Nell’articolo consultabile facendo riferimento a questo link, abbiamo presentato una serie di suggerimenti per avviare sessioni di assistenza remota utilizzando le funzionalità integrate nel sistema operativo. La funzionalità “Assistenza remota“, così come abbiamo evidenziato, è disponibile su tutte le versioni di Windows e prevede, come requisito essenziale, la presenza di un’altra persona dinanzi al sistema remoto da amministare. Tale utente, infatti, deve produrre una richiesta di connessione sotto forma di “invito” ed inoltrarla alla persona che deve fornire aiuto. Inoltre, è sempre necessario dare esplicita autorizzazione ai tentativi di connessione in ingresso. Diversamente, “Desktop remoto” può essere sfruttato per gestire sistemi non presidiati: la macchina da amministrare risulta infatti immediatamente controllabile da parte degli utenti che siano in possesso delle credenziali d’accesso corrette.
Presentiamo, questa volta, l’ultima versione di TeamViewer, la 6.0. Oltre a poter essere installata su qualunque versione di Windows (da Windows 2000 passando per Windows XP, Windows Server 2003, Windows Server 2008, Windows Vista sino a Windows 7), è compatibile anche con i sistemi Mac OS X e Linux (il produttore fornisce un pacchetti d’installazione in formato Debian utilizzabili, ad esempio, su Ubuntu e quello .RPM destinato all’impiego sulle distribuzioni Linux di Red Hat, Fedora, SUSE e Mandriva). Sempre dalla pagina ufficiale per il download gli interessati possono anche prelevare le versioni di TeamViewer destinate ai dispositivi mobili. Utilizzandole, sarà così possibile amministrare una macchina remota da un Apple iPad oppure da un device Android (il programma è al momento in versione beta).
TeamViewer può essere utilizzato anche su quei sistemi Windows meno completi che non dispongono della funzionalità “Desktop remoto“. Inoltre, il programma è in grado di operare con qualunque configurazione di rete, anche “dietro” un firewall.
Tra i fiori all’occhiello di TeamViewer vi è anche il fatto di essere un software estremamente compatto. Avviando il file eseguibile di TeamViewer da ambiente Windows, il software chiederà all’utente se intenda effettuare una vera e propria installazione oppure se desideri usufruire della versione “portabile” che non necessita nemmeno di essere eseguita con un account utente dotato di diritti amministrativi.
Durante l’installazione del prodotto, TeamViewer richiede se il programma venga utilizzato per scopi privati, commerciali oppure per entrambi. Ricordiamo che solo l’impiego personale dà diritto ad impiegare il programma senza limitazioni.
Installando il software sul disco fisso, inoltre, la procedura di setup di TeamViewer chiederà di specificare se il sistema debba essere configurato in modo tale da poter ricevere ed effettuare connessioni (scelta “No“). Per le connessioni in ingresso (richieste di amministrazione remota della macchina in uso), si dovrà comunicare all’interlocutore la password esposta dal programma. Tale password varia in modo dinamico.
Scegliendo l’opzione “Yes“, invece, TeamViewer sarà impostato come servizio di sistema di Windows. Ciò significa che la macchina sul quale è installato il software per la gestione remota potrà essere utilizzata senza la presenza di una persona fisica che accetti manualmente la richiesta di connessione in ingresso. TeamViewer sarà così attivo immediatamente già dalla comparsa della finestra di login del sistema operativo: la password, in questo caso, non viene cambiata ad ogni sessione di lavoro ma resta ovviamente la stessa.
La finestra successiva consente di stabilire se tutte le operazioni compiute dall’utente remoto debbano essere esplicitamente autorizzate (“Conferma tutti“) oppure se siano pienamente permesse (“Accesso completo“).
Spuntando l’apposita casella Utilizzare TeamViewer VPN è addirittura possibile creare un tunnel virtuale tra client e server così da poter fidare su una connessione completamente sicura. Come ricordata anche il programma, l’utilizzo della rete VPN deve essere attivato su tutti i sistemi coinvolti. Per maggiori informazioni sulle reti VPN, vi suggeriamo di fare riferimento a questi nostri articoli.
Indipendentemente dalla scelta compiuta all’avvio del file TeamViewer_Setup.exe
(“Installa” oppure “Avvia“), per attivare la connessione con una macchina remota, è necessario avviare TeamViewer su entrambi i sistemi (client e server).
La finestra che comparirà a video mostrerà, in primo luogo, dei codici identificativi (ID e password), generati in modo casuale, che permettono di individuare entrambi i computer. Il medesimo codice potrà essere riutilizzato nelle successive sessioni di lavoro per collegarsi rapidamente ai computer d’interesse.
