Schermo rotto, come gestire un problema ricorrente con gli smartphone

Prevenire è meglio che curare ma se ci si ritrovasse con uno smartphone con lo schermo rotto a seguito di una caduta?
Schermo rotto, come gestire un problema ricorrente con gli smartphone

I nostri smartphone sono ogni giorno costretti a sopportare delle cadute. A volte i danni sono lievi e riguardano quasi esclusivamente la “scocca” in alluminio; in altri casi è possibile incorrere in problemi molto più importanti, come la rottura del display.

Corning è un’azienda statunitense (precisamente la sede è sita a New York) ha a catalogo diversi prodotti in fibra ottica e, addirittura, lenti a contatto ma universalmente conosciuta soprattutto per la progettazione e la produzione dei vetri protettivi che vengono installati dalle aziende di tutto il mondo sui loro smartphone.

A luglio 2018 i portavoce di Corning hanno annunciato l’imminente arrivo sul mercato di Gorilla Glass 6, una versione ancora più resistente del vetro protettivo del display capace di restare indenne, mediamente, a 15 cadute consecutive dall’altezza di un metro.
Basti pensare che i vetri Gorilla Glass 5 resistono all’80% delle cadute da un’altezza di 1,6 metri mentre i nuovi Gorilla Glass 6 elevano la percentuale al 94% dei casi.
Tutto si gioca comunque sul piano delle probabilità e nulla esclude di ritrovarsi con un vetro rotto alla prima caduta dello smartphone, anche dall’altezza di un metro (quella tipica).

Gorilla Glass 6 utilizza un foglio protettivo addizionale che viene aggiunto in fase di produzione oltre a una serie di migliorie a livello chimico e fisico in grado di proteggere al meglio lo schermo in ogni situazione.

Per proteggere il display di uno smartphone è possibile usare apposite pellicole protettive che sono da anni in commercio e che difendono lo schermo principalmente dai graffi. Un ottimo ruolo, però, lo giocano le custodie o cover: quelle più avvolgenti, richiudibili, magari realizzate in pelle permettono di attutire i colpi come una semplice pellicola protettiva evidentemente non può fare.
Le cover richiudibili non sono talvolta il massimo della praticità, soprattutto se si fosse spesso soliti usare lo smartphone come navigatore in auto ma sono comunque un ottimo strumento per proteggersi dai danni più importanti.

La garanzia del produttore, infatti, salvo poche eccezioni non copre i danni accidentali o comunque quelli generati da un uso non corretto del dispositivo: si pensi allo schermo rotto in seguito a una caduta oppure all’immersione in acqua di uno smartphone non certificato IP67 o IP68.

Sempre sul versante della “prevenzione”, alcuni brand hanno cominciato a fornire servizi opzionali che dietro il versamento di una quota variabile (spesso a seconda del modello del dispositivo), permettono di ottenere una garanzia totale, estesa anche ai danni accidentali, quindi anche per quanto riguarda le cadute e i danni conseguenti.
Molte società assicurative mettono a disposizione polizze per la copertura dei danni accidentali su smartphone e altri dispositivi elettronici: se si acquistasse un device costoso, può essere sensato pensare a questa opportunità.


Nella foto uno smartphone con schermo rotto caduto “di faccia” sopra un pavimento in klinker da un’altezza di un metro circa.

È sconsigliabile lamentarsi con il produttore facendo supposizioni su potenziali problemi di fabbrica legati al vetro o al display a meno che la rottura non si fosse verificata in circostanze anomale, diverse dalla semplice caduta. Basti pensare, per esempio, che ormai tutti i produttori usano il Liquid Damage Indicator (LDI), un’etichetta posta all’interno del telefono in una parte non direttamente accessibile che è sensibile all’acqua e che si colora (ad esempio di rosso) allorquando qualche liquido entrasse all’interno dello smartphone.

Qualche consiglio per valutare la sostituzione dello schermo rotto

Quando lo smartphone non fosse “di primo pelo” e di per sé non fosse neppure un dispositivo di grande valore, rivolgersi a un centro di assistenza può non convenire.
Soprattutto se a rompersi fosse soltanto il vetro, gli utenti più smaliziati possono tentare una riparazione in totale autonomia.
In commercio sono infatti disponibili kit di riparazione che consentono di separare il vetro dalla “scocca” del telefono vera e propria.

Anche i moderni smartphone Android usano molto colla e adesivi per tenere assieme i vari componenti interni del dispositivo mobile. Spesso in commercio si trovano, in un unico prodotto, soprattutto quando vetro e display fossero un “unico blocco”, sia il vetro che la touch unit digitizer.

Negli schermi capacitivi viene applicata una tensione sui quattro lati del display. La superficie è ricoperta da un sottile film di ossido di metallo che propaga uniformemente la tensione sull’intero schermo.
Nel momento in cui il display viene toccato, anche in più punti (multitouch), la variazione di tensione sulla superficie dello schermo viene rilevata e tradotta dal processore. A seconda della risoluzione, il tocco potrà essere riconosciuto in maniera più o meno precisa.
Oltre alla possibilità di utilizzare il multitouch, il display capacitivo consente di migliorare la leggibilità delle immagini grazie all’avvicinamento al vetro.


I kit di riparazione e sostituzione del vetro ed eventualmente anche del display vengono forniti con tutti gli strumenti per separare i vari componenti del telefono. Le colle cedono: l’importante è non fare sempre forza nello stesso punto nel tentativo di separare il display dal resto dello smartphone.
Una chiave iSesamo potrebbe comunque essere utile per smontare lo smartphone e rimuovere lo schermo rotto. Non deve mancare neppure un tubetto di colla B-7000 che si dovrà utilizzare in piccole dosi per riassemblare lo smartphone.


Per sostituire il display e disconnetterlo elettricamente è indispensabile rimuovere la batteria agli ioni di litio che è legata al corpo del telefono attraverso appositi adesivi. In alcuni smartphone sono presenti delle etichette che, tirate (il consiglio è arrotolare l’adesivo su una penna mano a mano che si tira), consentiranno un’agevole rimozione della batteria.


Al termine dell’operazione si otterrà una situazione del genere: eventuali residui di colla possono essere eliminati ricorrendo a qualche goccia di alcool isopropilico.

Dopo aver rimosso il vetro rotto con gli strumenti in dotazione si potrà riassemblare tutto ponendo la massima attenzione sulle connessioni e avendo cura di reinstallare opportunamente la batteria.
Massima attenzione va riposta sul corretto posizionamento della piccola griglia antipolvere posta nella parte superiore di molti smartphone: un’errata installazione potrebbe comportare l’immediata rottura del vetro alla prima pressione. Usate quindi la massima cautela.

Se si volesse provare a sostituire in proprio lo schermo rotto dello smartphone è comunque bene esaminare tutte le videoguide disponibili in rete e relative al proprio modello di dispositivo mobile. È fondamentale accertarsi di acquistare un display sostitutivo adeguato e di qualità (fare riferimento ai commenti di chi ha già comprato ed è intervenuto sullo stesso modello di smartphone) controllando che al suo interno sia presente il kit di riparazione con tutti gli strumenti più utili per il disassemblaggio.
Su iFixIt, a questo indirizzo, sono presenti numerose guide passo-passo per sostituire lo schermo rotto su molti degli smartphone di nuova e vecchia generazione.

Nell’articolo Smartphone rotto, recuperare i dati dal dispositivo Android abbiamo visto come recuperare i propri dati da uno smartphone che non funziona più.

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