poggerà su un sistema Linux derivato da Debian e mantenuto il più snello possibile. L’obiettivo è quello di rendere possibile l’avvio del dispositivo in pochi secondi “così come se si accendesse un normale televisore”. Durante la dimostrazione a Mountain View, Chrome OS si è avviato un sette secondi proponendo la schermata di login. In ulteriori tre secondi, la fase di login si è conclusa mostrando la finestra del browser.
Se il kernel Linux offre le fondamenta del sistema, tutte le altre funzionalità sono fruibili attraverso il browser. L’idea è quella di creare un ambiente ove le applicazioni web possano avere accesso, in modo sicuro per l’utente, alle risorse hardware disponibili.
Oltre al cuore Debian, Chrome OS propone alcuni pacchetti aggiuntivi ben noti: XScreenSaver, i driver wireless Host AP, il meccanismo di autenticazione “PAM”, il leggerissimo boot loader SysLinux, il gestore delle connnessioni di rete “ConnMan”.