L’approccio utilizzato dal meccanismo per proporre l’aggiornamento automatico dei sistemi Windows 7 e Windows 8.1 a Windows 10 non è stato dei migliori. Ad ammetterlo è Chris Capossela, chief marketing officer di Microsoft che ha fatto presente, nel corso di un’intervista con Paul Thurrott e Mary Jo Foley, come il sistema fosse tutt’altro che perfetto.
Anzi, Capossela ha parlato proprio di errori da cui Microsoft ha potuto imparare molto.
L’obiettivo era, ovviamente, quello di spronare quanti più utenti possibile a passare a Windows 10 abbandonando le due precedenti versioni del sistema operativo entro lo scorso mese di luglio.
Il meccanismo distribuito attraverso Windows Update (che poteva essere disabilitato agendo in profondità sulla configurazione del sistema) è stato più volte modificato per velocizzare ulteriormente la migrazione a Windows 10.
Capossela ha rilevato come il trucco della “X rossa” non sia stato una grande idea.
Per un certo periodo, infatti, Windows 7 e Windows 8.1 visualizzavano una finestra che informava l’utente sull’imminente aggiornamento automatico a Windows 10.
Cliccando sulla “X rossa”, come accade in qualunque applicazione, gli utenti ritenevano di negare l’aggiornamento o comunque di posticiparlo a data da destinarsi.
In realtà tale operazione aveva come unico risultato la chiusura della finestra e di fatto manifestava un’implicita ammissione ad avviare la procedura di aggiornamento a Windows 10.
Capossela ha confermato che in futuro non ci saranno più “forzature”.
Nel frattempo, chi ancora non avesse aggiornato gratuitamente a Windows 10 può ancora farlo a costo zero: Aggiornare a Windows 10 è ancora possibile senza sborsare un centesimo.