WiMAX è una tecnologia che consente l’accesso alla Rete a banda larga ed in modalità senza fili (BWA, Broadband Wireless Access) e che è nata per volontà di un consorzio formato da oltre 420 aziende, riunitesi sotto l’ombrello del WiMAX Forum.
La nascita, almeno allo stato embrionale, di WiMAX si fa risalire al mese di giugno 2001, quando si formò il WiMAX Forum. L’obiettivo del consorzio di aziende è stato quello di ideare una piattaforma tecnologica comune, valida in tutto il mondo, garantendo l’interoperabilità tra i sistemi basati sullo standard IEEE 802.16, noto anche come WirelessMAN.
La commissione 802 LAN/MAN di IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers), associazione internazionale di esperti e scienziati di tutto il globo, ha da sempre curato lo sviluppo di standard per le reti locali (LAN) e per le reti metropolitane (WAN). Famoso ai più è probabilmente l’802.11 che nelle sue varie “declinazioni” definisce uno standard per le reti Wi-Fi.
Torniamo a WiMAX iniziando dal suo acronimo Worldwide Interoperability for Microwave Access che fissa un concetto fondamentale: abbiamo a che fare con uno standard, valido a livello planetario, del tutto indipendente dal provider usato e dai dispositivi hardware impiegati. E’ una tecnologia trasmissiva che è nata per veicolare dati sebbene poi, all’atto pratico, le applicazioni possibili possano essere molteplici.
Nel nostro Paese la sperimentazione di WiMAX è stata svolta nel biennio 2005-2006 sotto l’impulso della Fondazione Ugo Bordoni utilizzando un range di frequenze compreso tra i 3,4 ed i 3,6 GHz, precedentemente vocato ad impieghi di carattere militare.
A fine 2007 il Ministero delle Comunicazioni ha pubblicato il bando di gara per l’assegnazione delle frequenze. La gara si concluse dopo nove giorni di “rialzi” nelle offerte: numerosi operatori si sono aggiudicati le varie licenze messe “in gioco” per una cifra complessiva pari a circa 135 milioni di euro.
Nel bando di assegnazione delle licenze WiMAX furono previsti due blocchi (“A” e “B”) con la conseguente suddivisione del territorio italiano in sette “macroregioni” (Lombardia-Bolzano-Trento, Valle d’Aosta-Piemonte-Liguria-Toscana, Friuli Venezia Giulia-Veneto-Emilia Romagna-Marche, Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise, Campania-Puglia-Basilicata-Calabria, Sicilia, Sardegna). Con un terzo blocco (“C”) fu infine definita l’assegnazione dell’uso in licenza delle frequenze su base regionale.
Il provider umbro Aria si aggiudicò una licenza per l’erogazione del servizio WiMAX sull’intero territorio nazionale mentre Retelit (eVia) e Telecom Italia si “accaparrarono” ciascuna quasi la metà del blocco “B” (Retelit le macroregioni del Nord sino a Toscana e Marche comprese; Telecom le macroregioni del Sud dall’Umbria verso il meriodione, fatta eccezione per la sola Sicilia). Linkem (AFT) si aggiudicò, invece, molte delle licenze regionali “in palio” (ben 12).
A distanza di più di due anni dall’assegnazione delle licenze, abbiamo voluto contattare i principali fornitori del servizio WiMAX ponendo loro alcune domande sul presente e sul futuro di questa tecnologia di trasmissione senza fili. Prima di presentarvi le loro risposte, fissiamo alcuni punti tecnici di particolare rilevanza.
WiMAX: aspetti tecnici
Come già illustrato, WiMAX è una tecnologia per l’accesso ad Internet a banda larga e senza fili che può essere impiegata sia per fornire il servizio di connettività all’utente finale, sia per realizzare una “dorsale” di collegamento. Diversamente rispetto alla tecnologia Wi-Fi, WiMAX nasce per servire – con il suo segnale – aree di diversi chilometri attorno all’antenna installata dal provider. La principale prerogativa di WiMAX diviene quindi la fornitura della banda larga nelle zone del Paese ove non è ad oggi disponibile alcun tipo di collegamento tradizionale (ADSL, fibra ottica).
La versione “mobile” di WiMAX (standard 802.16e) consente di restare connessi alla rete da veicoli che si muovono fino ad una velocità pari a 120 km/h. In aree adeguatamente coperte, sarebbe quindi possibile restare connessi alla rete Internet mentre si è in movimento, con indubbi vantaggi per enti pubblici, organizzazioni ed imprese che hanno la necessità di mantenersi in contatto, per lavoro, con i server dell’azienda contenendo al massimo i costi che è spesso necessario affrontare nel caso in cui si abbia bisogno di una connessione “always on” in mobilità.
