Vi ricordate del progetto Privacy Sandbox presentato a suo tempo da Google? Si tratta di un’iniziativa promosso dall’azienda di Mountain View per ridurre la dipendenza dai cookie traccianti pur continuando a spingere sulla personalizzazione e sulla pertinenza degli annunci pubblicitari mostrati all’utente durante la navigazione sul Web. Con Topics API, Google si spinge ancora più in avanti e a partire da Chrome 115, appena rilasciato nella sua veste definitiva, consente agli sviluppatori di raccogliere preziose informazioni sulle preferenze e sugli interessi degli utenti.
Cos’è Topics API e come funziona
Ben conosciamo la “stretta” sui cosiddetti cookie traccianti disposta dalle Autorità europee che si occupano della tutela dei dati personali. Una decisione che ha portato alla nascita e all’implementazione su larga scala dei banner per la raccolta del consenso dell’utente, alla prima visita di ciascun sito Web.
Cookie di terze parti sono abitualmente creati sui dispositivi locali di ciascun utente con il loro contenuto poi condiviso tra più soggetti per finalità di marketing e, in generale, di tracciamento delle attività online. L’utilizzo dei cookie permette ad esempio ai grandi network pubblicitari di tenere traccia degli interessi di ciascun utente allo scopo di mostrare annunci rilevanti.
Con le Topics API, abilitate per impostazione predefinita a partire da Chrome 115 (versione appena distribuita online), Google cambia radicalmente l’approccio basato sull’uso dei cookie. Con la nuova API (Application Programming Interface), Google abilita la pubblicità basata sugli interessi senza dover ricorrere al monitoraggio dei siti visitati da ciascun utente. Il browser può suggerire alle terze parti che scelgono di appoggiarsi al sistema Topics API le preferenze degli utenti riferite a un preciso lasso temporale (chiamato “epoch“). Senza mai scomodare l’utilizzo dei tradizionali cookie.
Tassonomia: classificazione degli argomenti di interesse per ogni utente
A ogni utente, Topics API può assegnare uno o più argomenti di interesse attingendo alla tassomomia disponibile pubblicamente su GitHub e continuamente aggiornata da Google in collaborazione con i più importanti nomi dell’industria.
Chrome compone in locale la lista delle prime cinque categorie di argomenti preferiti da ogni utente analizzando il numero di visite effettuate verso i vari domini Web e sulla base del contenuto della cronologia di navigazione.
Il browser Chrome conteggia ogni visualizzazione di pagina come una singola visita ma utilizza solo il nome di dominio per aumentare il contatore ed esprimere in forma numerica l’interesse dell’utente per uno specifico argomento. Google non utilizza mai, in questo caso, la cronologia di navigazione sul cloud; gli argomenti preferiti per ciascun utente, raccolti tramite Topics API, potrebbero quindi variare tra differenti dispositivi appartenenti al medesimo soggetto. Il metodo JavaScript document.browsingTopics()
consente agli sviluppatori di recuperare i temi d’interesse per l’utente.
Cosa cambia per gli inserzionisti
Dal punto di vista degli inserzionisti, Topics API identifica gli interessi principali dei visitatori di un sito, associa i nomi host del sito agli argomenti di interesse dell’utente, attribuisce argomenti di interesse agli inserzionisti e alle piattaforme pubblicitarie.
Quando qualcuno visita un sito ed effettua una chiamata per la visualizzazione di un annuncio pubblicitario, Topics API restituisce gli argomenti d’interesse all’inserzionista. Il processo non si avvantaggia dall’utilizzo di informazioni esterne ma è esclusivamente basato sull’osservazione delle precedenti visite dello stesso utente.
Per utilizzare le Topics API e partecipare all’iniziativa, è necessario inserire l’apposito codice all’interno delle pagine di ciascun sito Web. Sam Dutton, uno degli sviluppatori del team di Google Chrome, spiega chiaramente come funziona Topics API presentando anche il sito di test Topics API Demo.
La demo di Topics API è utile sia per comprendere i rudimenti legati all’implementazione sui siti Web, sia per verificare come il sistema compone l’elenco delle preferenze per ciascun utente.
Come abilitare o disattivare Topics API in Chrome
Con il lancio di Chrome 115, le Topics API diventano pienamente operative. Tuttavia, l’abilitazione avverrà un poco alla volta sui sistemi degli utenti finali.
Per verificare le impostazione delle nuove API e in generale le preferenze delle opzioni che hanno a che fare con la gestione degli annunci pubblicitari, basta digitare chrome://settings/adPrivacy
nella barra degli indirizzi del browser Chrome.