Google non ci sta a subire la “pressione” esercitata in sede legale da Oracle e passa al contrattacco. La società di Mountain View ha richiesto all’ufficio brevetti statunitense (US Patent and Trademark Office) di riesaminare quattro “patents” oggetto di contestazione. Secondo alcuni analisti, la domanda di Google punterebbe a dimostrare, soprattutto nel caso di tre brevetti, l’esistenza di brevetti precedenti o comunque di metodi già conosciuti per giungere al medesimo risultato.
Lo scorso agosto, Oracle aveva intentato una causa nei confronti di Google accusando l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin di aver violato proprio i quattro brevetti dei quali ora da Mountain View si richiede il riesame. Secondo Oracle, Google violerebbe la proprietà intellettuale della società, ad esempio, distribuendo la macchina virtuale Dalvik ed il pacchetto di sviluppo (“software development kit“) destinato ai programmatori Android. Per i legali del colosso guidato da Larry Ellison, Google dovrebbe versare ad Oracle delle “royalties” per l’impiego dei brevetti citati.
Alcuni osservatori hanno già ipotizzato che Google potrebbe presto inoltrare una richiesta di riesame anche per quanto riguarda gli altri tre brevetti “cavalcati” dai legali di Oracle. Dalla società di Page e Brin potrebbe anche arrivare una domanda di sospensione del procedimento giudiziario in attesa del pronunciamento dell’ufficio brevetti USA.