La notizia è di qualche giorno fa ma oggi Apple si è vista franare addosso una grossa tegola. Un tribunale cinese ha stabilito che le lamentele della società Baili, con sede a Shenzhen, meritano di essere accolte.
I giudici di Pechino, ed è questa la novità, hanno quindi ordinato ad Apple di cessare le vendite degli iPhone 6 e iPhone 6 Plus nella capitale cinese perché i due smartphone sarebbero troppi simili al “100C” di Baili.
Alla Mela è concessa facoltà di appellarsi alla decisione.
La Cina è un mercato vastissimo e sempre più importante per Apple e per il suo business. La società di Tim Cook, tuttavia, sta da tempo riscontrando non poche difficoltà per ciò che riguarda il dialogo con le autorità regolatorie.
A maggio il CEO di Apple aveva fatto visita proprio in Cina per incontrare i responsabili degli enti che si occupano di verifiche in materia di rete Internet e telecomunicazioni.
Aggiornamento: La Beijing Intellectual Property Court ha accolto il ricorso presentato da Apple annullando la precedente sospensione delle vendite degli iPhone 6 e iPhone 6 Plus.
Non sono ancora note le tempistiche per il riesame del caso che vede la cinese Baili faccia a faccia con il gigante Apple.