Il livello fisico è il primo, partendo dal basso, che si trova nella “pila ISO/OSI”. Essa rappresenta un modello di riferimento, riconosciuto a livello internazionale, che fotografa le modalità di interconnessione tra sistemi di comunicazione. Il livello più basso, quello fisico, riguarda le metodologie di trasmissione di un flusso di dati attraverso il mezzo di comunicazione scelto. Nel caso di WiMAX, il livello fisico prevede l’utilizzo di frequenze comprese nelle fasce tra 3,4 e 3,6 GHz oltre che tra 5,75 e 5,85 GHz e sulla banda dei 2 GHz.
La prima banda è quella utilizzata in Italia e riguarda le frequenze concesse in licenza mentre le seconde non sono impiegate nel nostro Paese (frequenze non oggetto di licenze). All’interno dello spettro trasmissivo sono definibili canali di ampiezza compresa tra 1,25 e 20 MHz. Un singolo canale a 20 MHz può offrire una banda pari a 75 Mbps da ripartire tra i vari utenti collegati.
Dal punto di vista delle applicazioni e dei servizi offerti da WiMAX, gli unici vincoli imposti dalla tecnologia riguardano i primi due livelli della pila ISO/OSI (fisico e collegamento): i successivi livelli, già dal livello di rete (il terzo), sono liberamente implementabili. Si ha quindi a disposizione una tecnologia di comunicazione interamente basata su IP che permette anche un contenimento dei costi.
Come dispositivi di accesso (CPE), i vari provider WiMAX offrono diverse soluzioni: alcune antenne possono essere installate internamente ai locali dell’abitazione o dell’azienda, altri sono “portatili” mentre altri ancora possono essere montati in esterna in modo da ottenere risultati migliori nel caso in cui la base station (BS) dovesse essere distante.
In figura sono rappresentati, a titolo esemplificativo, i CPE di Retelit: nella prima riga quelli installabili internamente; nella seconda riga, la prima è un’antenna esterna, il secondo un CPE portatile.
WiMAX 2.0 all’orizzonte
I vari provider che operano in Italia utilizzano lo standard 802.16e per fornire il servizio di connettività WiMAX che, come detto, permette di fruire della connessione a banda larga in mobilità ed introduce la possibilità di sfruttare la telefonia VoIP ed i servizi multimediali basati su IP in modalità “nomadica” (utilizzo della connessione in varie differenti locazioni quali aeroporti, alberghi, “Internet café”, biblioteche ed università).
Il WiMAX Forum ha comunque preannunciato l’arrivo del cosiddetto WiMAX 2.0 (802.16m) già nel corso del 2011. Il nuovo standard si prefigge come obiettivo quello di far compiere al WiMAX un ulteriore “salto di qualità” proponendosi come valida alternativa a LTE. Dietro a WiMAX 2.0 ci sono nomi come Intel, Samsung e Motorola e proprio Intel ha confermato l’avvio della cooperazione con Samsung e Motorola fondando il nuovo gruppo “WiMAX 2 Collaboration Initiative” per accelerare lo sviluppo degli standard e dei dispositivi compatibili con il WiMAX 2.0.
Intel ricorda come le attuali reti WiMAX garantiscano “transfer rate” in download tipicamente compresi tra 4 e 6 Mbit/s (tali valori dipendono comunque dalla topografia del territorio e dalla distanza dalla “base station”). Lo standard 802.16m dovrebbe garantire velocità ben superiori pur restando “retrocompatibile” con le versioni precedenti di WiMAX e migliori performance per quanto riguarda i valori di latenza.
Frattanto, dovrebbero arrivare a breve alcune ottimizzazioni dell’attuale versione dello standard che permetteranno di aumentare la velocità di trasmissione dei dati e la capacità di ogni cella del 50%. Ciò dovrebbe essere reso possibile grazie all’impiego della tecnologia MIMO su ogni antenna WiMAX.
I vari produttori hardware stanno lavorando per lanciare sul mercato dispositivi compatibili WiMAX. Tra tutti, ricordiamo ad esempio HTC che nel mese di Marzo 2010 ha presentato lo smartphone “EVO 4G” con supporto WiMAX mentre Intel ha investito molto sulla tecnologia offrendo chipset per i notebook.
Tra le organizzazioni che sono entrate a far parte del gruppo “WiMAX 2 Collaboration Initiative” ci sono anche Alvarion e Beecem. Proprio Beecem si sta dedicando allo sviluppo di chip in grado di supportare tutti gli standard 4G. Futuro “concorrente” di WiMAX sarà molto probabilmente LTE (“Long Term Evolution“), recente evoluzione degli standard di telefonia mobile GSM/UMTS, CDMA2000 e TD-SCDMA. Secondo IDC, LTE sarebbe destinato a sopravanzare WiMAX nel giro di qualche anno, soprattutto sotto la spinta dei principali operatori di telefonia mobile che non saranno costretti a pesanti aggiornamenti oppure ad onerose sosituzioni degli hardware oggi in uso.
Cisco, una delle aziende leader nella produzione e nella commercializzazione di strumenti di networking, ha comunicato, da parte sua, il proprio addio alla tecnologia WiMAX. La decisione del colosso statunitense potrebbe essersi determinata sulla base della crescita che sta facendo segnare LTE, tecnologia alternativa che è da molti considerata “concorrente” di WiMAX. Sebbene ci siano molti altri produttori a continuare a credere e ad investire su WiMAX (Motorola, Samsung, Huawei tra tutti), Cisco – da parte sua – cesserà lo sviluppo di nuovi dispositivi di comunicazione basati sullo standard IEEE 802.16.
