La nota banca d’affari Goldman Sachs decide di fare causa a Google nonostante l’errore sia stato commesso da un suo dipendente. La società statunitense, che si occupa di investimenti bancari e azionari, di risparmio gestito e di altri servizi finanziari, e che ha tra i suoi clienti principalmente investitori istituzionali (compresi governi e multinazionali), ha chiesto a Google di cancellare un’e-mail erroneamente inviata alla persona sbagliata.
Nei giorni scorsi un dipendente Goldman Sachs avrebbe inviato un’e-mail contenente informazioni “altamente confidenziali” ad un account @gmail.com anziché ad un indirizzo di posta @gs.com. L’errore è stato evidentemente commesso in fase di composizione del messaggio ed quando l’incaricato di Goldman si è accorto di aver spedito i dati sensibili al contatto sbagliato era ormai troppo tardi.
Richiedendo, di fatto, la possibilità di annullare la spedizione di un’e-mail già inviata, il supporto tecnico di Google ha risposto picche spiegando che un messaggio di posta elettronica già consegnato nella casella di posta del destinatario può essere eliminato solo a fronte dell’ordine emesso da un giudice.
Goldman Sachs ha così avviato un procedimento d’urgenza dinanzi alla Corte Suprema di New York richiedendo un dispositivo che permetta di “evitare il rischio di danni reputazionali a spese della stessa Goldman“.