I servizi che consentono l’hosting di file “in the cloud” come Box, Dropbox, Copy, SkyDrive e Google Drive rappresentano degli ottimi strumenti per rendere sempre disponibile, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, l’accesso ai propri file. Tutti i principali fornitori di servizi di hosting “in the cloud” mettono a disposizione degli utenti un account gratuito che permette di memorizzare sulla nuvola un quantitativo limitato di file. Attivando un abbonamento mensile od annuale oppure, ancora, invitando altri utenti ad iscriversi, è possibile estendere il quantitativo di spazio utilizzabile.
Nulla vieta di attivare un account presso un fornitore di hosting “in the cloud” quindi di crearne degli altri presso altri provider. È quindi cosa molto comune, ad esempio, disporre di un account Google Drive e, allo stesso tempo, di account Dropbox, Box e/o SkyDrive.
Prima o poi, quindi, può manifestarsi l’esigenza di trasferire file da un servizio cloud ad un altro. Com’è possibile fare senza dover riscaricare il file da un servizio di hosting e ricaricarlo su un altro?
Una buona soluzione è senza dubbio Mover, servizio capace di mettere a disposizione “le interconnessioni” fra molteplici servizi cloud: Box, Dropbox, Copy, SkyDrive e Google Drive, Amazon S3 ma non solo. Mover, infatti, è capace di collegarsi a server FTP, SharePoint e MySQL.
Nella versione gratuita Mover consente di trasferire fino ad un massimo di 10 GB; per inviare i dati da un servizio cloud all’altro sarà poi richiesto un dollaro per ogni Gigabyte aggiuntivo.
Non esistono altre limitazioni: non ci sono restrizioni sulle dimensioni del singolo file (eccetto che su SkyDrive) ed è possibile trasferire un numero illimitato di file da un servizio cloud all’altro.
Nel caso in cui si debbano trasferire molti file, l’utente ha la possibilità di richiederne la compressione automatica sotto forma di archivio Zip.
La finestra Activity log di Mover fornisce un quadro sempre aggiornato sullo stato del trasferimento di ciascun file da un servizio all’altro. È possibile anche richiedere la creazione e l’invio di un resoconto via e-mail che sarà spedito al termine delle operazioni di trasferimento dei dati.
È interessante rimarcare ancora una volta che il trasferimento dei dati non coinvolgerà il personal computer e la connessione dell’utente. In altre parole, non si dovranno perdere ore per scaricare e ricaricare online il materiale già ospitato su un servizio cloud (la banda disponibile in upload con le normali connessioni ADSL è limitata e spesso non va oltre i 500 Kbit/s; il caricamento dei file che tipicamente non avviene ad oltre 60 KB/s). Mover fa quindi risparmiare molto tempo ed evita di dover fare qualche giochetto per evitare di rallentare, durante il successivo upload dei file, la connessione a banda larga dell’intera rete locale (vedere l’articolo L’upload influisce sul download? Come velocizzare la connessione mentre si caricano file pesanti).
Dopo aver istruito Mover sui trasferimenti da effettuare, si potrà quindi spegnere completamente il computer: penserà a tutto il servizio “in the cloud”.
Trasferire file da un servizio cloud all’altro con IFTTT
Uno strumento alternativo è IFTTT: si tratta di un innovativo servizio che consente di effettuare automaticamente delle operazioni su Google Drive, Dropbox, Skydrive, Evernote e così via attingendo ai file memorizzati “in the cloud”. IFTTT sta per “if this then that“. Significa che il servizio reagisce autonomamente, senza che il computer dell’utente debba essere necessariamente acceso, nel momento in cui si verifica una determinata condizione.
Ad esempio, se qualcuno effettua il tag di una foto su Facebook, IFTTT può automaticamente effettuare il check-in su Foursquare. IFTTT, impostato ciò che si desidera fare è potenzialmente in grado di operare qualsiasi intervento in maniera autonoma, inviare messaggi, e-mail, scaricare file, pubblicare foto, aggiornare lo stato di Facebook o di Twitter e così via.
Sul sito ufficiale del progetto, ifttt.com vengono pubblicate decine di “ricette” ossia di mini-applicazioni che consentono di svolgere in maniera automatizzata le operazioni più disparate. Si può ovviamente scegliere le “ricette” (recipes in inglese) già “preparata” oppure scegliere di configurarne una in modo autonomo.
Nell’articolo Upload di un file da un URL remoto su Google Drive con IFTTT avevamo spiegato come richiedere a IFTTT il download di un file remoto ed il conseguente upload automatico su Google Drive.
Ricette di IFTTT come questa o questa consentono ad esempio di fare in modo che non appena si carichi un nuovo file nella cartella radice di Dropbox questo venga automaticamente caricato su Google Drive. In questo caso, invece, l’upload su Google Drive avviene quando l’utente carica dei file nella sottocartella /Dropbox to GoogleDocs
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Per iniziare ad utilizzare subito le ricette di IFTTT, basterà effettuare il login ai propri account Dropbox e Google quindi cliccare sul pulsante Activate.
Appariranno le schermate di conferma di Google e Dropbox attraverso le quali si dovrà autorizzare l’accesso, da parte di IFTTT, ad alcune informazioni relative ai propri account. Per proseguire bisognerà necessariamente fare clic su Accetto, in calce alla finestra.
Tornati su IFTTT, per confermare l’uso della ricetta, è necessario cliccare su Use recipe.
Accedendo a questa pagina quindi digitando i nomi dei servizi cloud tra i quali si vogliono trasferire i dati, si possono agevolmente individuare le “ricette giuste”.