Sebbene sia molto promettente (i primi test in Europa sono stati condotti da TeliaSonera nei Paesi scandinavi), LTE non è ancora, tuttavia, uno standard approvato. Almeno un altro anno dovrebbe trascorrere prima che LTE sia riconosciuto come standard.
WiMAX, invece, inizia finalmente a diffondersi nel nostro Paese: nella pagina che segue vediamo le posizione dei provider che offrono il servizio.
La parola ai fornitori WiMAX: le possibilità di crescita in Italia
Sono trascorsi ormai due anni dall’assegnazione delle licenze per l’erogazione del servizio WiMAX in Italia. Abbiamo voluto contattare i principali fornitori di connettività a banda larga con tecnologia WiMAX ponendo loro alcune domande sul presente e sul futuro. Di seguito trovate le risposte di Retelit, Mandarin, Freemax e quelle di Linkem, pervenuteci successivamente alla pubblicazione dell’articolo.
Il Gruppo Retelit, attivo nel settore delle telecomunicazioni a banda larga, focalizza la sua strategia su una offerta di servizi e infrastrutture rivolta ad Operatori nazionali e internazionali, Internet Service Provider (ISP), Application Service Provider (ASP), enti della Pubblica Amministrazione e grandi aziende. Il Gruppo Retelit dispone di un backbone in fibra ottica realizzato in larga parte lungo le strade statali Anas nell’Italia centro-settentrionale e lungo le dorsali tirrenica ed adriatica, nonché di otto MAN nelle città di Milano, Roma, Torino, Bologna, Padova, Napoli, Bari e Reggio Emilia. L’estensione attuale della rete è di circa 7.300 km, di cui circa 1.800 in ambito metropolitano. Il Gruppo è possiede i diritti d’uso delle frequenze a 3,5 Ghz per lo sviluppo della rete e dei servizi WiMAX nell’Italia centro-settentrionale nelle regioni Lombardia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche.
All’interno del gruppo mi occupo dello sviluppo commerciale e marketing dei servizi WiMAX coordinando una struttura territoriale operante direttamente nel Nord Ovest, Nord Est e Centro Italia volta a reclutare, formare e sviluppare una rete di partner che hanno la missione di presidiare il territorio offrendo alle migliori condizioni di mercato i servizi WiMAX ad aziende, pubblica amministrazione e consumatori.
Mandarin WiMax Sicilia è un operatore tlc regionale. Nasce dalla fusione di quattro importanti realtà economiche siciliane: Medianet, Korec, Temix e Gruppo Franza. Le prime tre, specializzate nel settore da diversi anni, hanno seguito un percorso evolutivo in ambito IT e TLC che le ha portate a credere ed a scommettere sul WiMax. Un progetto ambizioso che ha stuzzicato l’attenzione imprenditoriale del Gruppo Franza. Una partnership che è cresciuta nel tempo e si è consolidata con la creazione di Mandarin. Personalmente faccio parte dell’equipe dall’anno della fondazione e sono il Direttore Marketing di Mandarin.
Nel segno della libertà, dell’ottimismo e dell’innovazione si è costituita nel 2007 Freemax S.p.A., il primo operatore WiMAX della Toscana. Al centro della propria strategia di sviluppo vi è una particolare attenzione ai bisogni sempre nuovi delle persone e delle piccole e medie imprese che vivono in Toscana, a loro, alle loro necessità e peculiarità, sono rivolti gli sforzi di innovazione e cambiamento. Freemax mira, infatti, a semplificare attraverso la nuova tecnologia WiMAX il modo di vivere e di comunicare liberando dai complicati allacciamenti della tecnica coloro che vogliono continuare a crescere, comunicare, informarsi e lavorare in piena libertà ed efficienza.
Freemax opera inoltre nel totale rispetto dei diritti dell’utente, il contratto che stipula il consumatore è tra i primi contratti Tlc in Italia ad essere stato approvato da un’associazione di consumatori. Freemax S.p.A. ha la sede a Livorno e al Polo Tecnologico di Navacchio (Pisa). Io sono il responsabile commerciale.
Linkem, già Megabeam, nasce nel 2001 dall’idea di un gruppo di imprenditori lungimiranti e visionari che hanno creduto e scommesso nello sviluppo del mercato delle tecnologia senza fili.
Siamo partiti, nel 2001, con l’erogazione di servizi di connettività in vari siti ad alta frequentazione, con gli hotspot nei principali aeroporti italiani (anche all’estero con quelli di New York, di Chicago e di Londra), porti, reti autostradali, catene alberghiere, etc, arrivandone a contare, ad oggi, oltre 700 unità.
Dal 2004 in poi, utilizzando sistemi senza fili Hiperlan, abbiamo iniziato ad erogare servizi di connettività a realtà territoriali più complesse ed estese, arrivando a coprire oltre 400 comuni.
