To bump in inglese significa urtare. L’omonimo servizio – acquisito quest’oggi da Google – consente di scambiarsi rapidamente informazioni semplicemente facendo collidere tra di loro due smartphone. Bump non sfrutta Bluetooth o NFC (Near Field Communication) ma poggia su un protocollo sviluppato dagli autori del servizio.
Per scambiarsi dei dati è sufficiente avviare un’applicazione, installata sul telefono, quindi far toccare i due dispositivi. Grazie ad un particolare algoritmo (l’applicazione analizzerà con cura i dati provenienti dai sensori dello smartphone), i dati che si vogliono scambiare saranno trasmessi “sulla nuvola” e trasferiti da un dispositivo all’altro da parte dei server di Bump.
Nell’articolo Scambiare file tra due pc wireless o in rete locale, abbiamo proposto qualche soluzione per trasferire i file da un computer all’altro. Bump, però, è diverso perché pensato espressamente per veicolare le informazioni con il proprio smartphone indipendentemente dal luogo in cui ci si trova. Ovviamente, è necessario disporre di una connessione di rete (3G/LTE o WiFi)attiva e funzionante.
Google ha dimostrato grande interesse per la filosofia alla base di Bump tanto che oggi il CEO della società, David Lieb, ne ha pubblicamente annunciato l’acquisizione.
Bump continuerà, per il momento, a rimanere un’applicazione a sé stante anche se è altamente probabile una futura integrazione nei servizi di Mountain View.