Nel 2014 Google acquisì la società britannica DeepMind, ampiamente nota per il lavoro svolto sulle reti neurali profonde. Tanti sono i traguardi che DeepMind ha fatto segnare nel corso degli anni: l’ultimo del quale abbiamo parlato è il record nella risoluzione del prodotto tra matrici ma le sue intelligenze artificiali hanno battuto ripetutamente i migliori giocatori al mondo di Go, dama, scacchi, poker e sconfitto giocatori umani nella modalità multiplayer del videogioco di strategia StarCraft II.
L’intelligenza artificiale messa a punto dai tecnici di DeepMind ha addirittura creato nuovi linguaggi intermedi e fatto compiere importanti passi avanti in ambito medico e scientifico: basti ricordare gli studi sul ripiegamento delle proteine.
I progressi fatti segnare da OpenAI con i suoi modelli generativi, tuttavia, sembrano aver preso un po’ alla sprovvista la società di Mountain View: ne è cartina tornasole la presentazione poco convincente di Bard, l’intelligenza artificiale Google, con un’accoglienza piuttosto fredda anche da parte degli analisti. Con ChatGPT e con le API destinate agli sviluppatori, OpenAI ha avuto il merito di rendere i suoi modelli generativi veramente alla portata di tutti.
Alphabet-Google presentano la nuova DeepMind
Con un comunicato condiviso in queste ore, Alphabet-Google annuncia che la “vecchia” DeepMind viene fusa con il team Brain dell’azienda: si tratta del gruppo di ingegneri e ricercatori specializzati che nel 2017 ha parlato per la prima volta del concetto di attenzione legato ai transformer nell’ambito dei modelli generativi (il documento Attention Is All You Need, pubblicato all’epoca, assume oggi una valenza assolutamente storica).
Il CEO di Google, Sundar Pichai, fa presente che con questa mossa i due team uniti assieme “accelereranno notevolmente i progressi dell’azienda nell’ambito dell’intelligenza artificiale“.
Il CEO di DeepMind, Demis Hassabis, rivestirà il ruolo di “numero uno” della nuova Google DeepMind: a questo proposito Pichai aggiunge che egli “guiderà lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale applicabili su vasta scala più capaci e responsabili“.
Nel frattempo, Jeff Dean, ex vicepresidente senior di Google Research and Health e co-fondatore del team Brain, assumerà il ruolo di Google Research e chief scientist in Google DeepMind.
Tra DeepMind e Google non è stato sempre tutto rose e fiori, in passato. Nel 2021, secondo quanto riferito, DeepMind ha perso il suo tentativo di ottenere una maggiore indipendenza da Google quando il gigante della tecnologia ha iniziato a spingere DeepMind verso la commercializzazione del suo lavoro.
Adesso, però, DeepMind diventa una carta fondamentale da giocare per la crescita delle abilità di Alphabet-Google nell’importante segmento delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. E non c’è più tempo da perdere vista la concorrenza estremamente agguerrita.