Nel 2008 ci siamo aggiudicati i diritti d’uso per le frequenze WiMAX in 13 regioni italiane ed abbiamo continuato a lavorare sempre con l’obiettivo di ridurre il divario digitale nazionale, adesso con una tecnologia all’avanguardia, molto versatile e poco costosa.
Sono Davide Rota, Amministratore Delegato di Linkem dalla sua fondazione.
) in Val D’Ossola in collaborazione con Siemens nel 2005 e costruito il piano industriale, propedeutico all’acquisizione delle licenze, alla fine del 2007. L’effettiva acquisizione delle licenze WiMAX è avvenuta nel Marzo 2008. Il nostro Piano Industriale prevede l’estensione del nostro naturale mercato wholesale con una rete di partner deputata alla promozione, vendita e supporto dei servizi WiMAX di Retelit.
La lunga esperienza passata e proficua basata sull’hiperlan, sul wifi e sui servizi wireless aveva dei chiari limiti per la nostra idea di rinnovo delle tlc siciliane. Tra tutte la frequenza libera destinata ad una più o meno veloce saturazione. Diversa l’esperienza del WiMax. Frequenza licenziata sinonimo di sicurezza, performance elevate, maggiore stabilità e possibilità di implementazione delle base station per diminuire al minimo i confini della banda larga wireless. Una tecnologia valida per la nostra idea di sviluppo della Sicilia.
Crediamo che il WiMAX rappresenti un’innovazione straordinaria e inarrestabile.
Linkem è una società italiana che opera nel settore delle telecomunicazioni utilizzando l’innovativa tecnologia WiMAX. Tale tecnologia è considerata e regolamentata dalle Autorità come il sistema Radio più efficiente, in termini di copertura, per le vaste aree territoriali anche non raggiunte dalla ADSL.
Il sistema si è dimostrato qualitativamente eccellente in virtù della sua elasticità tecnologica ed impiantistica e dei ridotti costi di investimento, con un rapporto di 1:25 rispetto al cavo in fibra ottica. Per l’installazione e la manutenzione della rete WiMAX non occorre scavare per la posa dei cavi e gli apparati hanno un basso impatto ambientale.
Inizialmente privilegiamo le aree con un potenziale di mercato ritenuto più elevato (quelle prive di servizi di Unbundling e quindi dipendenti totalmente dai servizi wholesale di Telecom Italia), semplici da implementare, ovvero nei pressi della nostra rete in fibra ottica e di dimensioni tali da poter essere coperte con una singola stazione base (idealmente comuni fino a 15.000 abitanti). Nell’ottica di massimizzare i ricavi abbiamo valutato e spesso anche implementato progetti speciali ove per ragioni di mercato, tecniche o altro il ritorno dell’investimento è potenzialmente più elevato, ad esempio il Comune di Segrate ed il Comune di Fidenza. Oggi siamo attivi nelle seguenti province:Arezzo; Bergamo; Brescia; Como; Cremona; La Spezia; Livorno; Lodi; Lucca; Massa – Carrara; Milano; Novara; Parma; Sondrio; Udine; Varese. A brevissimo saremo attivi a Padova, Treviso e Bologna. Ad oggi sono attive circa 50 “base stations” (BS).
La Sicilia è la più grande regione dell’Italia. Ha una situazione orografica molto varia ed è vittima in molte zone di digital divide assoluto o di secondo livello. Per chiarire ci sono alcuni paesi che ancora non conoscono i servizi ADSL e altri che risultano coperti ma che hanno un servizio poco performante. Partendo dalla nostra base operativa di Acireale, in provincia di Catania, abbiamo optato per una prima massiccia espansione nella Sicilia Orientale. I nostri servizi arrivano già in provincia di Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa. Privilegiamo le Aree commerciali ed industriali e abbiamo realizzato importanti collaborazioni con molte P.A. locali tra le ultime quella con il Comune di Ragusa per la copertura dell’intera città. Un occhio di riguardo importante è stato riservato alle segnalazioni dei cittadini. Abbiamo ascoltato, ad esempio, la richiesta di connettività di molti piccoli comuni etnei in stato di digital divide ed abbiamo esteso la rete Mandarin anche in questa direzione. L’obiettivo di Mandarin è tutta la Sicilia, a poco a poco arriveremo ovunque.
Freemax ha piani di crescita ambiziosi che riguardano non solo la Toscana ma anche l’Emilia Romagna e la Liguria. Le città coperte attualmente sono Arcola (Sp), Aulla (Ms), Busseto (Pr), Camaiore (Lu), Castiglion Fiorentino (Ar), Fidenza (Pr), Fontanellato (Pr), Piombino (Li), Porcari (Lu), San Vincenzo (Li).
Entro il 2014 porteremo il WiMAX al 75% della popolazione nazionale. Al momento stiamo infrastrutturando la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia. Sono già coperte, ad esempio, le città di Brescia, Bari, Crotone, Latina, Avellino, Cremona, Messina, Lodi, Milano (provincia), Catanzaro, Bergamo e Foggia e, entro il 2011, copriremo tutte le Province delle 13 Regioni in cui abbiamo vinto le licenze.
