Gli utenti Gmail hanno ricevuto un avviso urgente da parte di Google

Google ha avvertito milioni di utenti Gmail rispetto alle tante truffe che coinvolgono la nota piattaforma di posta elettronica.

Secondo il colosso informatico, infatti, alcuni criminali informatici avrebbero studiato diversi modi per camuffarsi da team di supporto tecnico. Questa operazione, come è facile intuire, ha come fine quello di sottrarre password o interi account Google alle vittime.

Secondo gli esperti, la campagna prevede diverse strategie d’attacco, inclusi pop-up malevoli e altre azioni simile. I casi, in costante crescita, hanno spinto Google ad esprimersi chiaramente in merito, avvertendo i propri utenti.

Ecco la comunicazione ufficiale: “Fai attenzione ai siti Web o ai popup di terze parti che affermano di offrire supporto tecnico per Gmail e altri prodotti Google. Questi contatti e i loro siti Web non hanno alcuna affiliazione con Google anche se potrebbero affermare di fornire assistenza per la reimpostazione della password e altri servizi di supporto relativi a Gmail“.

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Nella stessa nota, Google ha poi puntualizzato come “Questi siti potrebbero richiedere l’invio di un pagamento per i loro servizi di supporto. Google non addebita agli utenti il recupero delle credenziali dell’account o la modifica della password“.

A rendere ancora più efficace questo tipo di truffa, vi è il fatto che le vittime vengono talvolta contattate in via diretta, attraverso chiamate telefoniche “In altri casi, questi siti Web potrebbero chiamarti e affermare che il tuo account Google è stato violato o che il tuo computer contiene un virus o altro malware. Google non fornisce supporto telefonico per Gmail e queste chiamate non sono affiliate all’azienda. Questi contatti potrebbero indurti con l’inganno a fornire il tuo nome utente e password (credenziali dell’account) che potrebbero comportare la compromissione e lo ‘sblocco’ del tuo account a pagamento“.

In tal senso, dunque, è bene ricordare come sia importante evitare di fornire credenziali del proprio account, anche se i presunti tecnici coinvolti dichiarano essere dipendenti di Google.