Vi ricordate quando, qualche tempo fa, Microsoft aveva modificato la procedura di aggiornamento da Windows 7 e Windows 8.1 a Windows 10 attivando l’upgrade automatico?
Questo tipo di comportamento aveva provocato non pochi malumori nell’utenza, soprattutto tra i professionisti (Windows 10 si installa automaticamente) tanto che negli Stati Uniti venne avviata una class action nei confronti di Microsoft: Class action contro Microsoft per l’aggiornamento a Windows 10.
Adesso arriva la notizia che in Germania una nota associazione che opera a tutela dei diritti dei consumatori avrebbe siglato uno storico accordo con Microsoft.
L’associazione dapprima diffidò Microsoft dall’installare nuovi sistemi operativi senza l’esplicita autorizzazione degli utenti.
Non ottenendo un riscontro positivo, la vertenza fu portata in tribunale. I giudici, per due volte consecutive, accolsero le tesi dell’associazione dei consumatori tedesca.
Come si spiega in una nota ufficiale, Microsoft avrebbe preferito evitare una terza sentenza e avrebbe deciso di accordarsi impegnandosi a non aggiornare più, di propria sponte, i sistemi degli utenti a nuove versioni di Windows.
L'”intesa” di fatto non ha alcun effetto all’atto pratico: nonostante sia sempre possibile aggiornare gratuitamente da Windows 7 e Windows 8.1 a Windows 10 (Aggiornare a Windows 10 è ancora possibile senza sborsare un centesimo), Microsoft ha da tempo rimosso il meccanismo che aggiorna automaticamente i sistemi operativi precedenti.
In molti si pongono però una domanda: Windows 10 installa automaticamente anche i vari major update (a metà settembre sarà la volta del Fall Creators Update). Questi aggiornamenti non sono forse considerabili come vere e proprie nuove versioni del sistema operativo?