Abbiamo potuto constatare che buona parte dei nostri clienti, circa il 45%, sono persone che per la prima volta si connettono ad internet. Questo ci fa pensare che il WiMAX risolva il problema della diffusione della banda larga proprio nelle aree in digital divide.
Le offerte WiMAX sul mercato sono ancora sostanzialmente differenti tra i diversi operatori licenziatari. Il nostro modello prevede che l’offerta sul mercato sia proposta direttamente dal Partner, noi abbiamo creato un portale dedicato al WiMAX che ha lo scopo di informare correttamente i differenti segmenti di mercato a cui ci rivolgiamo (Utenti Residenziali, Aziende, Pubblica Amministrazione) e di raccogliere le loro esigenze con un dialogo costante. In particolare lo strumento di verifica della copertura permette di dare una risposta immediata all’utente che la richiede e di generare lead qualificatissimi per i nostri partner.
Quest’aspetto mi interessa particolarmente. Seguo con attenzione il mercato del WiMax anche degli altri operatori nazionali e regionali e ho avuto modo di intravedere una crescita continua nella comunicazione e nella diffusione del WiMax. Ci sono già parecchi siti e portali molto importanti che inseriscono le offerte e le notizie relative al WiMax. Si sono affermati e stanno nascendo portali dedicati esclusivamente a questa tecnologia come wimax-italia.it e infowimax.it. Sono sicuro che nel tempo ce ne saranno sempre di più.
Verissimo. Noi però non siamo un portale ma un operatore…
nei confronti della copertura WiMAX in Italia e, a tal proposito, abbiamo dato vita ad una serie di campagne di informazione nei territori interessati dalle nostre Reti.
e non di un’asta, quindi creando grandi aspettative.
Retelit prevede di coprire oltre 1.000.000 di abitanti entro la fine del 2010 in Lombardia, Piemonte; Liguria; Toscana; Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Oggi abbiamo attive 50 stazioni base ed il tasso di crescita dell’utenza è del 20% su base mensile. La maggiore difficoltà incontrata è sicuramente correlata alla difficile burocrazia che ritarda notevolmente lo sviluppo della rete. Una volta attiva la Base Station consente tassi di crescita dell’utenza in linea con il mercato Broad Band.
attivo e disponibile in tutta la Regione.
E’ vero che in una prima battuta il WiMax ha stentato a decollare. Uno stop sicuramente legato alla crisi economica mondiale che in qualche modo ha combaciato con il periodo che doveva rappresentare la rampa di lancio del WiMax italiano. Ma ora, anche trascinata dal successo mondiale di questa tecnologia, la crescita è costante in tutto il paese. I nostri successi in Sicilia, quelli di Retelit nel nord Italia ne sono un esempio. Sono certo che Linkem e Aria non staranno a guardare.
Non sarei così negativo. In Italia le attivazioni di nuovi siti sono in crescita costante. Si iniziano, cioè, a raccogliere i frutti del lavoro fatto nei mesi passati. Anche Freemax conta di aprire alla commercializzazione dei propri servizi di connettività e telefonia più di 20 nuove città per la fine dell’anno!
Il nostro è un Paese conservatore, per tale ragione tutte le grandi innovazioni sono viste con diffidenza. Si ha timore che, investendo sulle nuove tecnologie, chi detiene le vecchie venga superato.
Ad oggi non possiamo paragonare il difficile “decollo” del WiMAX in Italia con gli altri Paesi, in quanto le licenze da noi sono state assegnate con diversi mesi di ritardo. Le nostre coperture comunque procedono bene e grazie all’esperienza maturata abbiamo velocizzato i processi di installazione e sensibilizzato le Amministrazioni locali, facendo capire loro l’importanza di una rete WiMAX sul territorio.
I risultati della ricerca sono in linea con le nostre aspettative, con i trend di mercato e soprattutto con quanto rileviamo nel lavoro di ogni giorno. La disponibilità di chipset che integrano Banda Base e Radio Frequenza, con la possibilità di lavorare su più frequenze (2,3GHz, 2,6GHz, 3,5Ghz) multifrequenza, più economici e più semplici da montare, sta avendo un impatto positivo sulle CPE riducendone il costo per l’operatore. La riduzione dei costi delle CPE e dei chipset è una delle chiavi per favorire lo sviluppo del WiMAX sia come sostituto delle tradizionali linee ADSL sia come soluzione per il Personal Broadband grazie alla diffusione di Tablet, EEE PC e smartphone che ne integrano l’opzione dell’accesso WiMAX.
Un fattore sicuramente determinante per lo sviluppo di qualsiasi nuova tecnologia. Quando il device è sul mercato ed è disponibile per l’utente allora la tecnologia ha già un’alta penetrazione. La produzione mondiale di dispositivi WiMax è in fermento. Ogni giorno da tutto il mondo arrivano notizie di nuovi prodotti (notebook, pc) e la recente presentazione dello smartphone WiMax di Sprint, prodotto da HTC, sarà sicuramente una pietra miliare per questa tecnologia e per la sua affermazione in mercati importanti.
