Google ci sta abituando a frequenti “salti di versione” per quanto riguarda il suo browser Chrome. La società di Mountain View ha infatti da poco reso disponibile la nona versione stabile del suo prodotto che, innanzitutto, risolve 9 problematiche di sicurezza ma introduce anche caratteristiche “inedite”.
Chrome 9 supporta, d’ora in avanati, le API WebGL: esse consentono di attivare l’accelerazione hardware per il rendering di elementi grafici 3D senza dover installare alcun plugin. “Google Instant“, funzionalità che provvede ad effettuare ricerche automatiche non appena l’utente inizia a digitare alcuni caratteri, è stata ora ufficialmente introdotta nel browser Chrome.
I tecnici dell’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin hanno deciso di introdurre anche “Chrome Web Store“, un negozio online per il download e l’installazione di applicazioni gratuite ed a pagamento (ne avevamo parlato, nei mesi scorsi, in questi articoli).
Gli utenti di Google Chrome è bene provvedano quanto prima ad installare l’ultima versione del programma dal momento che, secondo quanto dichiarato dalla società francese Vupen, specializzata nel campo della sicurezza informatica, uno dei bug – ora sanati – potrebbe essere sfruttato da un malware per eludere i controlli della sandbox ed eseguire operazioni potenzialmente dannose.
Chrome 9.0 può essere scaricato da questa pagina nelle versioni per Windows, Mac OS X e Linux. Qui vi offriamo il file d’installazione destinato ai sistemi Windows.
La decima release di Chrome potrebbe arrivare già tra meno di due mesi: Google ha infatti pianificato il rilascio di una nuova “major release” dell’applicazione ogni sei-otto settimane.
In termini di quote di mercato, secondo gli ultimi dati diffusi da NetApplications ed aggiornati a fine gennaio, Chrome avrebbe ormai nettamente superato la soglia dei dieci punti percentuali (10,7%). In prima posizione resta Internet Explorer (56%; -1% circa rispetto al mese precedente), secondo Firefox (22,75%, pressoché stabile), terzo Chrome, quarto Safari (6,30%, +0,41%), quinto Opera (2,28%).