Sulla home page del sito web brasiliano di Samsung è comparso improvvisamente un riferimento esplicito a un phablet chiamato Galaxy Note 20 FE. L’informazione, evidentemente condivisa in modo accidentale, lascia intendere il lancio di una versione più economica del dispositivo.
Il Note 20 è stato accolto con un discreto interesse dagli utenti: la società sudcoreana ne ha vendute quasi 80 milioni di unità conquistando una quota di mercato del 22%. Il divario con Huawei si è ampliato a vantaggio di Samsung in forza delle pesanti restrizioni imposte dall’amministrazione Trump.
Secondo fonti vicine all’azienda, comunque, Samsung avrebbe dovuto ridurre la produzione del Note 20 perché le vendite non sarebbero comunque andate così come l’azienda sperava.
Non si conoscono i dettagli sulla configurazione del nuovo Galaxy Note 20 FE (Fan Edition) tranne che avrà un display da 6,5 pollici. Il SoC Snapdragon 865+ potrebbe essere sostituito con un più economico Exynos realizzato dalla stessa Samsung.
La dotazione di memoria RAM potrebbe non superare i 6 GB mentre lo storage interno potrebbe essere stato ridotto a 128 GB. Anche i sensori fotografici potrebbero presentarsi in una versione rivista al ribasso.
La qualità complessiva verrebbe mantenuta ma è quasi scontato che il Galaxy Note 20 FE non offrirà la certificazione IP68 mentre sarà conservata la compatibilità con la penna digitale (S Pen), ormai “marchio di fabbrica” di questa serie. Il tutto per contenere il prezzo complessivo del prodotto.
Con il Galaxy Note 20 FE Samsung vorrebbe garantire molte delle caratteristiche dei suoi top di gamma a un prezzo significativamente più basso. Questa misura da un lato aiuterebbe a vendere più esemplari della serie ma dall’altro introduce un concreto rischio di “cannibalizzazione” dei modelli più performanti e costosi.