Tra le distribuzioni un po’ meno conosciute c’è Void Linux, un progetto che merita però – a nostro avviso – grande attenzione per via della sua leggerezza, velocità e delle ampie possibilità di personalizzazione. La distro Void Linux si distingue per il suo approccio unico nel panorama “del pinguino”. Si propone infatti come una distribuzione GNU/Linux indipendente, in grado di assicurare un’esperienza utente moderna senza sacrificare le prestazioni. In questo articolo, esploreremo le principali caratteristiche di Void Linux, i suoi vantaggi e svantaggi, e come si posiziona rispetto ad altre distribuzioni Linux.
Void Linux: caratteristiche principali
Partiamo dalla caratteristica forse più esclusiva di Void Linux. Quando si dice che Void Linux è una distribuzione Linux indipendente, significa che non è basata su un’altra distribuzione come, ad esempio, Debian o Arch Linux. Ciò implica diverse caratteristiche uniche: l’utilizzo di un proprio gestore di pacchetti (X Binary Package System, XBPS), sviluppato internamente e progettato specificamente per questa distribuzione; la scelta di runit come sistema di inizializzazione, al posto del più comune systemd usato da molte altre distribuzioni e spesso ritenuto problematico per via del più elevato consumo di risorse; un’installazione di base composta interamente da software libero. Gli utenti possono comunque accedere a un repository “ad hoc” per installare software proprietario, ove ritenuto necessario.
Void Linux segue un modello di rilascio rolling release, il che significa che gli aggiornamenti sono continui e non richiedono reinstallazioni complete del sistema operativo. Questo approccio garantisce che il sistema rimanga sempre aggiornato con le ultime versioni del software, senza dover attendere nuove versioni principali. Tuttavia, Void Linux tende a testare a lungo i nuovi aggiornamenti prima di renderli disponibili, favorendo la stabilità rispetto alla velocità.
La distribuzione è disponibile per diverse architetture, tra cui x86 e ARM. Il supporto multi-architettura lo rende adatto per una vasta gamma di dispositivi, dai computer desktop ai dispositivi embedded come Raspberry Pi. Recentemente, Void Linux ha introdotto il supporto per Apple Silicon, rendendolo una scelta interessante per gli utenti di Mac con chip M1 e M2.
Anche in termini di desktop environment, Void Linux è altamente personalizzabile consentendo non solo l’utilizzo del leggerissimo Xfce, ma anche di LXDE, LXQt, MATE, Cinnamon, GNOME ed Enlightenment.
In figura l’output del comando neofetch, installato con sudo xbps-install -y neofetch
Vantaggi
- Leggerezza e velocità: Void Linux è progettato per essere estremamente leggero e veloce, ideale per hardware meno recente.
- Personalizzazione: Supporta diversi ambienti desktop e offre un alto grado di personalizzazione.
- Gestore di pacchetti XBPS: Efficiente e facile da usare.
- Rolling Release: Gli aggiornamenti continui mantengono il sistema sempre aggiornato.
Svantaggi
- Curva di apprendimento elevata: Void Linux richiede di una certa esperienza per essere utilizzato al meglio. Non è adatto per chi conosce poco il mondo Linux. Anche l’installazione non è al momento per nulla automatizzata.
- Compatibilità software: Alcuni software potrebbero non essere disponibili nel repository ufficiale, richiedendo l’installazione manuale.
- Supporto comunitario: Sebbene la comunità sia attiva, ha dimensioni ancora ridotte se confrontata con le distribuzioni Linux più popolari.
Come provare Void Linux in modalità live
La pagina di download della distribuzione contiene sia la versione base che quella Xfce. La prima ospita solamente un set minimo di programmi essenziali, non include alcun desktop environment ed è adatta agli utenti esperti o a chi vuole costruire un sistema altamente personalizzato.
La versione Xfce propone invece l’ambiente desktop Xfce preconfigurato, leggero e orientato all’efficienza. È progettata per chi desidera un sistema pronto all’uso con un’interfaccia grafica funzionale senza dover configurare tutto manualmente.
