Uno degli strumenti più utili in assoluto per gli esperti SEO (Search Engine Optimization) ma anche per i webmaster che desiderano verificare lo stato di salute del proprio sito Web è sicuramente Screaming Frog. Si tratta di un software nato nel 2010 che permette di effettuare una scansione approfondita dei siti Web per analizzarne vari aspetti tecnici e ottimizzare la loro visibilità sui motori di ricerca. Screaming Frog, tuttavia, è un prodotto a pagamento (offre gratis una scansione ridotta ad appena 500 pagine per sito Web): esiste un’alternativa gratuita in grado di soddisfare le esigenze degli utenti.
Vi diciamo di sì e, addirittura, si tratta di un’alternativa che non sfigura affatto rispetto a Screaming Frog. Soprattutto se si stesse cercando un software semplice da usare e senza la necessità di sottostare a una curva di apprendimento ripida.
Google ripete che la SEO non è morta: basta saperla fare bene
Secondo Google la SEO, quella “buona”, rimane il sale alla base del successo di qualunque progetto Web. Con i core update Google che si stanno succedendo incessantemente da un paio d’anni a questa parte, il motore di ricerca di Mountain View sta diventando sempre più selettivo penalizzando quei siti Web che pubblicano contenuti “inutili, ripetitivi e/o non originali“. E ciò indipendentemente dal fatto che siano stati prodotti da umani oppure ricorrendo a un modello generativo (intelligenza artificiale).
L’enfasi sulla qualità è un pilastro sul quale Google sembra voler insistere, seppur con tante “imperfezioni” che si sono registrate nel tempo al rilascio dei vari core update. Per essere indicizzato e apparire in buona posizione nei risultati di Google Search, un sito deve rispettare il principio E-E-A-T, acronimo di Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness. Ovvero, in italiano, Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità.
L’esperienza utente, allo stesso modo, è diventata cruciale nei recenti core update di Google. I siti che non solo sono ricchi di contenuti di qualità ma sono facili da usare (user-friendly), veloci e reattivi, intuitivi, hanno migliori probabilità di “performare” meglio nelle SERP. I Core Web Vitals con le tre metriche principali Largest Contentful Paint (LCP), First Input Delay (FID)/Interaction to Next Paint (INP) e Cumulative Layout Shift (CLS) misurano rispettivamente la velocità di caricamento, la reattività e la stabilità visiva della pagina.
Danny Sullivan (Google) ha risposto qualche tempo fa alle critiche ricevute sottolineando, appunto, che la SEO non è morta. Anzi, bisogna proprio investirci tanto sopra e, soprattutto, concentrarsi sugli aspetti che davvero possono portare benefici. Sullivan insiste nell’attenersi alle linee guida pubblicate nel documento “Nozioni base sulla Ricerca Google“: in pochi le leggono attentamente, anche tra le righe.
La struttura del sito è fondamentale in ottica SEO
Come spiegato nella pagina Scansione e indicizzazione, uno degli aspetti fondamentali per brillare agli occhi di Google, è creare un sito Web che sia ben strutturato, utilizzi sitemap per evidenziare le risorse “meritevoli”, link interni correttamente funzionanti (senza errori 404) e così via.
Un sito ben organizzato facilita la scansione da parte dei crawler e aiuta gli utenti a navigare più facilmente. URL brevi, descrittivi e con parole chiave rilevanti, tendono a migliorare la comprensione del contenuto da parte dei motori di ricerca. Inoltre, la presenza di breadcrumb aiuta sia l’utente che Google a capire la gerarchia delle pagine e la loro posizione all’interno del sito.
Con il mobile-first indexing, Google considera prioritario che il sito sia ottimizzato per dispositivi mobili: un design responsive o mobile-friendly migliora il posizionamento.
Una buona struttura dei link interni, come dicevamo in precedenza, aiuta i motori di ricerca a scansionare e indicizzare il sito in modo più efficiente, distribuendo il link juice e migliorando il ranking delle pagine interne.
Poiché Google penalizza i siti con contenuti duplicati, l’uso corretto dei tag canonici aiuta a evitare la scure del motore di ricerca, indicando esplicitamente qual è la versione di una pagina da indicizzare.
L’uso corretto di tag header (H1, H2, H3,…), meta tag e schema markup rende più semplice a Google comprendere il contenuto della pagina e migliora la visibilità nei cosiddetti rich snippet.
Un file robots.txt ben configurato assicura che i crawler di Google accedano solo alle pagine che si desidera indicizzare, evitando la scansione di pagine non rilevanti o riservate. L’uso del protocollo HTTPS è da tempo diventato, esso stesso, uno dei tanti segnali di ranking.
Cos’è BeamUsUp, la migliore alternativa gratuita a Screaming Frog
Tra gli strumenti più utili a disposizione dei webmaster e dei professionisti SEO c’è BeamUsUp, un SEO Spider Crawler completamente gratuito che offre una vasta gamma di funzionalità per l’ottimizzazione dei siti Web.
