Un’agenzia pubblicitaria olandese sta facendo molto parlare di sé in queste ore. Google, infatti, ha deciso di disattivare l’API utilizzata dai programmatori dell’azienda per realizzare una versione personalizzata del servizio Street View. Come avevamo spiegato in questo articolo, le API sono degli strumenti che Google offre gratuitamente agli sviluppatori che avessero l’esigenza di integrare le proprie applicazioni web con le funzionalità proprie di Maps. Le API fornite dal colosso di Mountain View consentono di creare dei “mashup” ossia delle miscele di contenuti provienti da Google Maps così come da un’applicazione web realizzata, ad esempio, in proprio.
I programmatori dell’agenzia “Pool” hanno realizzato una sorta di videogioco “sparatutto”, alla Duke Nukem o Battlefield, che sfrutta gli archivi di immagini di Street View per consentire al giocatore di muoversi in un ambiente reale, tridimensionale:
E’ il sogno di ogni videogiocatore quello di poter fruire di una mappa virtualmente illimitata, hanno spiegato gli ideatori del gioco – battezzato “Google Shoot View” -. A distanza di poche ore dal lancio dell’esperimento, gli stessi rappresentati di “Pool” – che tra i suoi clienti vede i nomi di TomTom e Greenpeace – hanno però confermato di aver subìto un blocco da parte di Google. Sebbene la posizione ufficiale della società fondata da Larry Page e Sergey Brin non sia stata ancora chiarita, è altamente probabile che Google abbia rilevato una qualche violazione delle condizioni di licenza d’uso dei suoi servizi.
Una decisione che, in ogni caso, susciterà scalpore. Da un lato si registreranno sicuramente polemiche sul gioco in sé che, seppur virtualmente, consentiva di sparare ai passanti (immobili, dal momento che le immagini raccolte su Street View sono semplici fotografie digitali), dall’altro qualche critica potrebbe essere riservata anche nei confronti di Google, con i rappresentati di “Pool” che già parlano di censura.