Dopo aver effettuato il boot tramite l’immagine ISO di Void Linux (si può allo scopo creare una chiavetta USB avviabile con Rufus), scegliendo la prima voce dal menu di boot, la distribuzione propone subito la sua riga di comando.
Alla richiesta del login, si può digitare root
come nome utente e voidlinux
come password. Digitando quindi startxfce4
e premendo Invio, si può avviare l’interfaccia del desktop environment Xfce. In questo modo si può utilizzare la versione live della distribuzione, senza dover installare Void Linux sul computer in uso.
Come installare Void Linux
Per installare Void Linux si deve invece impartire il comando void-installer
e premere Invio. Da tenere presente che il tasto per inserire il trattino (“-“) corrisponde, sulla tastiera italiana, alla pressione di ?/’.
Alla comparsa del Void Linux installation menu, si deve partire dalla voce Keyboard e selezionare la tastiera italiana. Si può premere il carattere “i” per passare subito a it
nell’elenco proposto.
Premendo Invio su Hostname, si può assegnare un nome host al sistema in fase di configurazione; scegliendo Timezone si può optare dapprima per Europe quindi per Rome (premendo due volte “r”).
L’opzione RootPassword consente di stabilire una password per l’account root mentre UserAccount di definire un account utente predefinito. Come gruppi di appartenenza dell’account, si possono lasciare invariati quelli proposti.
Nella sezione BootLoader, si deve selezionare l’unità disco in cui installare il bootloader per l’avvio di Void Linux. Prima di procedere, assicurarsi che il contenuto dell’unità disco possa essere completamente cancellato e sovrascritto. Rispondere quindi Yes alla domanda Use a graphical terminal for the boot loader?
Accedendo alla configurazione delle partizioni (Partition), si deve selezionare l’unità indicata in precedenza, scegliere l’opzione cfdisk (più semplice da usare) quindi GPT come Label type.
A questo punto si deve creare una nuova partizione usando lo spazio libero sul disco. Selezionare Free space, premere Invio sulla voce New in basso, indicare 1G
come dimensione della partizione.
Scegliere quindi Type in basso, premere Invio e optare per EFI System. In questo modo si crea una partizione di boot che conterrà i file necessario per il corretto avvio di Void Linux (bootloader).
Ancora, selezionando Free space (muoversi con il tasto freccia giù), si devono creare due nuove partizioni (comando New). La prima è una partizione root da 16G; la seconda una partizione che occupa il restante spazio rimanente sull’unità. In entrambi i casi, assicurarsi che sia indicato Linux filesystem come tipo di partizione. La configurazione che si ottiene è quella in figura:
Da ultimo, si deve semplicemente selezionare Write per scrivere tutte le modifiche su disco e confermare digitando esplicitamente yes.
Dopo aver selezionato Quit, una volta tornati al menu principale, si può selezionare Filesystems. Per la prima partizione (nel nostro caso /dev/sda1
) ovvero la partizione di boot, va selezionata l’opzione vfat FAT32
.
Alla comparsa della richiesta Please specify the mount point for /dev/sda1, va digitato /boot/efi
per poi premere Invio (confermare scegliendo Yes).
Per la seconda partizione si può scegliere ad esempio ext4
come file system, impostando /
come punto di mount.
Infine, per la terza partizione, si può scegliere ancora ext4
definendo /home
come punto di mount.
Impostata la struttura dell’unità di memorizzazione che accoglie Void Linux, si può finalmente avviare l’installazione premendo Invio su Install.
Accedere al desktop environment
Ad installazione di Void Linux conclusa, dopo il riavvio della macchina, si può effettuare il login con le credenziali dell’account utente specificato in fase di installazione quindi scrivere startxfce4
per avviare l’interfaccia dell’ambiente desktop Xfce.
Premendo la combinazione di tasti CTRL+ALT+T
si può aprire velocemente la finestra del terminale. Da qui, digitando quanto segue è possibile richiedere l’aggiornamento dei programmi installati e di tutti i componenti del sistema:
sudo xbps-install -Su xbps
sudo xbps-install -Su
Il primo comando aggiorna solo xbps, il gestore di pacchetti, prima di aggiornare il resto del sistema. Questo evita problemi di compatibilità.