Nonostante non se ne parli tantissimo, BeamUsUp nasce nel 2013, a breve distanza da Screaming Frog. L’autore del programma, disponibile per il download nelle versioni per Windows, macOS e Linux, è cresciuto migliorando e ottimizzando continuamente, anno dopo anno, la sua “creatura”. Tanto che oggi, come racconta, BeamUsUp è usato da aziende di rilievo ed è preso come punto di riferimento in molteplici corsi SEO universitari.
La traduzione di “BeamUsUp” potrebbe essere “Teletrasportaci“: la frase è spesso associata al teletrasporto nella cultura pop, in particolare nella saga di Star Trek. Che l’autore dell’applicazione sia un fan della celeberrima serie? Molto probabile.
Uno dei principali vantaggi di BeamUsUp è la sua gratuità. A differenza di altri strumenti di analisi SEO, BeamUsUp non impone limitazioni sul numero di pagine che possono essere sottoposte a scansione o sulle funzionalità disponibili. Ciò lo rende ideale sia per i principianti che per i professionisti del settore che desiderano condurre analisi approfondite senza preoccuparsi di affrontare costi aggiuntivi.
Interfaccia intuitiva e rilevamento automatico degli errori
Nel campo URL in alto, basta digitare l’indirizzo pubblico del sito Web da scansione e BeamUsUp provvederà a seguire iterativamente tutti i link segnalando che cosa non va.
Accertatevi che il “sito target” abbia un file robots.txt
in uso: diversamente, nella configurazione predefinita, BeamUsUp si rifiuterà di avviare la scansione.
Il software identifica automaticamente gli errori, eliminando la necessità di un’analisi manuale laboriosa. Questa caratteristica è particolarmente utile per rilevare link non funzionanti, problemi di server e errori di vario genere, valutando tutti gli aspetti della struttura del sito che abbiamo brevemente citato in precedenza.
BeamUsUp presenta un’interfaccia semplice e user-friendly, che dà modo anche ai meno esperti di navigare facilmente tra le sue funzioni. Il responso dell’analisi è composto “in divenire”: con la colonna a destra che si compone via via di varie voci.
Alle voci in rosso è importante dedicare la massima attenzione. Quelle in giallo e in blu sono un po’ meno importanti in ottica SEO, comunque da valutarsi caso per caso.
Caratteristiche principali di BeamUsUp
BeamUsUp integra una serie di funzionalità avanzate che possono aiutare i webmaster a ottimizzare i loro siti Web. Ecco alcune delle più importanti:
- Verifica dei link interni. Il software valuta i link interni, assicurandosi che siano funzionanti e, ad esempio, non puntino a risorse inesistenti o che restituiscono un codice di errore.
- Analisi dei link esterni. Il software analizza tutti i link esterni, verificando il loro stato e assicurando che puntino a risorse esistenti.
- Monitoraggio dei reindirizzamenti. BeamUsUp tiene traccia dei redirect permanenti e temporanei, consentendo di mantenere una struttura di navigazione chiara e funzionale.
- Rilevamento dei contenuti duplicati. Grazie alla sua capacità di individuare pagine duplicate, il software aiuta a evitare problemi di SEO e a mantenere contenuti unici sul sito.
- Controllo dei meta tag e tag header. Il crawler esamina la presenza e la struttura di meta tag e tag header H1, H2 e H3, assicurandosi che siano impostati correttamente per ottimizzare la visibilità nelle SERP.
- Analisi delle sitemap. BeamUsUp effettua una scansione delle sitemap presenti, segnalando URL mancanti e problemi strutturali che potrebbero ostacolare la navigazione e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca.
- Analisi della profondità di scansione. Il programma determina quanto in profondità sono posizionati gli URL nella struttura del sito, aiutando a identificare eventuali pagine prioritarie che potrebbero non essere facilmente accessibili.
Conclusioni
Per i gestori di siti Web, l’ottimizzazione SEO, partendo da ciò che c’è di più ovvio, ovvero la struttura del sito Web, è cruciale per aumentare la visibilità e attirare visitatori.
Utilizzare uno strumento come BeamUsUp consente di identificare e risolvere problemi tecnici, migliorare l’indicizzazione, ottimizzare i contenuti e fornire un’esperienza utente superiore. Garantire che tutti i link funzionino correttamente e che il sito sia facilmente navigabile, contribuisce a mantenere gli utenti sul sito e a ridurre il tasso di abbandono (bounce rate).
In definitiva, con le sue numerose funzionalità e la sua facilità d’uso, BeamUsUp è in grado di fornire risultati utili per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca e garantire un’esperienza utente di qualità. È un’alternativa valida a Screaming Frog? Assolutamente sì. D’altra parte, Screaming Frog resta superiore e qualche “abbaglio” BeamUsUp lo prende, ma ciò non toglie che si tratti di un software alternativo davvero eccellente, disponibile per tutti gli interessati a costo zero.
Credit immagine in apertura: BeamUsUp