Una funzione strettamente integrata con i dispositivi mobili Android che risulta essere “croce e delizia” per tanti utenti è la Timeline Google Maps. Introdotta per la prima volta nell’estate 2015, la Timeline di Google permette di tenere traccia dei luoghi visitati. Essa registra e archivia le informazioni sulle posizioni geografiche dell’utente, permettendo di visualizzare la cronologia degli spostamenti in un determinato periodo di tempo.
La Timeline Google Maps offre agli utenti la possibilità di conservare un registro delle luoghi in cui sono stati nel corso del tempo: si chiama cronologia delle posizioni. Può essere utile per ricordare i luoghi visitati, tracciare percorsi di viaggio o semplicemente per avere un promemoria personale dei propri spostamenti.
La funzionalità di ricerca integrata nella Timeline consente agli utenti di trovare luoghi visitati in passato. È inoltre possibile accedere alle statistiche sui propri movimenti: il numero di chilometri percorsi, il tempo trascorso in vari luoghi e le modalità di trasporto utilizzate nel corso del tempo.
Il meccanismo di condivisione integrato consente agli utenti di condividere i propri spostamenti con amici o familiari: in questo modo si può mettere a fattor comune un itinerario di viaggio oppure mostrare i luoghi visitati a un’altra persona.
Come funziona Timeline Google Maps
Dal punto di vista tecnico, la Timeline di Google Maps funziona in modo simile ad altri strumenti di tracciamento delle posizioni. Per generare la Timeline, l’app Google Maps, installata sul dispositivo mobile, utilizza il posizionamento GPS e in generale i servizi di geolocalizzazione per stabilire dove si trova l’utente in tempo reale.
I dati raccolti sono quindi archiviati, elaborati e aggregati sui server di Google. Speciali algoritmi e tecniche di analisi permettono di identificare automaticamente i luoghi visitati, le tappe di ciascun percorso ed estrarre altre informazioni interessanti. A questo punto, le informazioni così generate vanno a popolare la mappa della Timeline accessibile da desktop oppure tramite dispositivo mobile.
Il consiglio è quello di aprire la mappa degli spostamenti da desktop, previo login con lo stesso account Google configurato sul dispositivo mobile Android che si usa abitualmente.
Dal 2020, la Timeline risulta integrata con Google Foto e mostra le immagini acquisite con la fotocamera nei vari luoghi. Ogni spostamento è così associato con le foto scattate durante il viaggio corrispondente. Toccando sui tre puntini in alto a destra nell’app Google Maps, quindi su Impostazioni e privacy, è possibile decidere se mostrare le immagini di Google Foto nella schermata degli spostamenti (vedere più avanti).
Accedere alla mappa degli spostamenti su desktop e dispositivi mobili
Nell’area più ampia, Google posiziona dei pallini rossi in corrispondenza di ciascun luogo visitato nel corso del tempo. Nella zona inferiore della schermata, da sinistra verso destra, ci sono i riferimenti ai luoghi visitati più spesso in base al contenuto della cronologia, la lista dei viaggi svolti per lavoro e per svago, l’indicazione del luogo di lavoro e di residenza.
Dall’app Google Maps installata sul dispositivo mobile, è possibile accedere a informazioni molto simili toccando il circoletto in alto a destra quindi scegliendo Spostamenti dal menu.
Cronologia delle posizioni indispensabile per il funzionamento della Timeline
In un riquadro a parte, nella visualizzazione desktop, Timeline indica se la cronologia delle posizioni risulti attivata o disabilitata. L’effettivo utilizzo della cronologia delle posizioni è indispensabile perché Google possa raccogliere i dati degli spostamenti e mostrarli sulla mappa interattiva.
Nella versione desktop della Timeline, basta fare clic sul pulsante Gestisci Cronologia delle posizioni. In alternativa, si può accedere alla sezione Dati e privacy dell’account utente Google quindi fare clic sulla voce Cronologia delle posizioni nel riquadro Impostazioni Cronologia.
Il menu a tendina che appare nella pagina successivamente visualizzata, permette di attivare la cronologia delle posizioni o disattivarla. Qualora l’utente volesse impedire a Google di raccogliere e memorizzare informazioni sulla sua posizione, si può scegliere Disattiva. Optando per Disattiva ed elimina l’attività, Google non solo disabilita ogni attività di raccolta della posizione dell’utente ma elimina anche lo storico delle informazioni memorizzate in passato.
Detto fuori dai denti, non è che disattivando la cronologia delle posizioni si abbiano immediati benefici in termini di privacy. Google ha un quadro ben preciso, che utilizza anche e soprattutto a fini pubblicitari e di marketing, su ciascun utente. E soprattutto su coloro che si servono dei suoi servizi. Fece scalpore una verifica del 2018 condotta dai ricercatori della Princeton University: Android raccoglie dati anche quando la cronologia delle posizioni è disattivata. Ma tant’è.
A stretto giro furono pubblicati anche i risultati di uno studio contenente le indicazioni sui dati raccolti da Google sui dispositivi Android. Più di recente è stato dimostrato che i dispositivi Android inviano 20 volte più dati a Google che iOS ad Apple.
La Timeline di Google Maps e la privacy
C’è un aspetto del quale non parla nessuno, forse perché trattasi di un’informazione un po’ “scomoda”. Vogliamo mettere l’accento sull’importanza di proteggere i dispositivi che si usano in modo adeguato.
Si supponga infatti di aver effettuato l’accesso, con il proprio account Google, su un dispositivo che si trova fisicamente a casa o in ufficio (si pensi a un PC desktop). Pur avendo attivato la verifica in due passaggi Google, tale dispositivo è verosimilmente riconosciuto come “fidato” perché è un sistema che si usa abitualmente. Così non viene richiesta una nuova autenticazione a ogni piè sospinto.
Tracciare gli spostamenti di un altro utente è possibile
Un utente che ha la disponibilità fisica del dispositivo, potrebbe accedere alla pagina della Timeline Google Maps usando l’account di un altro utente per conoscere i suoi spostamenti in tempo reale. In altre parole, portandosi nella pagina della cronologia degli spostamenti, quindi cliccando su “Oggi“, diventa possibile sapere dove si trova l’utente. Basta infatti incrociare le informazioni mostrate sulla mappa con la lista dei movimenti presentati in forma testuale nella colonna di sinistra.
Effettuando eventualmente un po’ di reload della pagina Web (tasto F5
), la Timeline potrebbe diventare uno strumento per tracciare gli spostamenti di un’altra persona.
Per questo è importante assicurarsi di separare gli account utente su ciascun dispositivo, a casa come in ufficio. Ogni account utente dovrebbe essere protetto con la sua password e gli altri utenti non dovrebbero poter accedere al desktop di un’altra persona.
A questo proposito, l’utilizzo di una soluzione come Bitlocker, con la richiesta di un PIN all’avvio della macchina, permette di evitare l’utilizzo di “trucchi” come quelli mostrati negli articoli per il recupero della password dimenticata in Windows 10 oppure per forzare l’accesso al sistema Windows 11. Da non sottovalutare anche la “gabola” che permette di accedere al desktop di un altro utente senza conoscere la password.
L’immagine in apertura è tratta da Pixabay.