Con il lancio del nuovo browser Edge basato su Chromium (“ChrEdge”), Microsoft ha compiuto una scelta epocale. La società di Redmond ha infatti deciso di abbandonare lo sviluppo del suo prodotto e del relativo motore di rendering delle pagine web per abbracciare un software libero e opensource com’è Chromium (che costituisce anche la base di Google Chrome, Opera e Amazon Silk).
Nell’articolo Edge Chromium in versione stabile: le principali novità abbiamo presentato tutte le principali novità di ChrEdge mentre nell’approfondimento Edge Chromium: come configurare il nuovo browser ci siamo concentrati sulle ampie possibilità di personalizzazione del prodotto, grazie alle policy configurabili in Windows anche via Active Directory.
Il nuovo Edge consente di installare direttamente le estensioni pubblicate nel Chrome Web Store di Google digitando edge://extensions
quindi abilitando l’opzione Consenti estensioni da altri archivi in basso a sinistra.
Il fatto è che nei giorni scorsi Google ha cominciato a mostrare un avviso agli utenti di ChrEdge che visitavano Chrome Web Store: “Google consiglia di passare a Chrome per usare le estensioni in modo sicuro“.
L’azienda di Mountain View ha di fatto bollato come scarsamente sicuro il browser di casa Microsoft. Ma come può essere se sia ChrEdge che Chrome condividono il codice di Chromium? Tra l’altro, le stesse vulnerabilità di sicurezza corrette in Chrome vengono sanate dai tecnici di Microsoft nel nuovo Edge proprio aggiornando Chromium: basta ad esempio consultare questo bollettino pubblicato sul sito dell’azienda di Redmond e notare tutti i riferimenti al “Chrome Releases Blog“.
Adesso il messaggio che informava gli utenti circa la scarsa sicurezza del nuovo Edge è stato rimosso e Google il motivo per cui quella comunicazione è comparsa.
Secondo i portavoce dell’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin tutto sarebbe dipeso dall’assenza del supporto per Google Safe Browsing, funzionalità progettata per proteggere la navigazione sul web degli utenti.
In realtà Edge supporta comunque SmartScreen, uno strumento per la protezione della navigazione sviluppato e aggiornato da Microsoft che si comporta in maniera molto simile a Safe Browsing scongiurando anche il download di oggetti potenzialmente dannosi (di recente Edge ha pure introdotto una funzionalità per evitare lo scaricamento di file contenenti programmi indesiderati; PUP, Potentially Unwanted Programs).
In tanti hanno visto un boicottaggio di Edge da parte di Google mentre da Mountain View si preferisce gettare acqua sul fuoco spiegando che si è trattato di un mero errore, ora risolto.
Al momento le quote di mercato pongono Chrome saldamente in testa con il 67,3% circa (il browser ha fatto registrare anche una leggera crescita rispetto al mese precedente). Seguono a distanza Firefox (7,57%, -0,55%) ed Edge (7,39%, +0,37%). I dati sono stati condivisi da NetMarketShare e si riferiscono al mese di febbraio 2020.