Whatsapp è sempre il client di messaggistica istantanea più popolare al mondo (vanta un miliardo di utenti attivi). Telegram è però uno degli “avversari” più promettenti ed “agguerriti”.
Certo, gli utenti attivi sono ancora pochi (Telegram ha recentemente rivelato che sono saliti a 100 milioni al mese) ma l’applicazione rinnova la sfida nei confronti della concorrenza soprattutto in forza delle tante funzionalità aggiuntive che sa offrire.
Ideato nel 2013 dai fratelli Nikolai e Pavel Durov, fondatori del social network russo VK, Telegram si propone come un’applicazione per larga parte “aperta”.
Gli sviluppatori hanno infatti messo a disposizione apposite API per estendere le funzionalità di Telegram e buona parte del codice è offerta a chiunque desideri prodigarsi in una sua analisi.
L’applicazione, stando a quanto continua a rimarcare la società, è e resterà sempre gratuita. Nel caso in cui ciò dovesse rendersi necessario, verranno richieste donazioni agli utenti oppure lo sblocco di determinate funzionalità evolute previa effettuazione di un acquisto in-app. Al momento, però, Telegram riesce a sostenersi grazie al finanziamento del fondo di investimenti di proprietà di Pavel Durov.
Come guadagna Telegram? Gli ideatori spiegano che non si tratta di un progetto commerciale e che, eventualmente, nel momento in cui ciò dovesse rendersi necessario, si andrà alla ricerca dei fondi che permetteranno di tenere in piedi il servizio.
Telegram si usa dai vari dispositivi mobili, da web e su desktop mediante l’installazione di un client “stand alone”
Si tratta, innanzi tutto, di un’applicazione di messaggistica che può essere utilizzata da più dispositivi mobili, l’uno indipendente rispetto agli altri. Telegram, infatti, previa conferma del proprio numero telefonico, può essere utilizzato anche da web (a questo indirizzo) oppure previa installazione del client desktop compatibile con Windows, Mac OS X e Linux (vedere questa pagina) che, ad esempio, nel caso di Whatsapp non esiste.
Per quanto riguarda i device mobili, Telegram è compatibile con Android, Apple iOS e Windows Phone.
Colloquiare senza far conoscere il proprio numero telefonico
Mentre nel caso di Whatsapp colloquiare con un altro utente significa palesare il proprio numero di telefono mobile, Telegram permette di essere raggiungibili usando semplicemente uno pseudonimo, un nickname.
Dall’interfaccia di Telegram, accedendo alle impostazioni dell’applicazione e toccando su Username, si può digitare il nome utente prescelto che servirà per identificarsi all’interno del network senza usare il proprio numero di telefono mobile.
Effettuando una ricerca o digitando l’URL https://telegram.me/nomeutente
(sostituendo ovviamente a nomeutente lo pseudonimo prescelto), chiunque potrà contattare l’utente Telegram senza conoscere il suo numero di telefono.
Gruppi, supergruppi, canali, bot e hashtag
Telegram supera tutte le limitazioni nella gestione dei gruppi che sono proprie di Whatsapp. L’applicazione di messaggistica permette infatti di creare gruppi ospitanti fino ad un massimo di 5.000 membri.
Fino a qualche tempo fa, la possibilità di creare gruppi molto numerosi (detti “supergruppi”) era appannaggio solamente dei gruppi con almeno 200 membri: questa limitazione è stata adesso del tutto rimossa.
I canali di Telegram, poi, consentono di informare tutti gli iscritti al canale senza che questi possano partecipare alla comunicazione. Mentre i gruppi, infatti, sono aperti ai contributi di terzi, i canali rappresentano uno strumento informativo gestito dagli amministratori.
Non vi sono limiti sul numero degli utenti che sono raggiungibili usando i canali Telegram (in Whatsapp la funzione Broadcast limita gli invii a 256 contatti).
Telegram prevede anche la possibilità di interrogare i cosiddetti bot, strumenti software sviluppati da programmatori terzi che offrono risposte a quesiti specifici.
Telegram dichiara di non sviluppare in proprio alcun bot ma ne offre comunque qualche esempio (vedere questa pagina).
Per interfacciarsi con un bot e ricevere risposte automatiche, basta digitare il nome del bot nella casella di ricerca di Telegram (toccare l’icona raffigurante una piccola lente di ingrandimento) ed attenersi alla sintassi prevista da ogni singolo bot.
All’interno dei gruppi, poi, è possibile usare gli hashtag: anteponendo il simbolo del cancelletto (#) ad un qualunque termine (esattamente come accade su Twitter e su Facebook), si possono individuare rapidamente i messaggi che contengono la medesima parola chiave. Basterà toccare un hashtag per richiamare istantaneamente la “funzione filtro”.
Lo strumento che consente di citare un precedentemente messaggio, utile soprattutto nelle conversazioni di gruppo, si attiva su Telegram tenendo premuto sul testo che si desidera riproporre.
