Google ha iniziato ad indicizzare anche il contenuto delle app per dispositivi mobili. È un lavoro che la società di Mountain View ha iniziato due anni fa e che oggi mostra i suoi primi frutti.
I portavoce di Google spiegano che le applicazioni per dispositivi mobili contengono una enorme mole di informazioni normalmente non ricercabili ed individuabili via web.
D’ora in avanti, quindi, il motore di ricerca di Google anche utilizzerà anche le informazioni provenienti dalle singole app per fornire immediatamente all’utente le risposte che sta cercando.
E non si tratta delle app installate sul dispositivo: Google è in grado di esaminare ed indicizzare i contenuti di qualsiasi app pubblicata sul Play Store.
Si immagini di essere alla ricerca di hotel o di una sistemazione presso abitazioni private: Google utilizzerà, ad esempio, i dati delle app HotelTonight ed Airbnb per rispondere alle interrogazioni dell’utente sul motore di ricerca o avanzate utilizzando, ad esempio, Now.
Ma c’è un’altra interessante novità. Google consentirà anche di effettuare lo “streaming” delle app Android sul proprio dispositivo mobile.
Che significa? Si immagini di essere alla ricerca di un’informazione contenuta soltanto in una app per dispositivi mobili. Google non soltanto visualizzerà il risultato della ricerca ma permetterà di avviare, utilizzando il cloud, un’applicazione Android non installata sul device in uso.
Così facendo, sarà immediatamente possibile provarla, verificare la presenza delle informazioni che si stanno cercando ed eventualmente valutarne il caricamento sul proprio dispositivo.
Per utilizzare questa funzionalità, comunque, bisognerà assicurarsi di disporre di una connessione di rete veloce.