Quando si è in viaggio o comunque lontano da casa e dall’ufficio come si può accedere alla rete Internet da dispositivi quali notebook, convertibili 2-in-1 e tablet che integrano solo il modulo WiFi? Se tali dispositivi non possono accogliere una scheda SIM come ci si può collegare a Internet?
La soluzione consiste nell’appoggiarsi a un hotspot WiFi portatile ovvero un dispositivo di dimensioni compatte che possa essere tenuto in tasca o appoggiato su una qualunque superficie permettendo la connessione Internet ai dispositivi collegati.
Il dispositivo portatile in grado di attivare un hotspot WiFi integra un modem router: da un lato si collega alle reti 4G LTE (i nuovi modelli permetteranno di usare anche le nuove reti 5G) ove disponibili (altrimenti la connessione passerà in 3G in base alla copertura); dall’altro, grazie all’utilizzo del NAT (Network address translation), consente agli altri dispositivi connessi in modalità WiFi di inviare e ricevere dati in rete.
La connessione è stabilita usando la SIM di un qualunque operatore di telefonia mobile: basta specificare gli APN corretti sull’hotspot WiFi portatile: APN TIM, Vodafone, Wind Tre e di tutti gli altri operatori.
Non è necessario usare una SIM dati: nel dispositivo che funge da hotspot WiFi portatile si può anche inserire una scheda SIM che oltre al piano dati permetta di gestire la fonia (tale funzionalità non sarà tuttavia utilizzabile).
Esistono anche router 4G di dimensioni simili ai tradizionali router xDSL ma gli hotspot WiFi portatili hanno il vantaggio di essere di dimensioni ultracompatte e di non necessitare del collegamento a una presa a muro.
I router portatili sono infatti alimentati da una capiente batteria anche se, in caso di necessità, possono essere connessi a una fonte di alimentazione collegando il caricabatterie alla porta USB sempre presente.
La soluzione più ovvia ed economica: hotspot WiFi e tethering con lo smartphone
Usare lo smartphone come modem router è la soluzione più ovvia per consentire ad altri dispositivi di collegarsi alla rete Internet usando la connessione dati mobile dell’operatore. Sui dispositivi dual SIM è pure possibile definire quale scheda utilizzare per stabilire la connessione Internet.
Prima di attivare l’hotspot WiFi sul dispositivo mobile è fondamentale controllare le già citate impostazioni APN (Nomi punti di accesso) nelle impostazioni del sistema operativo.
In corrispondenza di Tipo di accesso, dovrà essere indicato default,supl,dun
altrimenti – nella maggioranza dei casi – ci si potrà collegare in modalità wireless al telefono ma non si potrà navigare in rete usando la connessione dati mobile (tethering).
Nell’articolo Tethering WiFi su Android non funziona: ecco come risolvere abbiamo spiegato come risolvere se non si riuscisse ad aggiungere e memorizzare l’impostazione dun
nel campo Tipo di accesso.
Configurato correttamente l’APN si può attivare l’hotspot WiFi sullo smartphone. Si creerà così una vera rete WiFi con il suo SSID e i suoi specifici parametri di connessione (scegliere WPA2-Personal e una password lunga e complessa a protezione della WiFi per evitare connessioni da parte di utenti non autorizzati).
I migliori router 4G per il WiFi portatile
Un’ottima alternativa consiste nell’utilizzo di un router portatile 4G (o 5G quando inizieranno a essere reperibili sul mercato i nuovi modelli aggiornati). E chi l’ha detto che il WiFi portatile deve per forza essere costoso?
Il router 4G LTE oggi più economico ma assolutamente funzionale e performante è il TP-Link M7200 (LTE Cat.4).
Si tratta di un dispositivo LTE Cat.4 che consente cioè di arrivare al massimo fino a 150 Mbps in downstream e 50 Mbps in upstream. La batteria da 2.000 mAh assicura fino a 8 ore di autonomia e consente la connessione di un numero massimo di 10 client.
Supporta solamente lo standard WiFi 802.11b/g/n (WiFi 4: Bando alle sigle che contraddistinguono gli standard 802.11: arrivano Wi-Fi 6, 5 e 4) e non permette di trasferire i dati all’interno della rete wireless a oltre 300 Mbps.
Spendendo qualche euro in più su Amazon Italia si trova l’ottimo TP-Link M7350 (LTE Cat.4) che è contraddistinto da prestazioni molto simili ma in più ha un display molto chiaro (che indica anche i gigabyte consumati e residui), un’interfaccia di amministrazione web più pratica da usare (con sistema di controllo del traffico integrato) e uno slot per l’inserimento di schede SD di capienza fino a 32 GB (per condividere velocemente file e cartelle in rete locale in modalità wireless).
Un bel prodotto è sicuramente Huawei 2 Plus (LTE Cat.6) che consente di trasferire i dati fino a 300 Mbps in downstream e 50 Mbps in upstream, integra un ampio display da 1,45 pollici con tutte le informazioni sulla connessione, batteria da 3.000 mAh per un’autonomia fino a 12 ore e supporto WiFi dual band 802.11 ac (WiFi 5).
Il dispositivo può gestire fino a 16 dispositivi clienti connessi contemporaneamente sulle bande a 2,4 e 5 GHz.
Più o meno nella stessa fascia di prezzo si colloca il D-Link DWR-933 (LTE Cat.6) che presenta un formato e un design un po’ differente rispetto agli altri.
Le prestazioni sono in linea con quelle dello Huawei 2 Plus con una batteria da 3.000 mAh che dovrebbe offrire un’autonomia leggermente superiore.
A salire l’ottimo Netgear AC797 (LTE Cat.13) che consente di arrivare a trasferire fino a 400 Mbps in downstream e 150 Mbps in upstream.
Dotato di un display LCD da 1,77 pollici, questo dispositivo assicura fino a 11 ore di autonomia grazie alla batteria da 2930 mAh. Sul versante WiFi, Netgear AC797 è dual band 802.11 ac (WiFi 5).
Per i più “smanettoni” c’è sempre il super-economico GL.iNet GL-MT300N-V2 Mango che per poco più di 22 euro offre un completo router dotato di funzionalità avanzate (supporto VPN client e server compreso).
In questo caso il modem non è compreso e bisognerà collegare una chiavetta USB oppure uno smartphone in tethering USB.
Se invece voleste attivare una connessione 4G stabile ed efficiente da postazione fissa, suggeriamo la lettura dell’articolo Router 4G per usare Iliad, Ho. Mobile, Tiscali e gli altri operatori.