Ad ottobre dello scorso anno l’ufficio brevetti statunitense (USPTO; United States Patent & Trademark Office) aveva accordato ad Apple la registrazione di un importante brevetto riguardante la procedura di sblocco usata sugli iPhone così come sugli iPad. Chiamata “slide to unlock“, si tratta dell’operazione che si compie per sbloccare lo smartphone portando il polpastrello dell’indice della mano dal lato sinistro dello schermo verso quello destro. “Volevamo un qualcosa che non possa essere effettuato, per sbaglio, mentre il telefono è in tasca“, aveva spiegato Steve Jobs nel corso della presentazione tenutasi a gennaio 2007. “Basta far scivolare il dito sul display“. E, come avevamo ipotizzato a suo tempo in questa nostra news, i legali di Apple hanno recentemente bussato alla porta di Samsung lamentando, tra le altre, anche una violazione del brevetto “slide to unlock“. Una procedura simile per lo sblocco degli smartphone è stata infatti adottata anche da Google sui telefoni a cuore Android.
C’è però una novità dell’ultim’ora. L’ufficio brevetti USA ha infatti approvato un brevetto presentato da Google ad agosto 2010 che definisce una modalità di sblocco dei dispositivi elettronici. Diversamente rispetto alla soluzione adottata da Apple, quella firmata Google consentirebbe di avviare un’applicazione od un comando dopo lo sblocco del device. Contrariamente agli altri meccanismi di sblocco, che mostrano all’utente l’ultima schermata visualizzata prima di bloccare il dispositivo, l'”unlock” concepito da Google permetterebbe di effettuare immediatamente, con un’unica operazione, l’attività richiesta dall’utente.
L’aggiunta della nuova funzionalità potrebbe quindi mettere al sicuro Google e le sue aziende partner (leggasi i vari produttori di smartphone Android) da ulteriori contestazioni. Proprio ieri, infatti, Apple l’ha spuntata in tribunale tedesco contro Motorola Mobility, azienda da poco entrata a far parte del portafoglio di Google. Al centro del contendere vi era proprio la caratteristica “slide to unlock” con i legali di Apple che avevano lamentato, dinanzi ai giudici, una violazione di brevetto. Una portavoce di Motorola, dal canto suo, si è dichiarata tutt’altro che preoccupata spiegando che l’azienda sta già adottando un nuovo meccanismo di sblocco: “nessun impatto sulle nostre vendite attuali e future“.