Quante volte e su quanti e quali computer si può installare Windows?
Il sistema operativo Microsoft viene infatti concesso in licenza e le “regole del gioco” sono fissate nelle condizioni d’utilizzo del software.
I possessori di una regolare licenza possono reinstallare Windows quante volte lo desiderassero sul medesimo PC. Non vi sono limitazioni in tal senso.
Ma mentre le licenze retail possono essere eventualmente trasferite su un altro PC, le licenze OEM nascono e muoiono con la specifica configurazione hardware alle quali sono associate.
Le licenze OEM di Windows sono quelle che vengono utilizzate dai più grandi produttori di PC per preinstallare il sistema operativo Microsoft.
Licenza OEM o Retail, come verificarlo
Per capire se la copia di Windows installata sia OEM o Retail, è possibile utilizzare un semplice comando.
Dopo aver utilizzato la combinazione di tasti Windows+R
, si dovrà digitare quanto segue:
Trascorso qualche secondo, indipendentemente dalla versione di Windows in uso, si vedrà apparire la seguente finestra:
In corrispondenza della descrizione del sistema operativo installato, si leggerà OEM o Retail a seconda della versione installata.
E cosa significano le sigle COA, SLP e NSLP?
La presenza dell’indicazione COA (Certificate of Authentication), suggerisce che il Product Key per l’installazione di Windows in uso non è impostato a livello UEFI ma è leggibile sull’etichetta adesiva posta sul retro o su un lato del computer. La sigla COA è abbinata ad OEM perché era il produttore del sistema ad applicare l’etichetta.
Da qualche tempo l’etichetta adesiva recante il Product Key di Windows non viene più utilizzata sui nuovi sistemi e il codice prodotto viene memorizzato “in hardware” (UEFI).
Nell’articolo Product Key Windows, come trovarlo abbiamo spiegato tutti i modi per recuperare il Product Key di Windows.
Il comando slmgr.vbs -dlv
, infatti, visualizza sempre solo una parte del Product Key usato dall’installazione di Windows.
Sui sistemi ove il Product Key fosse stato precaricato dal produttore a livello BIOS/UEFI, si leggerà l’indicazione SLP (System Locked Pre-installation). Chiavi OEM SLP vengono rilasciate da Microsoft solo ai produttori di computer più importanti.
Le macchine Windows SLP non necessitano di attivazione e sono tipicamente attivate in modalità offline, localmente.
Nel caso in cui, invece, figurasse la sigla NSLP (Non System Locked Pre-installation), significa che l’utente deve effettuare la normale procedura di attivazione online o telefonica della copia di Windows installata. Le chiavi NSLP vengono comunque fornite dai produttori di PC.
Una licenza retail, invece, consente all’utente di spostare l’installazione di Windows su un’altra macchina, anche dotata di hardware differente, dismettendo però l’installazione precedente.
Su quanti computer si può installare Windows
Di norma, quindi, Windows – in versione Retail od OEM – può essere installato su un solo computer.
Esistono anche licenze Family Pack che permettono di installare Windows su più computer con la medesima licenza (tipicamente 3 o 5 macchine).
Ci sono poi le licenze a volume principalmente appannaggio delle grandi aziende che danno titolo per installare Windows su un numero ampio di sistemi.
Windows senza licenza: per quanto è possibile usarlo
Il comando slmgr.vbs -dlv
suggerisce anche per quanto tempo sia possibile utilizzare Windows senza licenza, quindi in versione di prova (senza neppure inserire un Product Key).
La voce Scadenza indica il giorno in cui Windows sarà indicato come “copia non genuina” e dovrà essere attivato.
In corrispondenza di Numero di ripristini Windows rimanenti, però, è indicato anche per quanto volte ancora sarà possibile effettuare, eventualmente, il cosiddetto rearm.
Le versioni di prova di tutte le versioni Windows ad oggi supportate, infatti, possono essere utilizzate per 30 giorni dal momento dell’installazione.
Il comando slmgr.vbs -rearm consente di riazzerare il timer scadenza e può essere usato, di solito, per quattro volte. Ciò significa che Windows può essere provato fino ad un massimo di 120 giorni.