Una maggiore produzione, poi, inevitabilmente porterà concorrenza ed un ribasso dei prezzi dei dispositivi. Il tutto a vantaggio degli utenti che avranno servizi mai visti prima, pagando un solo abbonamento a costi assolutamente vantaggiosi.
Questo conferma anche agli occhi dei più scettici la crescita esponenziale del WiMAX nel mondo, con riflessi assolutamente positivi anche per l’intero ecosistema italiano.
La ricerca Maravedis è un’ulteriore conferma di come il settore delle telecomunicazioni stia puntando sul WiMAX. I risultati della ricerca sono, per noi, estremamente realistici ed in linea con le nostre proiezioni, in quanto tale tecnologia è la sola ad oggi esistente in grado di garantire nomadicità, stabilità della connessione, servizi voce e alti valori di trasmissione.
Ad oggi, si contano decine di produttori hardware che stanno dando una grossa spinta alla diffusione del WiMAX permettendo, tra l’altro, una significativa riduzione dei costi delle CPE e dei chipset. Esemplare la direzione che Intel ha intrapreso iniziando a produrre processori WiMAX già integrati nei notebook e netbook Acer.
I pareri dei provider sui
Le tecnologie UMTS, LTE e WiMAX costituiscono soluzioni di accesso in mobilità che sono complementari alla rete fissa nell’ottica di evoluzione dei servizi verso il cosiddetto Servizio Universale e la banda Ultralarga. Le tre tecnologie non sono tra loro alternative ma rappresentano diversi modi di utilizzare lo spettro radioelettrico. Ad oggi l’LTE non è un reale pericolo per l’affermazione del WiMAX in quanto l’LTE è una tecnologia agli albori, costosa e che richiede un massiccio intervento sulla rete dell’operatore mobile a cui è principalmente indirizzata. Quando LTE inizierà ad essere un servizio commerciale appetibile il WiMAX sarà già una realtà consolidata.
Al momento in Italia il WiMAX non ha ancora i volumi di interesse per i produttori di smartphone: stiamo avviando dei contatti per anticipare il lancio dei primi dispositivi che supportino il WiMAX multifrequenza ed il WiFi.
, la seconda generazione della tecnologia, molto più potente anche dell’LTE. La stampa di settore si è lanciata di nuovo a favore di quest’ultima novità come è naturale che sia. L’esperienza, però, mi fa credere che le tecnologie troveranno strade diverse. Si parla in tutti i casi di standard molto potenti capaci di rivoluzionare l’esperienza digitale di ognuno di noi. Sarebbe meglio smettere di preoccuparsi di chi vincerà la sfida ed impegnarsi per lo sviluppo di ciò in cui si crede. Mandarin crede nel WiMax e sappiamo che tecnicamente gode di risorse che potrebbero rivoluzionare il mercato. Penso che questo sia stato il più grande problema finora. I dispositivi dual mode sicuramente potrebbero limitare quest’attrito ma ritengo che i produttori orienteranno le loro scelte su una tecnologia o su un’altra. Quando il passaggio al 4G sarà definitivo sarà questo il nuovo mercato.
Ormai tutti gli analisti concordano che LTE e WiMAX saranno complementari. Non esiste il pericolo di una battaglia in questo senso.
La tecnologia LTE presenta, in linea teorica, uno standard sicuramente promettente, ma ad oggi si riscontrano perplessità circa la sua reale definizione. Nella pratica, infatti, risulta difficile analizzare le “incoraggianti” potenzialità di tale standard che ad oggi è utilizzato solo in fase di test in laboratorio.
Secondo noi, le due tecnologie senza fili, unite alla necessaria presenza del cavo in fibra ottica, sono comunque complementari per una efficace diffusione della banda larga in tutto il territorio nazionale. Solo in quest’ottica potremo trovare una soluzione concreta al fabbisogno di servizi di connettività mobile per superare il divario digitale che caratterizza parte del Paese.
Tra l’altro, la nostra area R&S porta avanti sperimentazioni ed evoluzioni della tecnologia con le quali abbiamo raggiunto ottime performance in termini di perfezionamento della tecnologia.
, ben supportato da Intel, ha ancora molto da dire.
) , per l’immediato sviluppo del WiMax2. Molti produttori come, ad esempio, Lenovo, Dell, ECS, Nec, Intel e Asus rilasciano ogni giorno nuovi notebook con connettività WiMax. In buona sostanza la perdita di un sostenitore come Cisco può essere una perdita per il WiMax ma rimangono comunque moltissimi altri produttori di caratura mondiale sul mercato.
No!
