Ford aveva portato al debutto alcuni prototipi di auto a guida autonoma già tre anni fa. La casa automobilistica statunitense ha comunicato di aver concluso lo sviluppo di una nuova generazione di veicoli capaci di “guidarsi da soli”, districandosi nel traffico senza l’intervento umano.
La piattaforma utilizzata sulle nuove Ford Fusion ibride è la sostanzialmente la stessa. Diverse migliorie interessano però l’hardware installato a bordo, capace di elaborare in tempo reale ciò che accade intorno alla vettura nonché la tipologia e lo stato della carreggiata. I tecnici di Ford hanno poi installato dei sensori LiDAR più efficienti che permettono di ottimizzare ancora le “capacità visive” della vettura.
LiDAR invia una serie di impulsi laser ed esaminando la luce riflessa, l’hardware è in grado di “comprendere” le dimensioni dell’oggetto che si trova nelle aree limitrofe (Tesla ha preferito non utilizzare sensori LiDAR ma limitarsi all’impiego di radar e videocamere: Tesla migliora l’autopilota per la guida autonoma).
Ford, che conferma nuovamente il suo impegno nel campo dell’intelligenza artificiale applicata al settore automotive, ha anticipato che le Fusion a guida autonoma – fatte circolare per le strade pubbliche di Michigan, California e Arizona – saranno 90 entro fine 2017.
Nonostante Ford abbia ridotto da quattro a due il numero dei sensori LiDAR installati sulle nuove Fusion, i responsabili del progetto tengono a rimarcare come sia di fatto possibile rilevare e registrare lo stesso numero di dati che in passato.
I due sensori LiDAR, infatti, riescono a garantire una visione a 360 gradi che permette al veicolo di “vedere” ciò che accade in tutte le direzioni, a una distanza equivalente a quella di due campi da football.
Alla coppia di sensori sono abbinate tre videocamere ottiche, una fotocamera frontale dietro il parabrezza e due radar a lungo e corto raggio.
L’hardware installato sulla macchina è chiamato a elaborare oltre un terabyte di dati all’ora e prende istantaneamente decisioni sulla base dell’analisi di tali informazioni.
Gli ingegneri di Ford dovranno risolvere anche il problema dell’alimentazione: per adesso, infatti, è necessaria un’alimentazione secondaria per coadiuvare l’hardware che sovrintende il funzionamento dell’intelligenza artificiale.