Tutti conoscono la modalità di visualizzazione standard di Gmail: l’interfaccia Web del servizio di posta Google è ricca, composta da vari menu distribuiti su più livelli, suddivisa in più riquadri e lo stile scelto per i caratteri e gli elementi grafici è moderno. “Dietro le quinte”, tuttavia, c’è anche la cosiddetta visualizzazione HTML, una versione semplificata dell’interfaccia di Gmail pensata per coloro che utilizzano connessioni Internet a banda stretta, lente e instabili.
Per trovare la modalità visualizzazione HTML in Gmail, basta ricaricare la home page del servizio (su desktop lo si può fare premendo semplicemente il tasto F5
nel browser) quindi selezionare il link Carica HTML di base che compare in basso a destra. In alternativa, per accedervi, basta cliccare su questo link.
Nella modalità HTML di Gmail, l’uso del codice JavaScript è ridotto al minimo e l’interfaccia del servizio email utilizza pochi elementi (semplici tag HTML e fogli di stile essenziali) in modo da risultare il più possibile veloce e leggera da gestire.
Addio alla visualizzazione HTML in Gmail
Con una breve nota, Google ha fatto presente che da gennaio 2024 la visualizzazione HTML non sarà più supportata. Ciò significa che tutti gli utenti che ancora oggi accedono alla versione Web di Gmail, tra qualche mese saranno automaticamente reindirizzati sulla veste standard del servizio di posta.
Improvvisamente Google sembra ritenere che sulla faccia della Terra ormai tutti siano in possesso di connessioni veloci e non vi sia più necessità di proporre versioni semplificate dei suoi servizi.
Per evitare l’utilizzo di Gmail da browser Web, comunque, è possibile usare un client email tradizionale, utile anche e soprattutto quando si usano soluzioni di connettività in grado di offrire solo un quantitativo limitato di banda di rete. Per ricevere e inviare posta Gmail con un client di posta, sia su desktop e sui dispositivi mobili, si possono usare i protocolli IMAP e SMTP, eventualmente con autenticazione OAuth, in modo da non dover neppure digitare la password per l’accesso al servizio di Google.
IMAP, protocollo che permette agli utenti di accedere alle loro email conservate su un server remoto e di gestirle da diversi dispositivi in modo sincronizzato, ha già un successore che si chiama JMAP. Quest’ultimo non soltanto gestisce anche contatti e calendari ma aiuta a ridurre il quantitativo di dati scambiati tra server e client. Chissà se Google, un giorno o l’altro, inizierà a supportare JMAP.