Nell’articolo Questa copia di Windows non è autentica: cosa succede? abbiamo dettagliato anche questo aspetto.
Licenza di Windows 10, come viene gestita
Le licenze di Windows 10 seguono lo schema adottato per le precedenti versioni di Windows, seppur con alcune difformità.
Fino al 29 luglio 2016, tutti gli utenti in possesso di una regolare licenza di Windows 7 o di Windows 8.1 (indipendentemente dalla tipologia di licenza) hanno la facoltà di richiedere l’aggiornamento gratuito a Windows 10. Dopo aver aggiornato a Windows 10, l’installazione del nuovo sistema operativo resterà per sempre attivata a meno che… lo vedremo nel seguito.
Aggiornando a Windows 10 con la procedura integrata in Windows 7 e Windows 8.1 (schermata di aggiornamento a Windows 10 proposta da Windows Update) o avviando l’update con il Media Creation Tool (Scaricare Windows 10, ISO e nuovo Media Creation Tool), si otterrà una licenza di Windows 10 perfettamente valida (a patto che lo sia quella usata per Windows 7 o Windows 8.1).
Avviando l’aggiornamento a Windows 10 dall’interno di Windows 7 o Windows 8.1, il nuovo sistema operativo Microsoft sarà attivato con il cosiddetto digita entitlement o diritto digitale.
Windows 10, in altre parole, lega la licenza alla specifica configurazione hardware in uso. Indipendentemente dal fatto che la licenza di provenienza (quella di Windows 7 o di Windows 8.1) sia Retail od OEM, Windows 10 si disattiverà automaticamente (indicando l’installazione come “non genuina”, non regolare) nel momento in cui si dovesse sostituire la scheda madre.
Gli altri componenti hardware, se sostituiti, di norma non provocheranno la disattivazione di Windows 10.
Nel momento in cui si avesse la necessità di sostituire la scheda madre sul sistema Windows 10, ad esempio perché danneggiatasi, suggeriamo di effettuare una chiamata al supporto telefonico Microsoft.
In generale, comunque, nel caso delle versioni OEM dei sistemi operativi Microsoft, in caso di sostituzione dell’hardware e della conseguente disattivazione di Windows, non verrà concessa la riattivazione. Nel caso delle licenze Retail, invece, ciò sarà possibile.
Nel caso in cui Windows 10 fosse installato a partire dal Media Creation Tool dall’interno di Windiows 7 o di Windows 8.1 o comunque usando la procedura proposta di default da Microsoft (icona di Windows 10 nella traybar), l’installazione del nuovo sistema operativo risulterà usare i seguenti Product Key:
– Windows 10 Home: YTMG3-N6DKC-DKB77-7M9GH-8HVX7
– Windows 10 Pro: VK7JG-NPHTM-C97JM-9MPGT-3V66T
Ciò è del tutto normale perché, come spiegato in precedenza, Windows 10 è stato attivato usando il digital entitlement.
Reinstallando eventualmente Windows 10 sulla stessa macchina non si dovrà digitare alcun Product Key ed al termine dell’installazione, proprio grazie al digital entitlement, il sistema operativo dovrebbe risultare automaticamente attivato.
A partire da novembre 2015, con il rilascio del primo importante aggiornamento per Windows 10 (chiamato November Update, Fall Update o Threshold 2 e contraddistinto dal numero di build 1511), è tuttavia possibile installare da zero il sistema operativo usando il Product Key di Windows 7 o di Windows 8.1. A patto ovviamente, stando alle condizioni di licenza d’uso Microsoft, di dismettere l’utilizzo delle vecchie versioni di Windows (viene comunque offerta la possibilità di tornare sui propri passi nel caso in cui Windows 10 non soddisfacesse le proprie aspettative: Tornare a Windows 7 o Windows 8.1 da Windows 10).
Tutti i dettagli nel nostro articolo Installare Windows 10 da zero, anche con Product Key.
L’aggiornamento a Windows 10 da Windows 7 o Windows 8.1, diversamente da quanto riportato in numerosi siti web, non invalida il Product Key della versione di Windows installata sul sistema. Microsoft, quindi, dovrebbe continuare a riconoscere comunque i diritti di downgrade, anche oltre i 30 giorni.