La schermata sopra riprodotta è stata acquisita in Ubuntu 10.10 ma appare identica in qualunque versione di Windows. In Ubuntu, TeamViewer 6.0 è installabile facendo doppio clic sul file con estensione .deb
prelevabile da questa pagina. Comparirà così la finestra dell’Ubuntu Software Center attraverso la quale, cliccando sul pulsante Installa, si potrà avviare l’installazione dell’ultima versione di TeamViewer anche in ambiente Linux.
Per impostazione predefinita, la password generata automaticamente da TeamViewer ha una lunghezza prefissata pari a soli quattro caratteri. Cliccando sul menù Extra, Opzioni quindi sulla scheda Protezione è possibile impostare il livello di sicurezza della password. Optando per Sicurissimo (10 caratteri), TeamViewer genererà una password personale composta di 10 caratteri (numeri, lettere maiuscole e minuscole, simboli).
Interessante la possibilità di impostare una password fissa e di interfacciarsi con il sistema di autenticazione di Windows per permettere l’accesso, ad esempio, ai soli amministratori oppure a tutti gli utenti (menù a tendina Accesso a Windows).
In calce alla finestra, in corrispondenza di Controllo accesso, è possibile stabilire in che modo gli utenti collegati potranno amministrare il sistema. Per ciascun profilo, cliccando su Dettagli, si può verificare quali azioni sono permesse e quali non lo sono.
Avvio della sessione di assistenza tecnica o di una presentazione
Appena avviato, TeamViewer si pone in ascolto rilevando eventuali tentativi di connessione dall’esterno. Cliccando invece sul pulsante Collegarsi con l’interlocutore, dopo aver inserito il codice identificativo (ID) della macchina remota da amministrare, TeamViewer provvederà a connettersi con il sistema specificato presentandone il desktop (si dovrà ovviamente aver cura di digitare la password corretta).
In questo caso ci stiamo collegando da una macchina Windows ad un sistema Ubuntu Linux.
Come si vede, TeamViewer mostra in una normale finestra Windows quanto visualizzato sul desktop della macchina Linux remota. Ovviamente sarebbe stato possibile controllare qualunque macchina, anche sistemi Windows così come Mac OS X.
Molto valida la possibilità di “riscalare” automaticamente il contenuto del desktop remoto non appena l’utente tenti di ridimensionare la finestra di TeamViewer.
Cliccando sul menù Operazioni di TeamViewer è possibile scambiarsi di ruolo con l’interlocutore: ciò significa che l’utente del sistema remoto diverrà immediatamente in grado di controllare la propria macchina. Dallo stesso menù, si può richiedere il riavvio del sistema, il blocco dello stesso, l’invio della combinazione di tasti CTRL+ALT+DEL e così via.
Facendo riferimento al menù Audio/Video si può avviare una sessione vocale via VoIP con l’utente remoto od addirittura trasmettere in streaming il flusso video proveniente da una videocamera installata sul sistema locale.
Non manca all’appello nemmeno la funzionalità “chat” che consente di scambiare informazioni con messaggi testuali tra sistema client e sistema server.
Comodissima la funzione di Trasferimento file che consente di salvare i file su qualunque cartella del sistema remoto.
Sinora abbiamo utilizzato la funzionalità Accesso remoto di TeamViewer. Dalla finestra principale del programma, cliccando sulla scheda Presentazione, TeamViewer trasmetterà quanto visualizzato sul desktop del proprio sistema al personal computer remoto: questa caratteristica si rivela particolarmente utile allorquando l’intento sia solamente quello di mostrare le funzionalità di un prodotto software od illustrare un progetto ad un cliente.
Cliccando il pulsante Avvia presentazione, TeamViewer attende l’arrivo di uno o più partecipanti che dovranno “loggarsi” digitando – nella colonna Partecipa alla presentazione – l’ID del computer remoto sul quale è stata avviata la sessione di lavoro.
Interessantissima anche la possibilità di registrare in formato video le operazioni effettuate sul sistema remoto. La funzionalità è accessibile facendo riferimento al menù Extra, Registra, Avvia. Il video sarà salvato sul personal computer sotto forma di file con estensione .tvs
. Per aprirlo, si dovrà – dalla finestra principale di TeamViewer – selezionare il menù Extra, cliccare sulla voce Riproduci sessione registrata e selezionare il file.
La versione gratuita di TeamViewer mostra una schermata che invita a valutare l’acquisto del prodotto al termine di ogni connessione o comunque ad ogni successivo avvio del programma ricordando che esso è gratuito solamente per scopi non commerciali.
Tra le novità della sesta versione di TeamViewer vi è anche la possibilità di creare dei moduli preconfigurati per facilitare le operazioni di assistenza tecnica nei confronti di clienti, amici, colleghi e parenti. I moduli (si chiamano QuickSupport, Host e QuickJoin; ved. questa pagina sul sito web ufficiale) possono essere liberamente personalizzati: analizzeremo queste funzionalità in un articolo a parte.