Gli NFT non sono un investimento: il primo tweet di Jack Dorsey da 2,9 milioni crolla a 2.000 dollari

Un investitore che aveva acquisto la proprietà del primo tweet di Jack Dorsey sul social network appena rinominato in "X", crolla verticalmente. Da 2,9 milioni di dollari ad appena 2.000 dollari.
Gli NFT non sono un investimento: il primo tweet di Jack Dorsey da 2,9 milioni crolla a 2.000 dollari

Gli NFT (Non-fungible token) sono token unici e indivisibili che rappresentano la proprietà di un asset digitale specifico, come arte digitale, musica, video, giochi e altro ancora. L’idea è che gli NFT offrano la possibilità di attribuire un valore unico e autentico alle opere digitali e consentano agli artisti e ai creatori di guadagnare dai loro contenuti.

Abbiamo visto in un altro articolo cosa sono gli NFT e quali sono i loro pro e contro. In molti si sono lanciati sugli NFT per fare investimenti e acquisire la proprietà di beni in formato digitale intuendone il potenziale in ottica futura.

Nel 2021 l’imprenditore di criptovalute Sina Estavi ha acquistato il primo tweet di Jack Dorsey sborsano una somma pari a 2,9 milioni di dollari. Dorsey è noto per essere il creatore di Twitter, piattaforma che ha lanciato a luglio 2006 e che oggi ha subìto un cambio di nome in “X” per volontà del nuovo proprietario Elon Musk.

Lo storico tweet che ha portato all’oneroso investimento di Estavi è questo. Si tratta del messaggio con cui Dorsey di fatto annunciava lo sbarco sul mercato di Twitter, con un post di test.

L’NFT collegato al primo post di Jack Dorsey su Twitter non vale praticamente più nulla

Ecco, quella comunicazione è diventata di proprietà di Estavi che aveva pianificato di poterne farne profitto, qualche anno dopo. In realtà, le cose non sono andate propriamente in quel modo. Il valore dell’NFT collegato al tweet è nel frattempo crollato verticalmente: da 2,9 milioni di dollari ad appena 2.000 dollari circa.

La questione legata agli NFT è un argomento dibattuto e complesso nel mondo degli investimenti e della tecnologia. Alcuni considerano gli NFT come un’innovazione rivoluzionaria che sta trasformando il modo in cui gli asset digitali vengono posseduti, scambiati e valorizzati. Altri, invece, vedono gli NFT come una bolla speculativa destinata a scoppio.

Il fatto è che gli NFT non nascono come opzione di investimento: tutt’altro. Il loro obiettivo primario è quello di certificare in maniera inoppugnabile la proprietà di un oggetto digitale offrendo tutti gli strumenti per accertarla. Non è quindi una soluzione DRM (Digital Rights Management): non impedisce copie non autorizzate ma si limita ad attestarne la paternità o comunque a segnalare il soggetto che ne detiene la proprietà.

Chi considera gli NFT come un investimento deve considerare che questo tipo di operazione può comportare sfide importanti e rischi non indifferenti. In questo senso molti considerano gli NFT come una bolla speculativa che è ormai già scoppiata, come dimostrano la vicenda legata al primo post di Dorsey e altri casi simili.

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