Tant’è vero che almeno fino al 29 luglio 2016 sarà possibile reinstallare la versione precedente di Windows (Windows 7 o Windows 8.1) e richiedere ad esempio, di nuovo, l’aggiornamento gratuito a Windows 10.
Windows e virtualizzazione
Mentre le versioni di Windows antecedenti a Windows 8.1 e Windows 10 potevano essere utilizzate, con lo stesso codice Product Key, anche in una o più macchine virtuali create – utilizzando un qualunque software per la virtualizzazione – sul medesimo sistema dotato di regolare licenza, con le più recenti release del sistema operativo ciò non viene più permesso.
Nelle condizioni d’uso di Windows 10 e Windows 8.1, si legge infatti: “Utilizzo in un ambiente virtualizzato. La presente licenza consente al licenziatario di installare una sola istanza del software da utilizzare su un dispositivo, sia che si tratti di un dispositivo fisico che virtuale. Qualora il licenziatario intenda utilizzare il software su più di un dispositivo virtuale, dovrà ottenere una licenza specifica per ciascuna istanza“.
Tradotto, gli utenti di Windows 10 e Windows 8.1 non possono usare lo stesso Product Key sia nella macchina host che nella macchina virtuale.
Nulla vieta, però, di installare nella macchina virtuale una versione di prova di Windows ed utilizzarla per il numero di giorni permessi dalla stessa Microsoft (applicando eventualmente la procedura di ream ove necessario).
Dual boot e licenza di Windows
Dalla notte dei tempi Windows supporta il dual boot ed anche il multiboot. In altre parole, è possibile installare più versioni di Windows sullo stesso hard disk o su unità di memorizzazione differenti (vedere anche Installare un secondo hard disk: perché e come fare), sulla stessa macchina.
Il boot manager di Windows, che in Windows 8.1 ma soprattutto in Windows 10, è stato ampiamente migliorato (è in forma grafica e supporta anche l’uso del mouse), all’accensione del computer permetterà di scegliere, di volta in volta, quale sistema operativo avviare.
Nell’articolo Dual boot Windows 10 con Windows 7 o Windows 8.1, come realizzarlo in pochi semplici passaggi abbiamo illustrato tutti i passi da seguire per allestire una configurazione dual boot.
Esaminando le condizioni di licenza d’uso delle varie versioni di Windows, pubblicate a questo indirizzo, ci si renderà però conto che Microsoft acconsente all’installazione di una sola “istanza” dello stesso sistema operativo sulla medesima macchina.
Quindi non è possibile installare, secondo Microsoft, più copie di Windows 10, di Windows 8.1 o di Windows 7 sullo stesso computer usando lo stesso codice prodotto o diritto digitale.
Allo stesso modo, non è permesso mantenere in dual boot, sulla stessa macchina, un’installazione di Windows 10 effettuata usando il Product Key valido di Windows 7 o di Windows 8.1 e mantenere, allo stesso tempo, uno di tali sistemi operativi con il medesimo Product Key così da avviare di volta in volta quello che si preferisce.
Che ciò possa funzionare è indubbio ma pone l’utente in una zona grigia. Nelle condizioni di licenza di Windows 7, ad esempio, viene chiaramente spiegato che:
Per utilizzare il software di aggiornamento, il licenziatario dovrà innanzitutto disporre di una licenza per il software idoneo all’aggiornamento. Al termine dell’operazione, il presente contratto sostituirà il contratto del software che ha costituito la base dell’aggiornamento. Dopo l’aggiornamento il licenziatario non potrà più utilizzare il software precedente.
A onor del vero nelle condizioni di licenza di Windows 8.1 e di Windows 10 tale clausola sembra sparita ma se dopo aver aggiornato a Windows 10, un utente decidesse di installare in dual boot il precedente Windows 7 o Windows 8.1, lo farebbe a suo rischio.
Il logo di Windows “reinventato” usato come miniatura dell’articolo è stato realizzato da sunshinehappy (Deviant Art).