Che il lancio di Gemini sia stato un po’ affrettato è ormai evidente un po’ a tutti.
I problemi riguardanti la generazione di immagini con esseri umani, in tal senso, è solo uno dei casi più evidenti di come Google avrebbe dovuto lavorare ancora un po’ su questo progetto.
Tra le lacune del nuovo modello di Intelligenza Artificiale, a quanto pare, vi è la capacità di riconoscere le canzoni. A rendere questa mancanza così clamorosa è il fatto che, effettivamente, questa era già largamente disponibile con l’Assistente Google.
Gli utenti che avevano dimestichezza con tale assistente virtuale, infatti, pronunciando una frase simile a “OK Google, cos’è questa canzone?” potevano ottenere il titolo del brano riprodotto. Che si trattasse di una discoteca, un bar o un qualunque luogo pubblico, questa azione permetteva di rintracciare canzone e cantante.
Sebbene questa funzione sia disponibile attraverso diverse app specifiche (come Shazam), Assistente Google per facilità d’uso e precisione di rilevamento era considerato da molti come la soluzione migliore.
Gemini e l’IA ancora “acerba” quando si tratta di riconoscere canzoni
Ma come si comporta Gemini se viene interrogato per riconoscere delle canzoni?
La nuova IA di Google, a quanto pare, si limita a suggerire app specifiche oppure invita l’utente a “tornare indietro” affidandosi nuovamente all’Assistente Google.
A rendere la situazione ancora più grottesca, vi è il fatto che questa funzione non è disponibile neanche nel piano Premium di Google One. Questo dovrebbe garantire un’esperienza utente ancora più avanzata e sofisticata agli utenti.
Di certo, questa funzione verrà presto aggiunta a Gemini, ma resta evidente come ciò dimostri che si tratta di un sistema ancora “acerbo”, che necessita di maggior tempo per dimostrare tutte le sue potenzialità. D’altro canto, l’arrivo in tempo record di Gemini 1.5 dimostra come Google stia impegnando risorse e tempo per sostenere in modo continuo questo progetto.