L’uscita di Cisco, secondo noi, non influenzerà più di tanto l’affermazione del WiMAX a livello mondiale. È utile ricordare, infatti, che il consorzio WiMAX-Forum racchiude oltre 400 imprese di telecomunicazioni, tra le quali, ad esempio, Alvarion, Motorola, Samsung e Huawei, con lo scopo di sviluppare lo standard WiMAX. Ci fa ben pensare, tra l’altro, il recente lancio del WiMAX 2 che utilizzerà lo standard 802.16m.
I motivi sono molteplici, il WiMAX può rappresentare una soluzione di backup ad una tradizionale soluzione via cavo, soprattutto per quelle Piccole e Medie Imprese attive nei servizi che non possono permettersi di rimanere isolate, penso ad esempio ad uno studio di commercialisti nella fase critica di trasmissione dei moduli 730. Un’altra applicazione è quella di utilizzo della stessa connessione a Banda Larga su sedi multiple: solo il WIMAX oggi offre questa alternativa (ad esempio di giorno in ufficio la sera a casa) che porta ad un consistente risparmio dei costi rispetto alla sottoscrizione di due abbonamenti. Un altro campo applicativo è l’utilizzo del WiMAX come soluzione temporanea per un accesso a Banda Larga (ad esempio trasmissione di eventi in tempo reale, accessi temporanei per i turisti). Nessuna soluzione via cavo è attivabile praticamente ovunque e subito come lo è il WiMAX.
Consideriamo che ad oggi il WiMAX, soprattutto nelle nostre aree target, è l’unica soluzione a Banda Larga “ADSL-like” che non richiede il pagamento del canone a Telecom Italia. Un buon motivo per passare al WiMAX è sicuramente quello di risparmiare del denaro: i nostri partner propongono soluzioni di accesso a partire da 19,19 €/mese IVA inclusa.
Teniamo conto che il 30% delle famiglie italiane ha già disdetto la linea fissa: si tratta, questo, di un mercao potenziale di interesse primario per il WiMAX.
Quando la diffusione della tecnologia raggiungerà buoni livelli, questa domanda avrà una risposta palese e verificabile agli occhi di tutti. E’ vero che il WiMax reintegrerà nella società, ormai assolutamente digitalizzata, tutti i cittadini ma questo è solo un aspetto conseguente e legato alle caratteristiche intrinseche della tecnologia stessa. Caratteristiche altamente performanti che permettono ad un utente di sottoscrivere un solo abbonamento per avere internet e telefono sempre con se. A casa, in vacanza, all’ufficio, e semplicemente staccando la spina di alimentazione del modem WiMax. Una soluzione facilmente estendibile anche all’esterno. In macchina, al parco, al mare ed in montagna con le nuove chiavette USB WiMax. E presto anche in versione cellulare. Tutto con un solo abbonamento. Mi sembra già un buon motivo!
Se poi si pensa che la connettività ad Internet è solo un lato della medaglia del WiMax i motivi si moltiplicano all’infinito. La copertura di Mandarin, ad esempio, abilita servizi di videosorveglianza, monitoraggio ambientale, telecontrollo dei contatori, soluzioni per la gestione dei rifiuti, telecontrollo della segnaletica stradale, dei segnali di allarme e preallarme, di telesoccorso. Soluzioni per la promozione del turismo, per la viabilità e la sanità. Solo alcuni esempi del potenziale del WiMax.
Abbiamo imparato giornalmente che vi è un grande spazio commerciale, perché il WiMAX è semplice, in grado di offrire una connessione super veloce con un unico abbonamento da 19,89 euro i.i. in casa e in ufficio, con una o più linee telefoniche e tutto questo senza allaccio telefonico e senza alcuna installazione ma con attivazione istantanea, senza attese! In Toscana, ad esempio, il 30% delle famiglie non ha il telefono fisso per necessità o per scelta. E’ ovvio che il WiMAX rappresenta un’opportunità straordinaria per tutti coloro che non possono o non vogliono più pagare il canone Telecom.
Siamo orgogliosi, inoltre, di aver lanciato la “freepen”, la prima chiavetta WiMax d’Italia e di avere ricevuto l’approvazione da parte del Movimento Consumatori del nostro contratto cliente, uno dei primissimi casi di contratto TLC “approvato” in Italia.
In primo luogo per il prezzo e per la mobilità del servizio, in quanto senza canoni e con tariffe concorrenziali è possibile collegarsi alla Rete in ogni punto della città, con un solo abbonamento. Quindi è possibile, ad esempio per un libero professionista, per uno studente o per un turista, muoversi liberamente ed usufruire anche dei servizi che saranno in futuro attivati dalle Amministrazioni Locali.
Non si riesce a dare un parametro preciso in quanto influenzato da numerosissimi fattori, approssimativamente possiamo dire che con l’utilizzo di CPE indoor si arriva a circa 2 km; con l’utilizzo di CPE outdoor a circa 10 km. Le CPE outdoor WiMAX rispetto ad altre tecnologie sono sicuramente più economiche e soprattutto molto più semplici da installare in quanto non è necessario fare un’operazione di puntamento fine della CPE verso la BS.