Crittografia end-to-end con le chat segrete
I più esperti crittografi (e non solo) hanno storto subito il naso quando Telegram rivelò di aver utilizzato un proprio protocollo di cifratura per la protezione dei messaggi scambiati tra client e server (e viceversa).
La società afferma infatti di utilizzare server decentralizzati in più nazioni, soggetti a differenti legislazioni, seppur adoperando appunto un protocollo crittografico sviluppato autonomamente (il suo nome è MTProto). Sebbene esso sia stato derivato da algoritmi noti e realizzato con la collaborazione di matematici di elevato profilo, il “manuale del bravo crittografo” sconsiglia caldamente di “reinventare la ruota” e di affidarsi sempre agli algoritmi più affidabili e riconosciuti a livello internazionale.
Di recente niente meno che Edward Snowden e Thomas Ptacek, fondatore di una società che si occupa di sicurezza informatica e soluzioni crittografiche, hanno sparato a zero su Telegram rilevando che il servizio non codificherebbe i messaggi degli utenti lato client e che quindi l’azienda o i provider fornitori di connettività sarebbero di fatto in grado di leggere le comunicazioni altrui. Lo stesso giudizio è stato emesso da Moxie Marlinspike, tra le altre cose ideatore Signal, applicazione “concorrente” di Telegram che da sempre consente lo scambio di messaggi cifrati per comunicazioni assolutamente sicure.
Signal è utilizzata dallo stesso Edward Snowden: vedere Alternativa a WhatsApp sicura e con cifratura end-to-end e Quale app di messaggistica usa Edward Snowden?.
In Telegram, per fidare sulla crittografia end-to-end e, quindi, avere la certezza che le informazioni vengano cifrate lungo tutto il loro percorso (da un utente all’altro), senza la possibilità che – in alcun altro punto – i messaggi possano essere riportati in chiaro, è necessario avviare una chat segreta selezionando appunto Nuova chat segreta dal menu principale dell’applicazione.
Nell’ambito della chat segreta, è possibile toccare il pulsante raffigurante tre pallini per impostare un timer di autodistribuzione. In questo modo la conversazione, insieme con tutti i messaggi che la compongono, verrà automaticamente e definitivamente cancellata una volta trascorso il periodo di tempo indicato.
La discussione Twitter nella quale si sono confrontati Ptacek, Snowden, Marlinspike e Durov è questa.
Invio di file di ogni tipo
Telegram consente di inviare ai propri contatti file di ogni genere: non ci sono limitazioni rispetto ai tipi di dati che possono essere condivisi.
Si possono quindi scambiare file PDF, file Word, OpenOffice/Libreoffice, immagini di ogni tipo, eseguibili, video, file musicali e così via.
Telegram non pone neppure alcuna restrizione a riguardo delle dimensioni dei file: si possono scambiare file di dimensioni massime di 1,5 GB, sia in maniera diretta – con altri contatti – che all’interno dei gruppi.
Accedendo alle impostazioni di Telegram e facendo riferimento alla sezione Download automatico media, è possibile stabilire quali contenuti ed in quali circostanze (connessione alla rete WiFi, rete mobile, rete mobile in roaming) l’applicazione deve scaricare.
Per evitare che le foto ricevute appaiano nella Galleria del dispositivo mobile, è sufficiente accedere alle impostazioni di Telegram, quindi accertarsi che l'”interruttore” Salva nella galleria sia disattivato.
Gestione delle anteprime dei messaggi
Per evitare che il contenuto dei messaggi appaia ad esempio nell’area delle notifiche del sistema operativo, si può accedere alle impostazioni di Telegram, selezionare la voce Notifiche e suoni quindi disattivare Anteprima messaggio.
Qui è possibile utilizzare un colore differente per il led presente su alcuni device Android e che può essere usato per informare visivamente l’utente circa l’arrivo di un contatto o di un messaggio.
Configurando le Notifiche popup, si potrà ad esempio rispondere ai messaggi in arrivo su Telegram direttamente dalla schermata principale dello smartphone o del tablet, senza bisogno di aprire l’app di messaggistica.
Stickers e GIF
Per rendere più piacevoli le conversazioni, Telegram supporta gli adesivi e le GIF.
Un’ottima raccolta di stickers è disponibile a questo indirizzo mentre, per quanto riguarda le immagini in formato GIF, queste sono direttamente supportate dall’applicazione.
L’account viene cancellato se non si usa Telegram per un anno
Di default, l’account Telegram viene automaticamente eliminato se un utente non lo utilizzasse per sei mesi consecutivi. Accedendo alla sezione Privacy e sicurezza quindi toccando su Se lontano per, è possibile aumentare “la vita” dell’account fino ad un anno.
Basta ovviamente un singolo accesso al network Telegram per azzerare il “contatore”.
Nella stessa sezione delle impostazioni, toccando la voce Blocco con codice, è possibile impedire l’accesso all’app Telegram da parte di terzi.
Il download di Telegram è effettuabile facendo riferimento alla home page del sito ufficiale.