Dipende sostanzialmente dall’ampiezza di banda della frequenza utilizzato (5,7 o 10 Mhz) e dalle condizioni orografiche del territorio. In generale si possono ottenere coperture che vanno dai 5 a 10 km dalla base station. Ma abbiamo avuto anche molti casi in cui riuscivamo ad avere una buona connessione anche a 30 km dalla antenna.
E’ poco credibile dare un dato generico, ci sono fattori geografici, urbani e altimetrici che determinano ogni singola copertura. Le posso solo dire che abbiamo raggiunto facilmente anche clienti a 6-8 km di distanza dalla BS.
Risulta difficile stabilire un preciso raggio di copertura di una Base Station a causa delle numerose variabili che influenzano la qualità del segnale Radio, a partire dalle caratteristiche orografiche sino a quelle urbanistiche. Solitamente riusciamo ad ottenere un’ottima qualità fino a 5 chilometri di distanza dall’apparato, senza riscontrare alcuna problematica in termini di stabilità della connessione.
è possibile navigare ovunque nelle aree di copertura. Per gli smartphone, come sottolineato in precedenza, siamo in attesa di dispositivi che supportino oltre al WiMAX ed allo standard la frequenza di 3,5 Ghz in uso nel nostro paese e in Europa. Nel mondo ed in particolare in Asia e USA il WiMAX lavora su frequenza 2,3 e 2,5 GHz.
Lo standard 802.16e nasce come un protocollo per la mobilità che garantisce buone prestazioni fino a circa 120Km/h. La futura versione 802.16m offre canali più ampi fino a 20 MHz (come LTE) e prestazioni di mobilità più spinte.
Sicuramente sì. “Imagine” in Irlanda, “Aerea” in Olanda offrono già questo genere di servizi. Al momento come il resto del mondo il WiMax ha il suo maggiore sviluppo sullo standard IEEE 802.16e, quello che ha dato il via al WiMax Mobile. Il futuro? Sembra piuttosto roseo. Con la prossima definizione dello standard IEEE 802.16m, retro compatibile con le precedenti versioni, il WiMax decollerà. Velocità impressionanti (picchi fino a 300 mbps), minore latenza e maggiore qualità nei servizi VoIP.
Questa non è fantascienza ma realtà. Con la freepen collegata al netbook in auto abbiamo più volte percorso città coperte. Provare per credere!
Linkem fin da subito ha realizzato la propria rete utilizzando lo Standard per la mobilità IEEE 802.16e. A differenza degli altri Paesi europei che sono partiti da uno sviluppo della tecnologia utilizzando lo standard per la rete fissa, la versione “e” ci permette alte performance del servizio in movimento.
Noi già commercializziamo la MAX KEY con la quale i nostri clienti navigano in mobilità e ovunque all’interno delle nostre reti cittadine.
Il valore medio in termini di latenza misurato dall’utilizzatore è nell’intorno dei 60 Msec. Le velocità dei nostri profili di servizio arrivano a 2 Mbps di upload e 7 Mbps di download. Abbiamo testato velocità di upload fino a 5 Mbps e in download fino a 10 Mbps. Quasi tutti i profili offerti sono del tipo Double Play ovvero assegnano una priorità maggiore sull’interfaccia radio alle applicazioni real-time, quali ad esempio il traffico voce.
Sul device siamo riusciti ad ottenere sul campo fino a 10 Mbs in down e 2 Mbs in up con latenze che vanno dai 40 ai 70 ms.
Dipende dai profili assegnati, non è certo un limite tecnologico. Abbiamo speedtest a 7/1Mbps anche con la freepen con latenze medie inferiori a 100 ms.
Nonostante i nostri tecnici siano riusciti ad ottenere velocità di trasferimento ai limiti di 20 Mb/s, vogliamo garantire ai nostri clienti la massima stabilità in relazione a quelle che sono le reali esigenze domestiche: per una navigazione non commerciale/industriale, infatti, bastano 2-3 Mb/s reali e noi eroghiamo servizi fino a 7 Mb/s in download e 1 in upload.
In merito alla latenza, il WiMAX rispecchia valori simili a quelli dell’UMTS aggirandosi intorno ai 100 ms.
Gli operatori WiMax italiani stanno creando nuove reti partendo da zero. Implementare immediatamente la nuova versione permetterebbe una maggiore possibilità di affermazione dei servizi offerti. Non credo che chi è realmente impegnato nello sviluppo di questa tecnologia in Italia ritarderà più di tanto. Anche perché i nuovi parametri precedentemente anticipati, al momento teorici, dello standard IEEE 802.16m faranno davvero la differenza.
. Secondo noi, la standardizzazione del protocollo “m” si affermerà in Italia già nel 2011.
Utilizziamo già 3 terminali da 3 fornitori diversi e funzionano benissimo. Stiamo introducendo a breve un quarto e vorremo proporre un computer con WiMAX integrato al più presto. La scalabilità e i gli investimenti del settore apporteranno nuove opportunità tecnologiche a costi sempre più competitivi.
La redazione IlSoftware.it ringrazia vivamente tutti i “player” che ci hanno fornito le loro risposte collaborando alla stesura del pezzo.